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Cronaca 10 Ott 2006

Il Garante della Privacy ferma il servizio delle "Iene" sull'uso di droga dei parlamentari Mussolini (As): "Una vergogna, siamo al regime". Donadi (Idv): "Si mandi in onda la trasmissione". Paissan: "Uno stop che difende tutti i non deputati"

Il servizio de 'Le Iene' sull'uso di droga da parte di parlamentari e' stato bloccato dal garante per la Privacy. La trasmissione del servizio era fissata per questa sera nel programma di Italia 1

Il servizio de 'Le Iene' sull'uso di droga da parte di parlamentari e' stato bloccato dal garante per la Privacy. La trasmissione del servizio era fissata per questa sera nel programma di Italia 1

Raccolta illecita di dati di natura sensibile in quanto attinenti allo stato di salute. Con questa motivazione l'Autorita' garante per la protezione di dati personali ha disposto il blocco dell'uso dei dati personali sulla base dei quali e' stato realizzato il servizio riguardante il test sull'uso di droghe effettuato, all'insaputa degli interessati, su 50 parlamentari, previsto nella puntata di stasera della trasmissione ''Le Iene'' di Italia 1. Il provvedimento cautelativo dispone, con effetto immediato, ''il blocco dell'ulteriore trattamento, in qualunque forma, di ogni dato di natura personale raccolto e trattato nel caso in esame, consistente in informazioni, immagini e risultanze di test''. Il Garante ha rilevato, anche sulla base di quanto dichiarato dai responsabili della trasmissione riguardo alle modalita' messe in atto per il test, che risultano al momento essere stati effettuati comunque trattamenti illeciti di dati sanitari. L'Autorita' ha infatti osservato che le norme sulla privacy risultano violate a prescindere dalla diffusione dei dati attraverso il programma televisivo, poiche' una tale grave violazione dei diritti degli interessati si concretizza gia' al momento della raccolta dei dati. Nel provvedimento, inoltre, l'Autorita' sottolinea che, in particolare per chi svolge l'attivita' giornalistica, risulta allo stato violato il dovere di trattare i dati per scopi espliciti, di rendere note le proprie identita' e lo scopo della raccolta dei dati, e di evitare artifici e comportamenti scorretti. (Adnkronos) MUSSOLINI (ALTERNATIVA SOCIALE): "l'INCHIESTA DELLE IENE? QUALCUNO HA CODA DI PAGLIA. STOP DEL GARANTE? SIAMO AL REGIME" ''Ho sotto gli occhi la lunghissima coda di paglia di chi si indigna o minaccia iniziative legali di fronte alla sacrosanta inchiesta delle Iene quando magari ha votato a favore dell'indulto che ha premiato il pedofilo Luigi Chiatti''. Lo afferma Alessandra Mussolini segretario di Azione Sociale. ''Chi abitualmente fa la fila davanti a Montecitorio in attesa di essere intervistato dai 'black', oggi non puo' indignarsi e gridare allo scandalo. Dove stavano questi tutori della privacy quando inchieste penali, e non televisive, hanno accertato iniziative di spionaggio contro avversari politici? Per dire basta ai falsi moralismi occorre che il personaggio pubblico rinunci un poco alla propria privacy per dare trasparenza ai propri comportamenti''. ''Se un politico si droga lo dica - sottolinea ancora - se una inchiesta svela questa piaga nel palazzo non ci si arrocchi ma si dica la verita', a meno che il silenzio, o l'indignazione, voglia coprire un fenomeno ancor piu' grande di quello sin qui svelato''. ''Siamo al regime. La censura su una inchiesta giornalistica e' un fatto grave che denuncero' al Parlamento europeo. Questa e' l'Italia di oggi. E' una vergogna assoluta: da oggi tutti coloro i quali saranno oggetto di attenzioni da parte di media senza autorizzazione potranno denunciare alla magistratura e al garante i paparazzi e i giornalisti''. Cosi' Alessandra Mussolini commenta il divieto imposto alle 'Iene' dal Garante sulla Privacy di trasmettere il servizio sui deputati sottoposti al test sull'uso di sostanze stupefacenti.