Allo slogan ''Il Nuovo Corriere deve vivere', oltre un centinaio di giornalisti hanno manifestato stamani davanti alla Prefettura di Firenze in occasione di un presidio promosso dall'Ast in difesa del quotidiano e ''di altre testate in crisi del panorama editoriale toscano''. Presenti anche numerosi politici di vari schieramenti e rappresentanti delle istituzioni locali.
Tra i lavoratori del Nuovo Corriere, di Firenze e di Arezzo, è forte la preoccupazione per il futuro della testata. I contributi statali per l'editoria necessari ad assicurare il futuro al giornale, hanno spiegato alcuni lavoratori ''sembra siano stati sbloccati ma con riserva e pertanto ancora non sono disponibili. Intanto il 2 aprile è in programma un'assemblea dei soci in cui l'amministratore presenterà il proprio piano per il giornale'' che ''dovrebbe prevedere la cassa integrazione per sette persone, forse a rotazione, su un corpo redazionale di 18 persone che lavorano nelle due sedi''. ''E' chiaro però – hanno detto ancora - che il direttore con sei giornalisti a Firenze e quattro ad Arezzo, non possono bastare per fare un giornale''.
Preoccupazione è stata espressa anche per i collaboratori che ''da un anno non vengono pagati''.
Una delegazione di lavoratori insieme al presidente dell'Ast Paolo Ciampi è stata poi ricevuta in prefettura, mentre i manifestanti sono saliti nella vicina sede della Provincia di Firenze per dare vita a un incontro in cui fare il punto, insieme ai giornalisti e ai cdr di giornali, radio e tv locali, sulle difficoltà del settore dell'informazione e sulle possibilità di sostegno e intervento da parte delle istituzioni locali. (FIRENZE, 30 MARZO- ANSA)