La FIEG esprime grande sconcerto e preoccupazione per l’emendamento al decreto legge “anticrisi” in materia di prepensionamenti dei giornalisti, approvato in Commissione Bilancio e Finanza della Camera.
Gli editori, che sono - con il sindacato dei giornalisti - le componenti legittimate ad esprimere le esigenze più significative del settore editoriale, attanagliato da una situazione di crisi senza precedenti, avevano da tempo segnalato l’urgenza di un intervento legislativo volto a riconoscere gli attuali ammortizzatori sociali previsti per i giornalisti dei quotidiani anche ai giornalisti dei periodici e a garantire all’Inpgi le risorse necessarie a far fronte a tali indispensabili strumenti di gestione delle situazioni di crisi. Si deve dare atto che nella direzione auspicata andava effettivamente l’emendamento presentato dall’onorevole Girlanda. Nel testo approvato dalla Commissione della Camera, invece, non solo non si riconosce ai giornalisti dei periodici quanto già riconosciuto ai giornalisti dei quotidiani, ma si limita anche per questi ultimi il ricorso al prepensionamento alle sole risorse messe a disposizione dal bilancio dello Stato, ossia nei limiti di 10 milioni di euro all’anno, comprimendo le potenzialità dello stesso INPGI e delle parti sociali. È indispensabile che Governo e Parlamento correggano una norma che, se dovesse essere confermata, non solo manterrebbe una diversità di trattamento tra giornalisti palesemente incostituzionale, ma vanificherebbe nei fatti, nel momento in cui si dovrebbero invece approntare effettive misure anticrisi, la possibilità di utilizzare un efficace ammortizzatore sociale per i giornalisti, utile ad evitare l’adozione di misure traumatiche sull’occupazione.