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Associazioni 27 Feb 2010

Il Sindacato dei giornalisti siciliani approva all'unanimità una mozione contro le società segrete e un documento programmatico per una politica unitaria che consolidi la difesa delle conquiste contrattuali e promuova una nuova politica dell

La conferma quasi plebiscitaria (eletto da più dell'85 per cento dei colleghi delegati)  di Alberto Cicero alla guida del Sindacato dei giornalisti siciliani, non è stato l'unico fatto saliente del Congresso dell'Associazione stampa regionale. Un documento contro le società segrete che impegna gli iscritti al sindacato, è stato approvato all'unanimità. E il documento programmatico approvato dal Congresso esprime, da un lato una forte vocazione unitaria, una difesa delle conquiste del sindacato sui vari fronti contrattuali, dal contratto Fnsi-Fieg, al contratto per gli uffici stampa, all'emittenza locale. Dall'altro i giornalisti siciliani pongono l'accento sulla necessità di una più rigorosa politica dell'accesso alla professione per evitarne il collasso. Richiamando l'Ordine nazionale alle proprie responsabilità in uno spirito unitario. Pubblichiamo i documenti approvati.

La conferma quasi plebiscitaria (eletto da più dell'85 per cento dei colleghi delegati)  di Alberto Cicero alla guida del Sindacato dei giornalisti siciliani, non è stato l'unico fatto saliente del Congresso dell'Associazione stampa regionale. Un documento contro le società segrete che impegna gli iscritti al sindacato, è stato approvato all'unanimità. E il documento programmatico approvato dal Congresso esprime, da un lato una forte vocazione unitaria, una difesa delle conquiste del sindacato sui vari fronti contrattuali, dal contratto Fnsi-Fieg, al contratto per gli uffici stampa, all'emittenza locale. Dall'altro i giornalisti siciliani pongono l'accento sulla necessità di una più rigorosa politica dell'accesso alla professione per evitarne il collasso. Richiamando l'Ordine nazionale alle proprie responsabilità in uno spirito unitario. Pubblichiamo i documenti approvati.

DOCUMENTO SULLE ASSOCIAZIONI SEGRETE

Il XXXI congresso dell'Associazione siciliana della stampa, riunito a Terme Vigliatore (Messina), ha approvato all'unanimità - e per appello nominale - un ordine del giorno che 'impegna tutti i colleghi eletti in Consiglio regionale e successivamente eletti nella giunta a rivelare con una dichiarazione scritta la loro eventuale adesione, attuale o anche passata, a organizzazioni, consorterie, massonerie e strutture anche informative, che non

rendano noti gli elenchi dei nomi dei propri iscritti, dandone quindi pubblica notizia".

   Nel testo dell'ordine del giorno viene considerato che, "proprio in Sicilia i giudici Chinnici e Falcone individuarono una zona grigia di contatto tra associazioni segrete e mafia; e

che, successivamente, indagini, dichiarazioni di pentiti ed ex agenti della Cia o dei servizi segreti hanno sempre confermato l'esistenza di contatti tra questi soggetti, servizi segreti,

mafie e ambienti eversivi".   Il documento è stato proposto da Luigi Ronsisvalle, Daniele

Billitteri, Giancarlo Macaluso, Alberto Cicero, Francesco Celi, Enrico Bellavia. (ANSA)

 

UFFICI STAMPA, L'ASSESSORE CHINNICI: SUBITO UN TAVOLO DI CONCERTAZIONE

 

PALERMO, 26 FEB - L'assessore regionale alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica, Caterina Chinnici  ha fatto pervenire al XXXI Congresso regionale dell'Associazione siciliana della stampa di Terme Vigliatore un proprio messaggio

con il quale ha sottolineato che "l'informazione costituisce uno strumento ormai indispensabile sia per il cittadino, che si avvicina così all'amministrazione, sia per l'amministrazione stessa. Nel rapporto amministrazione-utenza è perciò

fondamentale sia l'attività dei giornalisti degli uffici stampa, deputati ad esternare e agevolare il compito dei mass-media, sia il ruolo di voi cronisti, che costituite

l'interfaccia immediata con il cittadino".

