Inpgi, il Consiglio Generale ha espresso "disappunto e preoccupazione" per la decisione del CdA di bocciare il ricorso al Tar contro lo stato di crisi alla Poligrafici Editoriale. 'Inpgi.sicambia': "Una mozione fuori luogo. L'istituto non può esser

Inpgi, il Consiglio Generale ha espresso "disappunto e preoccupazione" per la decisione del CdA di bocciare il ricorso al Tar contro lo stato di crisi alla Poligrafici Editoriale. 'Inpgi.sicambia': "Una mozione fuori luogo. L'istituto non può essere palestra di dibattito"

“Il Consiglio generale dell’Inpgi, preso atto delle risultanze del CdA che, nei giorni scorsi, ha bocciato l'ipotesi di ricorso al Tar contro lo stato di crisi concesso dal Ministero del Welfare alla Poligrafici Editoriale. Sentite le comunicazioni del Presidente Gabriele Cescutti, letto il parere del professor Cinelli, consulente dell’Inpgi, dopo ampio dibattito ha espresso disappunto e preoccupazione per una decisione che penalizza l'intera categoria e danneggia l'Inpgi con un precedente estremamente pericoloso. Il Consiglio Generale invita l'Istituto e tutta la categoria ad opporsi ad ogni utilizzo distorto della legge 416 operando per modificarla sostanzialmente, recependo i suggerimenti emersi nel dibattito odierno”. Il documento è stato approvato a maggioranza con due voti contrari e una astensione. Inpgi.sicambia: pericolosa la mozione della maggioranza La mozione votata dalla maggioranza nel Consiglio Generale Inpgi è un atto sbagliato e inopportuno. Per questo i Consiglieri della coalizione Inpgi.sicambia ieri non hanno partecipato al voto sul documento che stigmatizzava la decisione del CdA di respingere il ricorso al Tar sullo stato di crisi del Gruppo Editoriale Poligrafici, concesso dal ministero del Lavoro. Il Consiglio Generale dell'Inpgi ha il compito di dettare gli indirizzi politici dell'Istituto di Previdenza. Può, eventualmente e in presenza di atti gravissimi , revocare il mandato al Consiglio di Amministrazione. Non altro. Non era mai accaduto, dalla fondazione dell'Istituto, che un Consiglio generale intervenisse con tanta invadenza sulle decisioni dell’Esecutivo. La volontà di scontro ha prevalso sul ragionamento. Ma riproporre nel Consiglio dell’Istituto la logica delle contrapposizioni sindacali è errore fatale. Il dibattito in Consiglio è stato lungo e acceso. Inpgi.sicambia ha risposto a chi avrebbe voluto affidare alla panacea di un ricorso il nodo complesso di una legge da cambiare radicalmente. E, numeri alla mano, ha dimostrato che non è certo “l’episodio” Riffeser a mettere in ginocchio i bilanci dell’Inpgi (il tempo lo dimostrerà). Inpgi.sicambia, infine, ha ribadito di aver inteso rispettare, doverosamente e con coerenza, le scelte fatte dalle redazioni del Giorno, QN, Nazione e parte del Resto del Carlino. Invece, e comunque, la politica di parte ha prevalso e i consiglieri che si richiamano alla maggioranza non si sono accorti del principio nefasto che hanno introdotto. Inpgi.sicambia, non partecipando al voto, ha voluto sottolineare come non possa e non debba prevalere una logica secondo la quale Il Cda deve assecondare le ragioni di chiunque. Il CdA è solido, capace, esperto. Per legge ne fanno parte anche i rappresentanti degli Editori, della Presidenza del Consiglio e del Ministero del Lavoro. L'Inpgi non può essere palestra di dibattito. Non è il sindacato, è un ente erogatore: si deve attenere alle leggi. Può tentare di contrastarle. Non può non applicarle. Non si tratta di impedire il legittimo esercizio di critica. Chi non è d'accordo sulle decisioni adottate dal Consiglio di Amministrazione si esprima con documenti ufficiali ma non cerchi più di condizionare con mozioni fuori luogo colleghi chiamati a rispondere in prima persona. Inpgi.sicambia 18 novembre 2004