Al 31 dicembre 2024 risultano depositati al Cnel 1.037 contratti collettivi nazionali di lavoro per i dipendenti del settore privato e del settore pubblico, 12 accordi collettivi nazionali per alcune tipologie di collaboratori e 37 accordi economici collettivi per varie tipologie di lavoratori autonomi, per un totale di 1.086 codici alfanumerici attribuiti in sede di acquisizione all'Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro.
Il dato è contenuto nel bollettino 'Analisi dei contratti collettivi di livello nazionale, rinnovi 2024, 1° luglio - 31 dicembre', pubblicato martedì 11 febbraio 2025. Tra il 30 giugno 2024 e il 31 dicembre 2024 - si rileva - il numero di Ccnl stipulati per i dipendenti del settore privato e depositati in archivio è passato da 992 a 1.017. La quota di Ccnl scaduti è aumentata (dal 57% al 62%), anche se la quota di dipendenti ai quali si applicano Ccnl scaduti è rimasta al 44%.
Il dato critico dei Ccnl scaduti
«La contrattazione collettiva - ha dichiarato il presidente del Cnel Renato Brunetta - continua a dimostrarsi vitale anche nel secondo semestre 2024. Rimane il dato critico dei Ccnl scaduti, che tuttavia in termini di quota di dipendenti a cui si applicano risulta stabile rispetto al semestre precedente. Il monitoraggio realizzato dal Cnel grazie all'Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro conferma la sua importanza, nel garantire una costante capacità di misurazione e di valutazione di quel che avviene nel nostro Paese sul piano delle relazioni industriali». Nel complesso sono ben 500 i contratti che si applicano a meno di 500 lavoratori: un numero davvero modesto per poter parlare in senso sostanziale di contratti nazionali di lavoro.
Le novità introdotte con i rinnovi
I rinnovi contrattuali, si evidenzia ancora nel Bollettino, hanno tenuto conto dei cambiamenti in atto nel mercato del lavoro nonché delle novità normative. In generale, sono stati introdotti aggiornamenti in materia di welfare e assistenza previdenziale, aggiornate le figure professionali, adeguate le disposizioni contrattuali alla normativa di settore, ad esempio, in materia di genitorialità e conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro, pari opportunità e contrasto alla violenza di genere.