   L'assessore Chinnici, soffermandosi sui problemi scaturiti in Sicilia riguardo la disciplina dell'attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni ha assicurato di "aver dato mandato ai miei uffici di diretta collaborazione di studiare le possibili soluzioni, che non possono comunque prescindere da un momento di concertazione unico con i rappresentanti dell'Anci e dell'Urps, al fine di individuare i percorsi risolutivi più idonei. Confermo l'intenzione di voler tentare di risolvere questo problema e ringrazio il segretario regionale Alberto Cicero per l'apprezzamento espresso nei miei

confronti - ha concluso l'assessore Chinnici - nella sua relazione introduttiva". (ansa) 

 

XXXI CONGRESSO DELL’ASSOCIAZIONE SICILIANA DELLA STAMPA

DOCUMENTO FINALE 109 VOTANTI: 107 SI, 1 NO, 1 ASTENUTO

Il XXXI Congresso dell’Associazione Siciliana della Stampa, riunitosi a Terme Vigliatore, condivide e approva la relazione del segretario regionale uscente Alberto Cicero.
Esprime convinto apprezzamento per il difficile lavoro svolto in questi ultimi quattro anni dalla segreteria e da tutta la dirigenza del sindacato, dandole atto di avere affrontato con tempestività tutti i problemi che hanno interessato la categoria, impegnandosi anche in un fondamentale lavoro di ricucitura dei rapporti interni ed esterni al sindacato. Avere recuperato il significato profondo dell’unitarietà del sindacato è certamente uno dei risultati più importanti che viene consegnato alla categoria, insieme con una rinnovata immagine di compattezza che ha permesso al sindacato di presentarsi sotto una nuova veste e con forza e credibilità rinnovate sia al confronto con gli editori sia a livello istituzionale.
Il contratto di lavoro per gli uffici stampa della pubblica amministrazione (il primo e sinora unico in Italia), le vertenze del settore delle radio televisioni private, l’assistenza tempestiva e continua ai colleghi meno tutelati costretti a lavorare lontano dalle redazioni, mal pagati e minacciati dalla mafia e talvolta anche da una politica sempre più invadente, sono solo alcuni dei risultati che questa dirigenza ha raggiunto e che adesso costituiscono una eccellente base di ripartenza per il prossimo triennio di attività del sindacato.
Va rimarcata con forza l’esigenza di trasparenza in un settore delicato quale quello della comunicazione istituzionale, strumento di mediazione tra il Palazzo e i cittadini. La fase di incertezza e di illegalità diffusa va superata salvaguardando i diritti acquisiti da una fascia di colleghi che per troppi anni è rimasta in balia dei capricci della politica. Ma solo con procedure di selezione oggettive e trasparenti si possono fissare paletti certi.
Servono regole riconosciute e riconoscibili per l’accesso al mondo del lavoro nel servizio pubblico. E un’esigenza di un nuovo corso si avverte anche per gli ingressi di nuove forze in Rai.
La crisi senza precedenti che ha colpito il mondo dell’editoria, i massicci tagli all’occupazione, il ricorso agli ammortizzatori sociali e ai prepensionamenti stanno ridisegnando in modo radicale il mondo dell’informazione e la figura del giornalista. Proprio in questo difficile e preoccupante contesto matura l’allarme che il Congresso lancia affinché vengano ridefinite le regole dell’accesso alla professione. Le migliaia di giornalisti disoccupati, inoccupati e precari costituiscono oggi un immenso bacino di manodopera a basso costo al quale gli editori, senza distinzione alcuna, attingono a piene mani per ridurre il costo del lavoro a danno dell’autonomia professionale e della qualità dell’informazione, bene prezioso e irrinunciabile di una società democratica. Per questi motivi bisogna trovare il coraggio di dire con chiarezza che la professione è sull’orlo del collasso. Il lavoro malpagato, l’assenza di regole, la mancanza di tutela stanno per piegare la schiena dritta dei giornalisti minacciando in modo serio e ormai facilmente riscontrabile l’indipendenza degli istituti di categoria.
Sempre più giornalisti e sempre meno posti di lavoro. E’ un’equazione che solo chi non vuole vedere non vede, e solo chi ha interessi altri da difendere può negare.
