Gesto distensivo del presidente egiziano, Abdel Fattah Al Sisi: il giornalista australiano di Al Jazeera, Peter Greste, è stato rilasciato ed espulso dal Paese e il governo ha fatto sapere che "a giorni" tornerà libero anche il collega egiziano-canadese dell'emittente panaraba, Mohamed Fahmy.
Il 49enne Greste, di origine lettone, subito dopo il rilascio ha
preso un aereo per Cipro, da dove raggiungerà l'Australia. Fahmy dovrebbe
essere espulso presto in Canada, dopo la sua rinuncia alla cittadinanza
egiziana.
Greste e Fahmy erano finiti al centro di una protesta internazionale contro le
autorità del Cairo, dopo la condanna a maggio a sette anni di carcere per aver
diffuso "notizie false" in favore del deposto presidente islamista
Mohammed Morsi. I due erano stati arrestati nel dicembre 2013 insieme al collega
egiziano Baher Mohamed, di cui non si hanno notizie, nell'ambito di un gito di
vite contro l'emittente con base in Qatar. Lo scorso primo gennaio la Corte di
cassazione aveva ordinato un nuovo processo per tutti e tre, condannati a pene fra
i sette e i 10 anni, ma senza concedere loro la liberta su cauzione. Ora è
arrivata l'estradizione fondata su un recente decreto di Al Sisi sui detenuti
stranieri.
Al Jazeera ha definito il rilascio di Greste "una buona notizia" ma
ha fatto sapere che la campagna internazionale per premere sull'Egitto andrà avanti
finché tutti e tre i suoi giornalisti non saranno stati liberati e la condanna
in contumacia per altri colleghi non sarà stata revocata.
Gli arresti avevano portato a una rottura tra l'Egitto e il Qatar, accusato dal
Cairo di sostenere i Fratelli musulmani anche attraverso Al Jazeera, ma negli
ultimi mesi la mediazione del re saudita Abdullah ha favorito un
riavvicinamento, testimoniato anche dai toni meno critici dell'emittente panaraba
verso Al Sisi. (IL CAIRO, 1 FEBBRAIO - AGI)