L’Associazione Stampa Romana saluta con soddisfazione il ritorno in edicola de “Il Romanista”: un segnale in controtendenza in un momento particolarmente difficile per tutta l’editoria e per la piazza di Roma in particolare.
Un risultato ottenuto anche grazie all’azione del sindacato che ha prima di tutto contribuito a “mettere in sicurezza” l’azienda, accompagnandola, con consulenze legali e sindacali, all’ottenimento dello stato di crisi, con la messa in cassa integrazione dei redattori, ma evitando soluzioni traumatiche come la chiusura e i licenziamenti. L’Asr ha, contemporaneamente, garantito lo status dei colleghi giornalisti, formalizzando i numeri della redazione (13, dei quali 9 richiamati dalla cassa integrazione) e costituendo un bacino dei tempi determinati dai quali attingere laddove l’andamento sul mercato permettesse di tornare alla foliazione originaria, ora ridotta a 12 pagine. “Un esempio di collaborazione proficua fra azienda e sindacato – afferma il segretario dell’Asr, Paolo Butturini -. Ora tocca ai responsabili aziendali trovare le soluzioni adatte perché Il Romanista prosegua la sua avventura. Spetta a loro studiare soluzioni vincentisotto il profilo del progetto editoriale e del rapporto col mercato. Ringrazio il presidente del Cda, Riccardo Luna, che pur diviso fra l’impegno di manager de Il Romanista e quello di direttore dell’edizione italiana di “Wired”, ha trovato il tempo di confrontarsi col sindacato per ipotizzare una via di uscita che salvaguardasse la tenuta contabile dell’azienda, ma anche i posti di lavoro e il futuro della testata”.