D’intesa con l’Ordine dei giornalisti va affrontato il nodo degli accessi alla professione, non in una logica corporativa ma in una prospettiva tesa a dare certezze di lavoro a chi consegue un titolo che altrimenti rischia di svilirsi. È nello svolgimento della propria attività con le tutele e le garanzie che il giornalista esercita davvero il proprio ruolo. Sindacato e Ordine devono per questo marciare insieme guardando a un mercato del lavoro ormai incapace di assorbire il surplus rispetto alla fisiologica dinamica del turn over prospettando ai nuovi entrati il futuro di una disoccupazione praticamente certa .
Alla politica si chiede, invece, un intervento legislativo dalla linee e dagli obiettivi chiari, capace di riformulare il testo ormai superato dai tempi e non più adeguato alla realtà che ha istituito l’Ordine dei giornalisti. Un progetto di riforma serio e condiviso che ridisegni la figura del giornalista calandola nella realtà e nel lavoro di oggi, riconoscendo professionalità e tutele a chi è nel mondo del lavoro.
Il Congresso dell’Associazione siciliana della Stampa dice un chiaro no allo svilimento della professione, alla figura di un giornalista timoroso e senza tutele, costretto ad accettare anche condizioni umilianti di lavoro da un mercato che offre almeno quattro o cinque volte più di quanto invece possa assorbire in termini di occupazione e da editori che, da questa situazione, traggono ulteriori vantaggi a danno della categoria.
Al sindacato dei giornalisti, unica istituzione abilitata a rappresentare e a tutelare i giornalisti in ogni sede, spetterà il difficile compito di impegnarsi in un durissimo lavoro di recupero delle posizioni perdute non in nome di una casta, che forse non è mai esistita, ma in un nome di una categoria che non vuole abbassare la testa e non vuole essere umiliata.
E’, resta e sarà sempre il Contratto nazionale di lavoro giornalistico l’unica vera arma che i giornalisti avranno per tutelare il loro lavoro, la loro dignità di professionisti e di uomini. E’ e sarà la Federazione della Stampa, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, l’unico titolare dell’azione sindacale e di tutela dei giornalisti, pronto ad assumersi per intero le proprie responsabilità nel ridisegnare il futuro prossimo della professione. Non saranno accettate iniziative di chi, per altri motivi ma senza alcun ruolo istituzionale, proverà ancora – come ha fatto nel recente passato – a surrogare fittiziamente e con iniziative improvvisate l’insostituibile ruolo del sindacato.
Sulle nuove frontiere dell’occupazione il sindacato deve profondere il suo impegno nel prossimo futuro. Primo su tutti verso i colleghi impegnati nel settore degli Uffici stampa ai quali va riconosciuto e applicato il diritto – già sancito dalle leggi regionali – di un contratto di lavoro che non releghi questi colleghi a figure professionali di serie B.
L’articolazione territoriale dell’Associazione siciliana della Stampa, con le segreterie provinciali, offre la possibilità – che va sfruttata a pieno – di una presenza capillare utile alla conoscenza delle realtà anche più piccole che spesso non riescono a fare sentire le loro voci e proprio per questo maggiormente bisognose di aiuto e assistenza. Il Consiglio regionale dell’Assostampa deve essere sempre più caratterizzato dalla valorizzazione delle specializzazioni e dall’effettivo funzionamento dei Dipartimenti che disegnino il volto di un sindacato moderno ed efficiente dove gli organismi rappresentativi non siano semplici contenitori di equilibri geopolitici.
Un sindacato che faccia della solidarietà il suo credo fondante deve oggi impegnarsi per sostenere e portare avanti le istanze di tutti i giornalisti e di tutti i giornalismi, attivandosi a sostegno dei colleghi col proprio ufficio legale e mettendo loro a disposizione una struttura capace di affrontare e gestire le vertenze che puntano alla conservazione del posto di lavoro.
Il sindacato dei giornalisti, anche in Sicilia, intende riaffermare e rafforzare il proprio ruolo non solo a tutela della categoria della quale è storica espressione ma anche, e oggi soprattutto, nella salvaguardia del diritto del popolo di una regionale grande, splendida e complessa di essere correttamente informato da professionisti orgogliosi di essere siciliani.
 
 
ROBERTO GINEX (PALERMO)
AUSILIA BOEMI (CATANIA)
GIUSEPPE GULLETTA (MESSINA)
DAMIANO CHIARAMONTE (SIRACUSA)
GIOVANNI MOLE’ (RAGUSA)
ALESSANDRO ANZALONE (CALTANISETTA)
MARIZA D’ANNA (TRAPANI)
NINO RANDISI (AGRIGENTO)
IVAN SCINARDO (ENNA)

 

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