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Fnsi 17 Ott 2002

La Fnsi respinge le falsificazioni della Fieg “Nessun invito a scioperare, ma a difendere la qualità dei giornali”

La Fnsi respinge le falsificazioni della Fieg “Nessun invito a scioperare, ma a difendere la qualità dei giornali”

La Fnsi respinge le falsificazioni della Fieg “Nessun invito a scioperare, ma a difendere la qualità dei giornali”

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: (di seguito pubblichiamo la posizione della Fieg e il documento della giunta Fnsi) “Sorprende l’aggressività, questa sì senza precedenti, della Federazione Italiana Editori Giornali nei confronti del Sindacato dei giornalisti relativamente allo sciopero proclamato per venerdì 18 e sabato19 ottobre dalla Cgil anche nel settore della comunicazione. La Fnsi non ha invitato i propri iscritti a partecipare allo sciopero della Cgil ma, come si legge in una nota diffusa mercoledì 16 ha risposto alle richieste di strutture di base e singoli giornalisti di verificare sul piano giuridico se sia possibile la loro partecipazione allo sciopero. La Fnsi ha ritenuto di precisare che i giornalisti possono collettivamente decidere di proclamare uno sciopero di solidarietà con la Cgil, o individualmente di aderire ad astensioni proclamate dalla stessa confederazione. Una partecipazione, quindi, solidaristica consentita dalla Costituzione, che garantisce il diritto di sciopero, e dai pronunciamenti della giurisprudenza. La Fnsi nel precisare il suo atteggiamento ha ribadito, nella sua autonomia, di non aderire e di non partecipare allo sciopero della Cgil ma è possibile che i singoli giornalisti partecipino alle azioni sindacali proclamate dalle confederazioni con le quali la Fnsi ha stipulato un patto di alleanza. La Fieg, con un tono esplicitamente minaccioso, affronta poi il vero nodo della propria presa di posizione: il sindacato dei giornalisti si sarebbe permesso di interferire con il diritto dei giornali a garantire le proprie pubblicazioni nonostante lo sciopero. Ciò è falso e la posizione della Fnsi nulla ha a che vedere con il diritto dei lavoratori, tutti, giornalisti e non, di partecipare o meno allo sciopero. È invece vero, e lo confermiamo, che abbiamo chiesto ai cdr ed agli iscritti di evitare forzature relative alla pubblicazione di edizioni palesemente inadeguate per quantità di foliazione, tiratura e qualità dell’informazione. La Fnsi ribadisce, anche nei confronti dei direttori, che sono anch’essi giornalisti, la necessità di difendere con ogni mezzo lecito la qualità, la completezza e l’identità dei giornali, cosa che alla Fieg sembra non interessare perché l’unico problema per gli editori, come è stato dimostrato in molteplici circostanze, è vendere copie anche di prodotti ampiamente dequalificati sui quali veicolare la pubblicità. Quanto alle motivazioni dello sciopero della Cgil, esse coincidono in parte con quelle dello sciopero già proclamato dalla Federazione della Stampa e la cui attuazione è comunque legata all’andamento del confronto aperto con gli Editori ed il Governo. Un confronto che la provocatoria nota della Fieg rischia di compromettere costringendo i giornalisti ad attuare il loro sciopero che ha motivazioni autonome e finalità tutte riferite al ruolo ed agli interessi dei giornalisti. Editoria: Fieg, gravissima posizione Fnsi su sciopero Cgil 17 ottobre 2002. ANSA - ''Gli editori sono costretti a rilevare la gravità della posizione senza precedenti della Fieg che ha, di fatto, invitato i giornalisti a partecipare allo sciopero proclamato dalla Cgil nel settore dei quotidiani per il prossimo sabato 19 ottobre''. Lo afferma la Federazione editori giornali (Fieg) commentando la nota della Federazione nazionale della stampa sulla partecipazione dei singoli giornalisti allo sciopero generale proclamato dalla Cgil. ''Si tratta, probabilmente - afferma la Fieg in una nota - del primo caso nella storia sindacale italiana di un sindacato che non proclama uno sciopero e che invita i propri iscritti a partecipare allo sciopero proclamato da un altro sindacato. La contraddizione di tale atteggiamento con l'autonomia da sempre conclamata dalla Fnsi appare evidente, come evidente è che essa non puo' non avere implicazioni