Con l’approvazione da parte dei Ministeri Vigilanti, giunta oggi all’Inpgi, diventa operativo il Fondo di perequazione delle pensioni. In base all’accordo raggiunto dalle Parti sociali, Fnsi e Fieg, in sede di rinnovazione contrattuale, ogni azienda editoriale è tenuta a versare 5 euro mensili per ogni posizione contrattuale in essere, indipendentemente dalla qualifica professionale di professionista o pubblicista.
La contribuzione è dovuta dal 1° gennaio 2010 e confluirà in un capitolo di contabilità separata del bilancio dell’Ente. Le prestazioni del Fondo, che in una prima fase dovrà necessariamente accumulare una massa economica sufficiente, saranno disciplinate da un regolamento concordato tra Inpgi e Fnsi. “Si tratta di un importante traguardo – afferma il Presidente Andrea Camporese – esito della trattativa contrattuale nella quale il vertice della Fnsi si è fatto portavoce e parte attiva di una richiesta del Gruppo Pensionati. Il valore di questo strumento ha rilevanza in particolare per le future generazioni di pensionati che potranno vedere ridotti, grazie alla crescita delle risorse accantonate, gli effetti di erosione del potere d’acquisto dell’assegno di pensione a causa della dinamica inflativa. Ovviamente queste risorse saranno gestite in modo autonomo e completamente separato dal punto di vista bilancistico dal sistema delle attribuzioni previdenziali che discendono dalla legge”.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
“L’entrata in vigore del Fondo contrattuale di perequazione delle pensioni dei giornalisti è una novità di significato speciale per la tensione sociale che la categoria riesce ad esprimere, pur in un quadro di enormi difficoltà strutturali per l’occupazione, in una visione che rinsalda il patto tra generazioni. Nello stesso tempo l’autonomia previdenziale assicurata dall’Inpgi diventa sempre più concreta e capace di attivare le migliori forme possibili di previdenza per tutti gli iscritti.
Il Fondo contrattuale, previsto dal rinnovo siglato un anno fa, con il recepimento della delibera dell’Inpgi da parte dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia, è frutto di una ben precisa scelta di solidarietà della categoria che, in questa prima fase, lo alimenta direttamente con un versamento di 5 euro mensili, da parte delle aziende editoriali, per ogni contratto di lavoro in vigore.
In questa prima fase, più che la massa finanziaria disponibile a fine anno, conta rendere operativo il Fondo che, attraverso le quote mensili, consentirà di realizzare un “castelletto” di risorse utili a contenere almeno una parte dell’erosione del potere d’acquisto degli assegni di pensione, che dopo pochi anni dalla prima erogazione l’inflazione, inevitabilmente, determina.
Il Fondo ha un’unica finalità, quella dell’intervento perequativo compatibile con le risorse di cui disporrà, e sarà amministrato in forma distinta, attraverso una Commissione mista formata dall’Inpgi e dalla Fnsi, soggetto titolare del contratto giornalistico.
Il contratto siglato un anno fa – osserva il Segretario della Fnsi, Franco Siddi - si avvia a produrre tutti gli effetti economici e sociali che erano stati previsti. L’ultimo punto riguarderà l’entrata in vigore della seconda quota dell’aumento biennale della retribuzione, che è prevista per gli stipendi del mese di giugno (+ 125 euro mensili, base per il redattore ordinario).”