A proposito del commento che l’Editore del Messaggero ha voluto affiancare alla pubblicazione del comunicato del Comitato di redazione (apparsi mercoledì 29 giugno a pagina 14 del quotidiano romano), l’Associazione Stampa Romana ritiene necessarie alcune puntualizzazioni:
A proposito del commento che l’Editore del Messaggero ha voluto affiancare alla pubblicazione del comunicato del Comitato di redazione (apparsi mercoledì 29 giugno a pagina 14 del quotidiano romano), l’Associazione Stampa Romana ritiene necessarie alcune puntualizzazioni: ”Appare assai arduo, quanto meno dal punto di vista logico e lessicale, definire “datato” il contratto nazionale di lavoro giornalistico vigente, liberamente sottoscritto dalle parti contraenti, la Federazione degli editori e quella dei giornalisti. Sorprende l’ignoranza di dati elementari: il contratto attribuisce il compito di risolvere eventuali dissensi sulla pubblicazione di comunicati sindacali al rappresentante statutario dell’Associazione regionale di stampa (nel caso l’Associazione Stampa Romana, sindacato inter-regionale del Lazio e del Molise, non “provinciale” come scrive l’Editore del Messaggero). Quanto alle “riserve” che l’Editore del Messaggero espone sulla “ammissibilità, correttezza, titolarità di un organo sindacale (…) a esprimere giudizi sugli aspetti gestionali e organizzativi della Società”, ricordiamo che l’articolo 34 del contratto nazionale vigente dei giornalisti definisce come “compito” del Comitato di redazione (un’incombenza obbligatoria, dunque, non facoltativa) “esprimere pareri preventivi e formulare proposte sugli indirizzi tecnico-professionali, la fissazione degli organici redazionali e i criteri per la loro realizzazione (…) ed ogni iniziativa che riguardi l'organizzazione dei servizi (…); esprimere pareri preventivi o formulare proposte sui nuovi programmi, iniziative di ristrutturazione aziendale, trasferimenti di impianti, ed ogni attività che investa la struttura dell'azienda”. L’Associazione Stampa Romana si augura che le “disattenzioni” dell’Editore del Messaggero, in un momento sindacale particolarmente delicato come quello attuale, non siano in alcun modo da mettere in relazione con il confronto contrattuale particolarmente aspro in atto tra Fnsi e Fieg: come è noto, infatti, i giornalisti si sono trovati nella necessità di proclamare sette giornate di sciopero per difendere i diritti della libera informazione, in particolare quelli già affermati nel contratto, e per impedire abusi datoriali sulla organizzazione e sulla flessibilità del lavoro”. Silvia Garambois Consigliere Segretario Associazione Stampa Romana Comunicato del Cdr e il commento dell'editore sono pubblicati nella pagina della Rassegna Stampa del sito della Fnsi