sui rapporti tra editori e giornalisti. La partecipazione dei giornalisti allo sciopero della Cgil, al di fuori di ogni motivazione sindacale relativa a interessi specifici della categoria, appare gravemente lesiva del diritto dei giornali a garantire le proprie pubblicazioni in occasione di uno sciopero di una parte dei propri dipendenti e del diritto al lavoro degli stessi dipendenti iscritti ad altri Sindacati che non aderiscono allo sciopero''. ''La situazione - secondo la Fieg - è ulteriormente aggravata dal fatto che la Fnsi chiede ai comitati di redazione e ai propri iscritti di attivarsi per 'evitare forzature relative alle pubblicazioni di edizioni palesemente inadeguate per quantità di foliazione, tiratura e qualità dell'informazione'. Si tratta sostanzialmente di un invito ad ostacolare l'uscita dei giornali, durante lo sciopero di una parte degli operai ed impiegati delle imprese editrici. Anche in questo caso ci si trova di fronte alla palese subordinazione dell'atteggiamento dei giornalisti a finalità estranee al loro ruolo e agli interessi della loro categoria, con l'aggravante della illegittima interferenza nei poteri dei direttori delle testate interessate, ai quali solamente la legge ed il contratto riconoscono il potere di decidere le caratteristiche delle edizioni di cui autorizzano la pubblicazione e delle quali si assumono la responsabilità''. ''L'iniziativa della Fnsi - conclude la nota degli editori - non contribuisce certamente a migliorare il clima delle relazioni sindacali tra le parti e ad agevolare il buon esito delle trattative gia' fissate per la prossima settimana''. Sciopero della Cgil La posizione della Fnsi sulla questione delle adesioni individuali e collettive La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: Roma, 16 ottobre “Numerose strutture sindacali di base e singoli giornalisti hanno chiesto alla Federazione Nazionale della Stampa di verificare sul piano giuridico se sia possibile,la loro partecipazione, secondo valutazioni autonome, allo sciopero generale proclamato dalla Cgil e che, nel settore della comunicazione, si articolerà nelle giornate di Venerdì 18 e Sabato 19 ottobre prossimi. La Fnsi ha già chiarito, nel documento conclusivo degli Stati Generali della categoria, che non aderisce né partecipa allo sciopero della Cgil, anche se ne condivide parte delle motivazioni. La Giunta Esecutiva della Federazione della Stampa ha già proclamato uno sciopero generale dei giornalisti, al quale sarà chiamata senza alcuna deroga tutta la categoria, ed ha deciso di sospenderne l’indicazione della data in relazione all’esito degli incontri con la Fieg e con il Ministro del Lavoro. Ciò premesso, la Fnsi, sentito l’ufficio legale, ritiene che i giornalisti, al di là della propria iscrizione alle Associazioni Regionali di Stampa e quindi alla stessa Federazione, possano collettivamente decidere di proclamare uno sciopero di solidarietà o individualmente di aderire ad astensioni proclamate da strutture sindacali di altre categorie. Sulla base di quanto stabilito da una sentenza della Corte Costituzionale, è possibile, quindi, che i singoli giornalisti partecipino solidaristicamente allo sciopero della Cgil di venerdì e sabato prossimi, così come è possibile per i singoli giornalisti partecipare ad iniziative di sciopero promosse da altre organizzazioni sindacali con le quali la Fnsi ha stipulato un patto di alleanza. Naturalmente, sono fatte salve le norme dettate in materia di servizi pubblici e, di conseguenza, i giornalisti della Rai non possono partecipare allo sciopero della Cgil in quanto devono rispettare l’obbligo del preavviso di dieci giorni. A ulteriore chiarimento, i giornalisti (cdr oppure singoli) possono partecipare allo sciopero della Cgil, ad eccezione delle colleghe e dei colleghi della Rai. In ogni caso, la Federazione della Stampa invita tutti i comitati di redazione e i colleghi, anche a seguito delle esperienze maturate nel corso degli ultimi scioperi, ad evitare forzature relative alla pubblicazione di edizioni palesemente inadeguate per quantità di foliazione, tiratura e qualità dell’informazione e ad evitare ogni forma di sovrapposizione di mansioni.”

@fnsisocial

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