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Fnsi 03 Feb 2005

L'assemblea dei giornalisti degli uffici stampa della Regione Toscana dà il via alla mobilitazione contro lo scippo della legge. Raccolta di firme per un'iniziativa di legge popolare

L'assemblea dei giornalisti degli uffici stampa della Regione Toscana dà il via alla mobilitazione contro lo scippo della legge. Raccolta di firme per un'iniziativa di legge popolare

L'assemblea dei giornalisti degli uffici stampa della Regione Toscana dà il via alla mobilitazione contro lo scippo della legge. Raccolta di firme per un'iniziativa di legge popolare

Firenze 2 febbraio 2005 L’affossamento della legge regionale per l’istituzione delle agenzie di informazione si configura come un “autentico colpo di mano” attuato dalle istituzioni regionali, che conferma la Toscana come “fanalino di coda negli assetti di informazione”, appare ”indegno ed umiliante per le tradizioni di governo di questa Regione” e si configura come un “grave attentato alle stesse garanzie democratiche dei cittadini toscani, che hanno diritto, da legge, ad un’informazione corretta e trasparente, che sola può essere garantita da giornalisti ritenuti come tali ed assunti a tempo indeterminato”. E’ questo il giudizio contenuto nell’ordine del giorno votato dall’assemblea dei giornalisti degli uffici stampa della Regione Toscana, riunitisi questa mattina (ieri 2 febbraio ndr) in Sala Gonfalone, presenti i vertici dell’Associazione Stampa Toscana e dell’Ordine dei Giornalisti, la rappresentanza della giunta esecutiva della Federazione nazionale della stampa, sindacato unico e unitario dei giornalisti, nonché i rappresentanti della Cgil e dei Cobas nella Rsu regionale, grazie alla quale, per la prima volta nella storia della amministrazione pubblica toscana è stato possibile indire un’assemblea di giornalisti sul luogo di lavoro. “E’ pretestuoso e indegno di un corretto funzionamento istituzionale, oltreché pesantemente lesivo dei diritti dei lavoratori, l’affossamento di una legge che dopo anni di lavoro e dopo avere superato l’esame di ben due commissioni, si è voluto deliberatamente uccidere sottoponendola ad un comitato di tecnici il cui parere tutti davano già per scritto alla vigilia. Questo, va detto, anche con il concorso attivo delle opposizioni, che hanno perso un’occasione preziosa per strappare regole e garanzie certe anche per le minoranze, proprio grazie ad una normativa che in altri momenti sono stati i primi a richiedere e che in altre regioni hanno approvato con convinzione”. L’assemblea di protesta dei giornalisti toscani si è tenuta proprio nel giorno in cui una delle ultime Regioni senza contratto Fnsi per i suoi giornalisti – l’Emilia Romagna – è andata a firmare i contratti per i suoi giornalisti dopo un iter durato complessivamente pochi mesi. In Toscana, al contrario, la legge è attesa da 25 anni e promessa da 13 anni. Tra le altre cose l’assemblea ha chiesto con forza l’indizione, in tempi rapidissimi e prima della fine della legislatura, di un concorso pubblico e l’apertura immediata di una trattativa per l’applicazione del contratto Fnsi; ha dichiarato uno stato di mobilitazione permanente di tutti i lavoratori degli uffici stampa, con iniziative e denunce in tutte le sedi in cui questo sarà possibile; ha invitato l’Rsu della Regione Toscana a monitorare costantemente se e come dentro gli uffici stampa siano rispettati le normative nazionali e regionali, per quanto riguarda in particolare orari e mansioni e a vigilare sulle spese in bilancio per le attività di informazione e comunicazione, sul proliferare delle consulenze, anche in dipartimenti, assessorati, segreterie; ha chiesto agli organismi di categoria di rompere tutte le forme di collaborazione già in atto o in via di elaborazione con le istituzioni regionali toscane E’ stata, poi, proposta per marzo un’iniziativa nazionale della Fnsi e dell’ Ordine, con la partecipazione dei cdr di regioni modello come la Lombardia, l’Emilia, il Veneto, l’Umbria sul caso Toscana. Allo studio, inoltre, è anche la possibilità di avviare nei mesi di marzo e aprile, anche in collaborazione con altre organizzazioni rappresentative del mondo del lavoro e dell’associazionismo toscana, la raccolta delle 5 mila firme necessarie in base al articolo 74 del nuovo Statuto per una legge di iniziativa popolare da presentare direttamente al consiglio regionale della prossima legislatura. Ghelli: “Chiederemo che la legge sulle agenzie giornalistiche venga approvata nell’ultimo consiglio” “Chiederemo con forza che la legge sull’istituzione delle agenzie regionali di informazione giornalistica venga portata in aula ed approvata nell’ultima seduta di questa legislatura”. Questo è quanto afferma Luciano Ghelli, capogruppo dei Comunisti italiani in consiglio regionale, che esprime “piena solidarietà ai giornalisti degli uffici stampa della giunta e del consiglio toscano che questa mattina si sono riuniti in assemblea sindacale”. “Bene fanno i sindacati a sostenere la lotta di questi lavoratori dell’informazione”, dice Ghelli ricordando che alla riunione di stamani, convocata dalla Cgil e dai Cobas della Rsu, hanno partecipato anche i vertici regionali dell’Assostampa toscana, del Gus e dell’Ordine dei giornalisti. E ancora: “E’ assurdo che una legge attesa da molti anni e sulla quale ci siamo impegnati per tutta la legislatura si impantani proprio ora ed anzi si tenti di non farle avere il via libero definitivo nonostante che essa abbia avuto il parere positivo di due commissioni. Non è accettabile che si blocchi l’iter legislativo senza che in aula si possa avere un confronto serio e schietto sui contenuti anche per sapere le opinioni di chi, come la presidenza del consiglio e parte della giunta regionale, ne vorrebbero il definitivo affossamento”. Ghelli infine ricorda che “la Toscana è una delle ultimissime regioni italiane a non avere ancora affrontato e risolto la questione degli uffici stampa in applicazione della legge 150” e conclude affermando di condividere il documento approvato dall’assemblea dei giornalisti in cui si chiede la contrattualizzazione di categoria per i giornalisti assunti a tempo indeterminato e l’indizione di un concorso pubblico per “ripristinare la pianta organica e sanare la posizione dei molti giornalisti precari che lavorano nei due uffici stampa regionali”. GIORNALISTI: TOSCANA; LEGGE UFFICI STAMPA IMPALLINATA COME I FRINGUELLI “L’abuso delle regole quando si tollera una volta diventa scuola – ha dichiarato FABIO ROGGIOLANI, capogruppo Verdi in Regione Toscana, a proposito dell’ “affossamento” della proposta di legge che prevedeva l' istituzione di due agenzie regionali con l' applicazione del contratto giornalistico – Così è avvenuto per questa proposta di legge che doveva essere messa all’ordine del giorno secondo tutti i regolamenti approvati e gli accordi fra i capigruppo sottoscritti e controfirmati. Se non si vuole la legge si voti contro in Consiglio Regionale alla luce del sole assumendosene le responsabilità invece che inventarsi organismi che sequestrano la democrazia come un incredibile comitato tecnico. Questa legge – ha concluso Roggiolani – all’inizio non ci piaceva e abbiamo contribuito moltissimo a cambiarla in Commissione. I Verdi chiedono che sia messa urgentemente all’odg dell’ultimo consiglio regionale prima delle elezioni .” ufficio stampa Gruppo Verdi – Toscana Democratica

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