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Fnsi 05 Nov 2002

Il Segretario generale della Fnsi: "Il Governo deve condizionare eventuali sostegni all’editoria (Irap) a precise garanzie sull'occupazione e l’autonomia dei giornalisti"

Il Segretario generale della Fnsi: "Il Governo deve condizionare eventuali sostegni all’editoria (Irap) a precise garanzie sull'occupazione e l’autonomia dei giornalisti"

Il Segretario generale della Fnsi: "Il Governo deve condizionare eventuali sostegni all’editoria (Irap) a precise garanzie sull'occupazione e l’autonomia dei giornalisti"

Il Segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Paolo Serventi Longhi ha dichiarato: “Prendo atto della larga iniziativa parlamentare tendente ad eliminare dal calcolo dell’Irap il costo del lavoro dei giornalisti. Una iniziativa del genere era stata proposta dal Presidente della Fieg al Governo con esito negativo. La Federazione della Stampa non è in linea di principio contraria ad un provvedimento del genere, che appare condiviso, come è ovvio, dagli editori. Il Parlamento ed il Governo devono però condizionare misure di sostegno al sistema delle imprese editoriali a precise garanzie circa la qualità dell’informazione, l’occupazione e il riconoscimento dell’autonomia previdenziale e professionale della categoria. Affermare, come fa Montezemolo, che “lo sciopero dei giornalisti del 16 di novembre è un sintomo di disagio per superare il quale sarebbero necessari interventi immediati” sarebbe condivisibile solo se gli editori rimuovessero immediatamente le ragioni che hanno costretto la FNSI a decidere l’azione sindacale. Intanto, lo sciopero è confermato e di questo il Parlamento ed il Governo dovranno tenerne conto.” La notizia nel testo che segue Finanziaria: schieramento trasversale, via Irap da editoria Montezemolo; serve intervento, settore vive momento difficile 4 novembre 2002. ANSA - I deputati Egidio Sterpa e Maurizio Bertucci di Forza Italia, Enzo Carra della Margherita, Giuseppe Giulietti dei Ds, Gianfranco Rotondi del Ccd e Gennaro Malgieri di An, hanno presentato un emendamento alla Finanziaria tendente ad eliminare dalla base imponibile dell' Irap il costo del lavoro giornalistico. Si tratta di una richiesta da tempo avanzata dalla Federazione italiana editori giornali (Fieg) e che avrebbe come effetto quello di un risparmio di circa il 4 per cento sul costo del lavoro giornalistico, a favore di tutte le imprese editrici (quotidiani, periodici, televisione, radio). Sull'argomento interviene il presidente della Fieg, Luca Cordero di Montezemolo. - Domanda: Come giudica la presentazione da parte di uno schieramento così vasto dell'emendamento da voi proposto? - Risposta: Ne siamo, ovviamente, molto soddisfatti perché dimostra una sensibilità per il tema dell' informazione che supera gli steccati che separano maggioranza e opposizione. - D. L' ampiezza dell' arco politico al quale appartengono i presentatori della proposta lascia prevedere il suo accoglimento? - R. Questo non posso dirlo io. Quello che posso dire è che i giornali attraversano un momento veramente difficile. La crisi pubblicitaria si è rivelata più grave e più lunga di quanto si potesse temere. Anche sul piano della diffusione, per effetto della generale contrazione dei consumi, i giornali segnano il passo. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, partecipando a febbraio all'assemblea pubblica della Fieg, aveva preso l'impegno di un intervento qualora la situazione si fosse confermata negativa. Da allora, non solo non si sono registrati miglioramenti, ma ulteriori peggioramenti. Ritengo, perciò, che ci sono tutte le ragioni per un intervento. - D. Lei ritiene che questo intervento sarebbe decisivo? - R. Non si tratta certo di un intervento massiccio. Per la stampa il beneficio sarebbe dell'ordine di 25 milioni di euro. Malgrado ciò esso avrebbe sicuramente un impatto positivo anche perché testimonierebbe una attenzione del governo e del parlamento verso i problemi dei media, di tutti i media, nessuno escluso, in linea con il messaggio del presidente della repubblica. - D. Ritiene che il Governo possa accogliere questa proposta? - R. Ritengo di sì per almeno tre ragioni. La prima è che si tratta di un intervento esattamente in linea con il documento di programmazione economica e con il disegno di legge di delega fiscale che, entrambi, prevedono un alleggerimento dell' Irap sul costo del lavoro con precedenza per i settori nel cui costo di produzione il lavoro abbia maggiore incidenza, come è esattamente il caso dell' editoria.La seconda ragione è che il costo del lavoro giornalistico è un ''unicum'' nel panorama dei costi di lavoro dipendente, il che eviterebbe il pericolo di un’estensione a macchia d’olio anche ad altri settori. La terza ragione è che si tratterebbe di una misura la cui applicazione sarebbe automatica, senza la necessità di procedure amministrative e burocratiche di erogazione, ed immediata, il che consentirebbe di sfruttarne a pieno la valenza anticongiunturale. - D. Che cosa pensa, in questo contesto, dello sciopero dei giornalisti che è stato proclamato per il 16 novembre prossimo? - R. Dello sciopero non voglio parlare adesso, se non per dire che anche esso è il sintomo di un disagio per superare il quale sarebbero necessari interventi immediati, quale quello del quale abbiamo parlato.

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