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Internazionale 19 Lug 2007

In Gran Bretagna l'Economist lancia una versiona audio integrale Fuga dalla carta, dal New York Times al Los Angeles Times

La lettura, della versione cartacea o di quella elettronica su Internet, non e' piu' l'unico strumento d'accesso all'Economist: l'autorevole settimanale britannico ha deciso di lanciare anche un'edizione audio integrale, con tutti gli articoli, parole per parola, dagli editoriali di apertura al necrologio di chiusura

La lettura, della versione cartacea o di quella elettronica su Internet, non e' piu' l'unico strumento d'accesso all'Economist: l'autorevole settimanale britannico ha deciso di lanciare anche un'edizione audio integrale, con tutti gli articoli, parole per parola, dagli editoriali di apertura al necrologio di chiusura

''L'edizione audio - ha sottolineato la rivista dandone l'annuncio - sara' ovviamente utile a chi ha problemi di vista ma molti lettori indaffarati potranno ascoltare il giornale mentre sono in movimento perche' vanno al lavoro, cucinano o sono in palestra. Altri possono anche trovare l'ascolto un'esperienza divertente''. Letta da attori e presentatori televisivi, la versione audio sara' disponibile ogni venerdi' dopo le 17 ora di Londra al sito www.economist.com/audioedition: costa otto dollari a botta ma e' gratuita per gli abbonati ed e' scaricabile in toto o secondo i propri gusti e interessi. L'Economist sottolinea che il ''divertimento'' acustico puo' durare piuttosto a lungo: ci vogliono infatti da sei a sette ore per l'ascolto di tutti gli articoli di un numero standard del periodico e si sale a otto ore se si vogliono regalare alle orecchie anche i reportage speciali. (ANSA) La versione audio integrale lanciata dall'Economist e' l'ultima frontiera dell'evoluzione di quotidiani e periodici che, specie nel mondo anglosassone, si stanno sempre piu' riposizionando sui nuovi media, in particolare su Internet, capace di attirare nuova linfa in termini di investimenti pubblicitari. A capire per primo che la tendenza e' ormai questa e' stato probabilmente il New York Times, che guadagna ormai piu' attraverso il web che con la carta: ha infatti una media di milione e mezzo di visitatori al giorno contro 1,1 milioni di abbonati all'edizione cartacea. La versione sperimentale, con navigazione accelerata, una impaginazione simile a quella del giornale cartaceo, la stampa su due o tre colonne piu' foto, piace e convince. Non a caso in un'intervista shock al quotidiano israeliano Haaretz, che a febbraio scorso ha fatto parecchio discutere, l'editore del NYT Arthur Ochs Sulzberger ha intonato il de profundis alla carta stampata: ''Non so davvero se fra cinque anni stamperemo ancora il Times - ha detto - e volete sapere una cosa? Neanche me ne importa''. Anche il Los Angeles Times punta sul web per uscire dalla crisi in cui viaggia il giornale di carta. Il nuovo piano editoriale del direttore, James O'Shea, che si e' insediato lo scorso novembre, punta a a potenziare il traffico e i proventi del sito www.latimes.com, invitando i giornalisti a pensare alla pagina online come il vettore primario per la diffusione delle notizie. Tra le principali iniziative, la totale fusione delle redazioni di carta e online. Su questa linea si e' mosso negli ultimi tempi anche il gruppo Time Inc. cui fanno capo, tra l'altro, i settimanali Time, People, Fortune Sports Illustrated. Emblematico il caso di quest'ultima testata, che ogni anno pubblica le piu' belle modelle in costume, in un numero storico: piu' che le copie cartacee, tirano le foto e i filmati acquistati su internet, anche su iTunes, il negozio virtuale della Apple, per poi vederli sull'iPod. (ANSA)

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