L’assemblea regionale dei giornalisti toscani indetta dal consiglio direttivo dell’Associazione stampa Toscana e dalla Consulta dei fiduciari e dei CdR ha preso atto con preoccupazione dell’atteggiamento di totale chiusura degli editori che nega, di fatto, il diritto al contratto ai giornalisti, creando una inaccettabile e dannosa situazione di tensione in un settore, quello dell’informazione, impegnato a garantire un diritto costituzionale fondamentale in un periodo delicatissimo come quello che si appresta a vivere il nostro Paese.
Analoga preoccupazione suscita l’atteggiamento di dispregio delle leggi e delle sentenze della magistratura mostrato dall’Aran, l’agenzia per la contrattazione del pubblico impiego. Assai diverso e ben più produttivo, invece, è stato il comportamento degli editori delle radio e televisioni locali che hanno sottoscritto un accordo ponte con il sindacato dei giornalisti che ricalca i contenuti che sono stati ritenuti inaccettabili da parte della Fieg. I giornalisti toscani si riconoscono appieno nella linea fin qui tenuta dalla Federazione della stampa e ritengono che il pacchetto di sette giorni di agitazione affidato alla giunta della Fnsi e la cui articolazione non è stata ancora fissata rappresenti una risposta adeguata all’atteggiamento di una controparte che non è voluta venire meno alla propria assoluta intransigenza neppure in risposta alla richiesta di tregua avanzata dal governo in occasione dello svolgimento delle Olimpiadi e Paraolimpiadi invernali. La necessità di imporre l’apertura delle trattative sia alla Fnsi che all’Aran induce i giornalisti toscani a ritenere che sarà inevitabile realizzare forti iniziative di lotta sia durante il periodo olimpico che in campagna elettorale e che gli editori debbano assumersene la responsabilità di fronte ai cittadini. Far mancare l’informazione nei prossimi mesi sarà una scelta dolorosa, ma inevitabile in primo luogo per gli stessi giornalisti a cui però non si può chiedere un unilaterale e permanente atteggiamento di responsabilità, mentre gli editori continuano a tenere una improbabile e irresponsabile linea di totale chiusura. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, i giornalisti toscani, il loro sindacato in tutte le sue articolazioni e le strutture di base impegneranno con la massima energia per garantire il successo delle iniziative di lotta. Una recente sentenza condanna l’editore della Nazione per comportamento antisindacale, reo di non aver pubblicato un comunicato sindacale e di aver impiegato in maniera impropria il personale in sostituzione dei giornalisti in sciopero. L’Associazione stampa e i comitati di redazione continueranno a vigilare per impedire comportamenti illeciti tesi a vanificare il diritto di sciopero dei giornalisti toscani e chiedono alle istituzioni, ai sindacati, al mondo politico e ai cittadini solidarietà e appoggio a una vertenza che intende in primo luogo assicurare diritti elementari alle fasce più giovani e meno tutelate della professione e che si propone di regolamentare le norme sulla flessibilità del lavoro.