Lettera del presidente Napolitano alla Cpo:"Preoccupa la disoccupazione femminile" Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha risposto alll'appello di Fnsi, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, con il quale si richiamava la sua attenzione sulla "condizione tuttora di diseguaglianza del lavoro femminile, gravato da impedimenti all’effettiva parità salariale e alle occasioni di carriera». In una lettera indirizzata alle rappresentanti delle cinque organizzazioni sindacali, Napolitano ha sottolineato come nei settine nei quali le retribuzioni sono più elevate, "la presenza degli uomini è preponderante". Aggiungendo come "debba prepccuparci la possibile evoluzione della disoccupazione femminile". Pubblichiamo il testo della lettera del Presidente.
Gentile Signora, ho letto con interesse la lettera che mi avete inviato perché solleva un problema sociale molto importante ; e desidero esprimervi il più vivo apprezzamento per le iniziative da voi promosse. Come forse sapete, in occasione della celebrazione della Giornata internazionale della donna al Quirinale, lo scorso 7 marzo, ho voluto nuovamente ribadire come quello della parità salariale e, più in generale, della parità di opportunità di carriera fra uomo e donna costituisca una generale questione di equità che non riguarda, quindi, solo le donne, ma tutti coloro che si riconoscono nei principi di non discriminazione sanciti dalla nostra Costituzione. Anche se le rilevazioni a livello europeo non ci vedono in fondo alla classifica, tuttavia sappiamo che questo non è il risultato di una situazione virtuosa, perché l'apparente minore disparità salariale nasce anche da forti disparità di genere nella collocazione per settore e nelle carriere. In altri termini, i, le differenze tra i generi sono in larga parte dovute al fatto che le donne svolgono ancora prevalentemente lavori mediamente meno retribuiti: purtroppo per le lavoratrici è ancora difficile accedere a mansioni e settori nei quali le retribuzioni sono più elevate. Lì la presenza di uomini è preponderante. Tuttavia, ancora di più della disparità, in questa congiuntura, credo debba preoccuparci la possibile evoluzione della disoccupazione femminile. In Italia appare anche alimentata da un'ampia quota di donne prima inattive che si presentano oggi, purtroppo spesso senza successo, sul mercato del lavoro. Ma questa nuova volontà di occupazione, forse dovuta anche alla maggiore insicurezza che caratterizza oggi più che mai le famiglie monoreddito, non dovrebbe andare frustrata. Il rischio è altrimenti enti quello di uno scoraggiamento definitivo. Vi so ben consapevoli di tutti questi problemi e desidero che mi sentiate al vostro fianco nell'un' pegno da voi profuso a difesa dei diritti delle lavoratrici. Cordialmente. Giorgio Napolitano