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Internazionale 21 Dic 2007

Iran: appello per i giornalisti Hassanpour e Boutimar

"Adnan Hassanpour e Hiwa Boutimar sono solo giornalisti, non hanno compiuto nessun delitto di sangue, non rappresentano un pericolo per la sicurezza del proprio Paese. Per questo, in nome della clemenza e della misericordia, che sono le prime qualità del Dio a cui la Repubblica Islamica dichiara di ispirarsi, chiediamo al Presidente Mahmud Ahmadinejad di voler concedere loro la Grazia dalla pena di morte, sentenziata il 16 luglio scorso dal Tribunale della Rivoluzione di Sanandaj".

"Adnan Hassanpour e Hiwa Boutimar sono solo giornalisti, non hanno compiuto nessun delitto di sangue, non rappresentano un pericolo per la sicurezza del proprio Paese. Per questo, in nome della clemenza e della misericordia, che sono le prime qualità del Dio a cui la Repubblica Islamica dichiara di ispirarsi, chiediamo al Presidente Mahmud Ahmadinejad di voler concedere loro la Grazia dalla pena di morte, sentenziata il 16 luglio scorso dal Tribunale della Rivoluzione di Sanandaj".

Questo il drammatico appello lanciato dalle associazioni Information Safety and Freedom, Articolo21, Fnsi, Nessuno Tocchi Caino e dalla rivista Testimonianze, che, dalla scorsa estate, hanno lanciato la campagna per la liberazione dei due giornalisti iraniani. "Una campagna che - si legge in una nota congiunta delle associazioni - ha raccolto l'adesione di ottanta parlamentari italiani, dei Governi Italiano e Francese, della Presidenza dell'Unione Europea. Il 30 novembre scorso ad Adnan ed Hiwa è stato attribuito il Premio Internazionale per la Libertà di Informazione ISF - Città di Siena. I fratelli dei due colleghi, Layla Hassanpour e Hadi Boutimar, sono stati ricevuti dal Consiglio Comunale di Siena, dal Consiglio Regionale della Toscana, dalla Provincia di Roma, dal Parlamento Italiano dal Presidente della Commissione Cultura, Pietro Folena e dalla vicepresidente del Parlamento Europeo, Luisa Morgantini, che hanno ribadito l'appello per la loro salvezza". "All'indomani dello storico voto dell'Assemblea delle Nazioni Unite sulla Moratoria Universale della Pena di Morte - conclude la nota - crediamo che i giornalisti italiani e le loro associazioni, dovrebbero onorare il ruolo avuto dal proprio Paese su questa importante battaglia a tutela della vita umana, sostenendo la campagna per salvare Adnan e Hiwa. Sono già 100 i giornalisti uccisi nel corso del 2007 nel mondo". (AGI)

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