Intercettazioni: braccio di ferro tra poli su sanzioni ai giornalisti Il Ddl in discussione dal 17 aprile

E' muro contro muro tra maggioranza e opposizione sul provvedimento per le intercettazioni. Il centrodestra, in particolare Alleanza Nazionale e Forza Italia, si rifiuta di votare il testo in Aula finché non verranno inasprite le sanzioni per i giornalisti. Pdci, Prc e Verdi invece, di parere opposto, dicono 'no' al carcere per i cronisti. E minacciano a loro volta di non votare il disegno di legge.

Il presidente del gruppo dell'Ulivo alla Camera Dario Franceschini ha cercato così di mediare, ma con scarsi risultati. Raccogliendo le istanze di Giulia Buongiorno (An) e di altri esponenti di FI, il deputato della Margherita ha provato a sentire i deputati della cosiddetta 'sinistra radicale' per capire se almeno su qualche punto fosse possibile raggiungere un'intesa. Ma Prc e Pdci per il momento rispondono 'picche'. ''Prima di tutto - dichiara il deputato del Pdci Elias Vacca - è assurdo che alla fine siano i cronisti a pagare per tutti con pene che magari potrebbero superare quelle di chi, intercettato, ha commesso il reato''. ''E poi - conclude - infliggere la reclusione significa qualificare il fatto come un delitto. Mentre ben altri sono i delitti di grave allarme sociale!''. L'esame del provvedimento così rischia di slittare. (ANSA) Slitta a dopo Pasqua l'esame del disegno di legge sulle intercettazioni. Il testo verrà infatti esaminato a partire dal 17 aprile a Montecitorio. La settimana dopo Pasqua sarà dedicata a interrogazioni e atti di sindacato ispettivo. Lo ha comunicato in Assemblea il vicepresidente di turno Giorgia Meloni.(ANSA)