«Il via libera alla norma per la salvaguardia dell'autonomia dell'Inpgi, approvata dalla commissione Bilancio della Camera, pone le basi per avviare un percorso di necessario risanamento e di inevitabile allargamento della platea degli iscritti. Un lavoro portato avanti dal consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani nonostante manovre di disturbo messe in atto da una parte largamente minoritaria della categoria, animata da interessi di bottega, rancori personali e desideri di rivalsa». Lo afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«La sospensione della procedura di commissariamento – prosegue – segna l'ulteriore sconfitta di quanti, anche nel governo e nel parlamento, hanno messo da tempo nel mirino il mondo dell'informazione e i giornalisti, dichiarando guerra, con provvedimenti mirati, al pluralismo, alle testate espressioni delle minoranze e che danno voce alle differenze, alla dignità del lavoro, e più in generale a qualsiasi forma di pensiero libero e critico».
Adesso, conclude Lorusso, «sarà necessario lavorare per rafforzare l'Istituto con provvedimenti che, oltre ad allargare la platea, consentano di contrastare la dilagante precarietà lavorativa e ridiano forza e centralità al lavoro regolare».
L'Istituto, secondo la norma approvata in Commissione, ha 12 mesi di tempo per valutare, nell'ambito della propria autonomia, nuove misure di contenimento della spesa e di incremento delle entrate senza rischiare la procedura di commissariamento prevista dalla legge.
«Si tratta di un provvedimento molto importante – osserva la presidente dell'Inpgi, Marina Macelloni – che esclude per un periodo di tempo sufficiente l'ipotesi di commissariamento, primo passo per liquidare la gestione, la storia e l'autonomia dell'Ente e di tutti i suoi iscritti. Altrettanto importante è che la norma votata oggi dalle commissioni Finanza e Bilancio della Camera preveda esplicitamente alla fine del percorso la strada dell'ampliamento della platea che, come abbiamo dimostrato in tutte le sedi, è l'unica in grado di garantire una sostenibilità concreta e duratura all'Istituto e di dare una risposta anche previdenziale alle profonde trasformazioni attraversate dalla nostra professione».
L'emendamento, rileva una nota dell'Ente, «riconosce e dà legittimità al grande lavoro svolto in questi mesi dal Consiglio di amministrazione, dal Collegio sindacale e dalla Direzione generale dell'Istituto in collaborazione stretta con i ministeri vigilanti e in particolare con il sottosegretario Claudio Durigon».