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Associazioni 16 Apr 2007

L'Assostampa Siciliana presenta un ricorso contro l'Istituto superiore di giornalismo

L'Associazione Siciliana della Stampa ha presentato, a firma del segretario regionale Alberto Cicero, un ricorso all'Autorità garante della concorrenza e del mercato contro l'Istituto superiore di giornalismo di Palermo. Nel ricorso si specifica che l'Istituto, negli spazi pubblicitari acquistati su alcuni dei maggiori quotidiani dell'Isola, faceva chiaramente riferimento al fatto che «l'attività laboratoriale svolta in Istituto darà la possibilità ai propri studenti di poter avanzare richiesta al competente Ordine dei giornalisti per l'inclusione nell'Albo dei giornalisti (elenco pubblicisti)»

L'Associazione Siciliana della Stampa ha presentato, a firma del segretario regionale Alberto Cicero, un ricorso all'Autorità garante della concorrenza e del mercato contro l'Istituto superiore di giornalismo di Palermo. Nel ricorso si specifica che l'Istituto, negli spazi pubblicitari acquistati su alcuni dei maggiori quotidiani dell'Isola, faceva chiaramente riferimento al fatto che «l'attività laboratoriale svolta in Istituto darà la possibilità ai propri studenti di poter avanzare richiesta al competente Ordine dei giornalisti per l'inclusione nell'Albo dei giornalisti (elenco pubblicisti)»

'Messaggi di questo genere -si legge nel ricorso dell'Assostampa- generano un erroneo convincimento in chi cerca disperatamente di trovare la strada giusta, e forse anche la meno tortuosa, per poter diventare un vero giornalista pubblicistà. L'Assostampa sottolinea che l'attività degli aspiranti pubblicisti -secondo la legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti- deve essere regolarmente retribuita da almeno due anni. Quindi «si appalesa come insuperabile contraddizione il fatto che per partecipare a dei corsi che dovrebbero prevedere la retribuzione dei corsisti bisogna pagare l'iscrizione e la partecipazione agli stessi corsi». L'Assostampa annuncia che il rispetto delle regole e in particolare di tutta la normativa vigente in materia di informazione e di preparazione professionale dei giornalisti saranno al centro anche in futuro di una capillare attività di ricognizione che serva a denunciare ogni forma di abuso e ogni forma di esercizio abusivo della professione giornalistica. (Adnkronos)

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