Una fantacronaca in cui raccontare un fatto, magari quello di questi giorni della clinica Santa Rita di Milano, applicando però le norme che uscirebbero dal nuovo provvedimento in materia di intercettazioni che sarà presentato domani dal governo. È la proposta ai direttori dei giornali, per far capire la reale portata di un provvedimento 'bavaglio', lanciata da Giuseppe Giulietti per l'associazione Articolo 21.
L'associazione oggi ha riunito, in una conferenza stampa alla Camera, esponenti del mondo politico e del settore delle comunicazioni, come il presidente della Fieg, Boris Biancheri, il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, il presidente della Fnsi, Roberto Natale. ''Per far capire i veri termini della questione, che non è certo in difesa del cittadino ma di alcuni privilegi'', ha spiegato ancora Giulietti. Insieme, come ha chiesto il senatore Pd Vincenzo Vita, ''i pezzi reali della società e la politica si possono collegare in un percorso di battaglia''. Il presidente della Federazione degli editori, Biancheri, come quello del sindacato dei giornalisti, Natale, dicono di voler aspettare di vedere domani il contenuto del testo. Ma l'opposizione di principio c'è in quanto, sottolinea Biancheri, ''si prende di mira chi fa solo il suo dovere'', convinto che ''non può essere questo il rimedio del problema, se il problema c'è''. Per Biancheri ''la questione è complessa perché ci sono aspetti di responsabilità morale e aspetti giuridici. Sui secondi - ha spiegato ancora - attendo di vedere nel dettaglio il provvedimento perché sono state dette molte cose. Esiste certo un problema di responsabilità a tutti i livelli'', ma a suo avviso ''l'idea di cavarsela con le sanzioni per i giornalisti che scrivono e gli editori che pubblicano è priva di senso. È come punire l'autista dell'autobus che porta via il ladro''. Così, per quanto riguarda il sindacato, ''la reazione sarà decisa dopo aver visto il provvedimento''. Vagliando anche l'ipotesi di sciopero come, ha ricordato Natale, fu valutata e realizzata nel caso del ddl Mastella sullo stesso tema. ''Anche in passato - ha sottolineato Natale - abbiamo auspicato che fosse nella capacità di giudizio dei giornalisti la selezione di cosa pubblicare e cosa no. Come Fnsi quindi rinnoviamo l'appello della giunta al governo, alla maggioranza e all'opposizione, a riflettere, moderare, aprire un confronto''. E Natale lancia anche un appello ai direttori di tg e stampa perché raccontino ai lettori come stanno veramente le cose. Che non si tratti di difesa della privacy, spiega Del Boca, ''si capisce vedendo ad esempio che solo il 10% di tutto quello che è stato pubblicato negli ultimi mesi in materia di intercettazioni è censurabile. Qui occorre uno sforzo non di legge ma di coscienza dei giornalisti''. Piuttosto, come ha detto il senatore del Pd Roberto Zaccaria, ''è la difesa di un triplo diritto costituzionale: giustizia, riservatezza e informazione, sono questi i tre paletti costituzionali che non devono essere toccati''. Per il senatore Pd Felice Casson, ''non si può scaricare ogni responsabilità sull'anello finale della catena, i giornalisti''. Mentre Gianrico Carofiglio, sempre del Pd, parla di ''disegno eversivo perché limita le possibilità di intervenire contro l'illegalità''. La prima reazione, per Nicola Tranfaglia, dovrà essere quella dei tg che si devono unire al coro dei giornali contro il provvedimento. (ANSA)