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Internazionale 05 Giu 2007

La libertà di stampa è in crisi in tutto il mondo Tre mozioni al congresso della Federazione internazionale dei giornalisti

Tre importanti mozioni a difesa della libertà di informazione in Russia, in Venezuela e in Cina sono state approvate all’unanimità dal Congresso della Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj), che si è tenuto a Mosca nei giorni scorsi.

Tre importanti mozioni a difesa della libertà di informazione in Russia, in Venezuela e in Cina sono state approvate all’unanimità dal Congresso della Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj), che si è tenuto a Mosca nei giorni scorsi.

La mozione sulla Russia ricorda che “gli omicidi mirati, le morti misteriose e le sparizioni di giornalisti e altri operatori dei media hanno colpito più di 200 vite dal 1993”; constata “l’evidente fallimento delle autorità russe nell’investigare in modo soddisfacente su un gran numero di questi delitti e scovarne i responsabili”; sottolinea che “l’impunità nell’uccisione di giornalisti è una vistosa violazione dei diritti fondamentali degli operatori dei media e dei cittadini russi” e che “il sistema russo dei media, particolarmente nel campo dell’emittenza, non fornisce un pluralismo adeguato alla liberta di espressione di una democrazia”. Il Congresso “condanna le autorità russe per il precario stato nel quale si trovano oggi nel Paese i media e i giornalisti e chiede che esse si impegnino per porre fine all’impunità negli omicidi”. La mozione sul Venezuela prende spunto dalla chiusura di Radio Caracas Television (Rctv), il canale televisivo privato operante nel Paese da 53 anni, disposta dal governo mediante il mancato rinnovo della licenza di trasmissione. Il Congresso “condanna con forza i sistematici attacchi dell’attuale governo venezuelano alla liberta di espressione e l’eliminazione di un canale televisivo libero e indipendente; dichiara piena solidarietà a tutti i lavoratori di Rctv e a tutti i giornalisti e operatori dei media del Venezuela; chiede a tutte le istituzioni e le organizzazioni dei diritti umani di difendere gli universali diritti alla libertà di espressione e di lavoro e di sollevare l’allarme sul tentativo del governo venezuelano di imporre un’egemonia sul sistema della comunicazione; chiede al governo venezuelano di revocare le sue azioni contro Rctv e di rispettare fedelmente la regolazione del sistema garantita dalla Costituzione”. La mozione sulla Cina “sottolinea la persistente mancanza di libertà di stampa e ribadisce la richiesta di un’amnistia per tutti i giornalisti in prigione”; “condanna l’attiva accondiscendenza delle imprese di new media, come Yahoo, Msn e Google, nel fornire al governo cinese informazioni che esso usa per censurare Internet e per incarcerare i giornalisti”. Il Congresso impegna i nuovi organismi dirigente del sindacato “a partecipare agli incontri organizzati dalle filiali di Yahoo, Msn, Google ed altre imprese per imporre loro il bisogno di proteggere dalle autorità i dati che passano attraverso i loro server”; “a chiedere a tutti i governi di sollevare i temi della libertà di espressione e di stampa e dei diritti umani come parte del commercio e delle altre relazioni con la Cina”; “ad incalzare il governo cinese perché permetta ai giornalisti stranieri di lavorare senza restrizioni in Cina e a rendere effettiva la libertà di stampa nella società cinese prima dei Giochi Olimpici del 2008”. La Fnsi, che al Congresso di Mosca ha avuto parte attiva nel promuovere l’approvazione di queste mozioni, fa appello ai direttori dei giornali italiani perché la battaglia in difesa della libertà di stampa, ovunque nel mondo, trovi attenzione crescente nella nostra informazione.

@fnsisocial

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