Non parcheggiare in doppia fila o nei posti riservati ai disabili, smaltire correttamente i rifiuti, rispettare le file e le precedenze, conoscere e non trasgredire le regole, non tollerare l’evasione e l’abusivismo, restituire la palla all’avversario in una partita di calcio, chiedere una fattura o lo scontrino. Piccoli gesti quotidiani che declinano la parola “legalità”. Un concetto e uno stile di vita a cui la Testata Giornalistica Regionale della Rai ha deciso di dedicare la prossima campagna sociale in tutti i Tg e i Gr, in occasione della “Settimana della Legalità” nel venticinquesimo anniversario degli attentati ai magistrati Falcone e Borsellino.
Da Nord a Sud, tutte le redazioni regionali proporranno storie e volti di chi fa della legalità una scelta di vita, nelle piccole e nelle grandi decisioni, ma anche gli ostacoli della burocrazia, i comportamenti “furbetti” o apertamente illegali. Da chi ha avuto il coraggio di denunciare l’abusivismo a chi falsifica le dichiarazioni per non pagare le tasse, fino alla violazione di alcune norme, come quelle sulla parità di genere.
Durante lo spazio di “Buongiorno Regione”, alle 7.30 su Rai3, fari puntati dunque sulle storie quotidiane: il problema della raccolta differenziata e quello dei parcheggiatori abusivi, le barriere architettoniche e i diritti dei disabili, l’evasione sui mezzi pubblici.
Nell’edizione del Tg delle 14.00 in primo piano, invece, il tema del rapporto con la Pubblica Amministrazione. E alle 19.30, infine, il racconto di chi ha vinto le proprie battaglie per la legalità: da chi si è ribellato al pizzo a chi ha avuto il coraggio di denunciare corruzione e malaffare, dai comuni che premiano i dipendenti onesti a uomini delle forze dell’ordine che sono andati oltre il proprio dovere.
«Non è un caso – spiega il direttore della Tgr, Vincenzo Morgante – che questa campagna della Tgr cada nei giorni del venticinquesimo anniversario della strage di Capaci e della morte del giudice Falcone, della moglie e degli uomini della scorta. Perché siamo convinti che ricordare uomini come lui e come Paolo Borsellino non debba essere un gesto nostalgico, ma debba trasformarsi in una scelta quotidiana di stare dalla parte della legalità, di viverla concretamente, “contagiando” gli altri. Questo significa non sprecare l’esempio che ci hanno lasciato tutti coloro, da Piersanti Mattarella a Pio La Torre, da Boris Giuliano a Rosario Livatino, da Mario Francese a Giuseppe Puglisi, da Carlo Alberto Dalla Chiesa a Rocco Chinnici, a Pippo Fava, a tanti altri che hanno pagato con la vita il “no” all’illegalità. Fare memoria per pensare all’oggi e al futuro».
Come sempre anche il sito della Tgr seguirà la campagna proponendo i servizi e le inchieste di maggior interesse segnalate dalla redazione, mentre sui social sarà lanciato l’hashtag #TgrLegalita.