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Internazionale 31 Mag 2007

Lettera aperta del Segretario generale della Fnsi al forum mondiale di Città del Capo: "Gli editori italiani negano da 822 giorni il contratto e il precariato giornalistico dilaga"

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi, ha inviato ai partecipanti al 60° Congresso della WAN (Associazione mondiale dei giornali) e al 14° World Editors Forum – Città del Capo, 3-6 giugno 2007 la seguente lettera aperta:

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi, ha inviato ai partecipanti al 60° Congresso della WAN (Associazione mondiale dei giornali) e al 14° World Editors Forum – Città del Capo, 3-6 giugno 2007 la seguente lettera aperta:

“Carissimi editori, carissimi colleghi, Fra i temi al centro dei lavori in cui siete impegnati a Città del Capo uno dei più rilevanti è sicuramente quello su come assicurare un ‘’giornalismo di qualità nell’ era digitale’’. E’ un tema al centro delle preoccupazioni della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), che rappresenta in maniera unitaria i giornalisti italiani e che qui vuole denunciare con rammarico il gravissimo stato di disagio in cui si trova il giornalismo nel nostro Paese. In particolare vorrei porre alla vostra attenzione il comportamento degli editori italiani, che da oltre due anni (il contrattato nazionale di lavoro è scaduto da 822 giorni) respingono la nostra richiesta di aprire un negoziato. Un negoziato, ribadisco, che consenta di ricercare le più eque soluzioni all’esigenza di adeguare il lavoro giornalistico al cambiamento e alle sfide della convergenza multimediale. Questo rifiuto pregiudiziale è stato confermato nonostante le ripetute sollecitazioni del governo e di tutte le forze politiche ad aprire almeno dei tavoli tecnici con la mediazione del Governo. Da quasi 100 anni il contratto Fieg-Fnsi è stato sempre rinnovato, anche nei momenti storici più difficili. Esso rappresenta ora un grande patrimonio di regole, di diritti e di doveri, ed ha sempre svolto un ruolo determinante per la difesa dell’ autonomia di tutte le figure redazionali, a partire dai direttori e dai redattori capo. L’ assenza di una trattativa sta producendo tra l’ altro una pericolosa paralisi nel confronto fra giornalisti ed editori e un vuoto di analisi sulla situazione dell’ editoria, che sta purtroppo registrando un aumento esponenziale delle posizioni di lavoro precario, prive di tutele e di garanzie che la Fnsi vuole introdurre attraverso il nuovo Contratto di lavoro. Solo il 6,6% (1511 giornalisti su 23.057) dei giornalisti iscritti all’ istituto di previdenza del lavoro autonomo superano infatti i 25.000 euro lordi di salario. La Fnsi non può accettare che questo fenomeno si allarghi in maniera incontrollabile perché è fermamente convinta che il giornalismo di qualità si possa realizzare solo attraverso un trattamento economico e normativo della professione giusto e dignitoso. Saluti cordiali e buon lavoro”.

@fnsisocial

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