(ANSA) DROGA: IENE; DONADI A GARANTE, SI MANDI IN ONDA TRASMISSIONE SU CITTADINI E PARLAMENTARI NON SI USINO DUE PESI E DUE MISURE ''Invitiamo il Garante della privacy a tornare sui propri passi'': lo afferma Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera. ''Sarebbe opportuno che la messa in onda della trasmissione 'Le Iene' fosse consentita - spiega - perche', se e' vero che i dati sono stati carpiti all'insaputa degli interessati, e' anche vero che l'anonimato e' comunque garantito, ne' piu' ne' meno di quanto non lo sia negli analoghi servizi tante volte realizzati dalla trasmissione satirica di Italia Uno. Non vogliamo pensare che per i parlamentari si usi un altro peso ed un'altra misura di quanto non si faccia con gli altri cittadini. Anzi, proprio i politici, che ricoprono un ruolo pubblico basato anche sulla comunicazione di massa, meno di altri possono invocare la tutela della loro privacy''. ''E non si dica, con molta ipocrisia, che bisogna tutelare l'immagine e l'autorevolezza del Parlamento, sia perche' la dignita' del Parlamento si difende con gli atti e con le leggi che esso approva, sia perche', ormai, - conclude Donadi - i dati di questa 'pseudo-indagine' sono di pubblico dominio, anzi, lo sono ora molto di piu' di quanto non sarebbe accaduto consentendo la messa in onda del programma''. (ANSA) DROGA: PAISSAN, STOP A IENE DIFENDE TUTTI NON I DEPUTATI ''I deputati sanno difendersi da soli. Un po' meno, ad esempio, un giovane che volesse essere assunto da un'impresa e sul quale qualcuno potrebbe fare un test senza il suo consenso per scoprire se ha fumato uno spinello o, peggio, se il suo Dna rivela la possibilita' che venga colpito da una malattia''. Mauro Paissan, componente del Garante privacy, spiega cosi' il perche' dello stop all'iniziativa delle 'Iene'. ''Cio' che e' stata vietata dal Garante - aggiunge Paissan - non e' la trasmissione tv ma la raccolta illegittima di dati sanitari, contro la quale si deve essere molto severi. Lasciar passare, con la scusa della trasmissione satirica o della liberta' di cronaca, una pratica del genere, significa legittimare quello che puo' tradursi in una fonte di gravi discriminazioni. Oggi contro chi fuma uno spinello, domani contro il sieropositivo, il malato, la persona predisposta a determinate patologie''. ''Le informazioni che i campioni biologici possono rivelare - prosegue Paissan - sono molte e alcune potenzialmente devastanti per la vita delle persone. Percio' no alla raccolta sleale di questi dati, no alla loro conservazione e a maggior ragione no al loro utilizzo. E non si evochi, al riguardo, la liberta' di cronaca, che e' un diritto assai piu' serio''. (ANSA) DROGA: IENE; PECORARO, POSITIVO SE ABBATTE IPOCRISIA Il servizio delle Iene sul test antidroga viene valutata come una provocazione sostanzialmente positiva se ''serve a buttare giu' il muro dell'ipocrisia'' in materia di legislazione sulla droga, anche se va assolutamente tutelato il diritto alla privacy: a sostenerlo, a margine di un convegno presso la Camera di Commercio, e' il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. ''Dovrei vedere le motivazioni del garante - ha osservato replicando a chi gli chiedeva un commento sulla decisione di bloccare la trasmissione del servizio televisivo -. L'importante e' garantire a tutti i cittadini che non si prendono dati personali a loro insaputa''. ''La privacy - ha aggiunto - va rispettata, pero' va garantito anche il diritto di informazione. E' un'occasione per chiedere in Parlamento meno ipocrisia sulle droghe, poiche' credo che il proibizionismo abbia fatto molto male al nostro paese facendo un grande regalo alla camorra e alla malavita''. Il ministro dell'Ambiente, nella propria disamina sulla legislazione in materia di stupefacenti, non manca di attaccare ''le leggi assurde fatte in passato che puniscono i ragazzi che si fanno uno spinello e poi scopriamo che c'e', tra le alte cariche, chi usa troppo cocaina''. ''Se la provocazione fatta dalle Iene serve a buttare giu' il muro dell'ipocrisia - ha concluso - va bene''. (ANSA) DROGA: IENE; LA RUSSA (AN), I 50 'TAMPONATI' FIRMINO LIBERATORIA ''Il rimedio e' peggiore del male, perche' la censura comunque non salva la leggerezza con cui si sono mossi gli autori del programma''. A dirlo e Ignazio La Russa, capogruppo di Alleanza Nazionale alla Camera, commentando l'intervento del garante che ha bloccato il servizio delle Iene sul test antidroga ai parlamentari. ''Condanno fermamente la censura - continua La Russa - ma, visto che noi deputati abbiamo molti privilegi e qualche obbligo, magari spiacevole, invito i 50 'tamponati' a firmare la liberatoria per far sapere se e' vero che hanno assunto sostanze stupefacenti, Abbiamo il coraggio delle loro azioni''. ''Non credo che i risultati di quel test siano attendibili - dice La Russa - anche se sono molti in Parlamento quelli che si vantano di fare uso di droghe''. In ogni caso l'esponente di An, che precisa di non rientrare tra le vittime delle Iene, si dice pronto a farsi fare il test in qualsiasi momento, ''senno' - conclude - farei come quelli che predicano bene e razzolano male''. (ANSA) CAMERA: LUSI (DL), BENE AUTHORITY SU 'IENE' ''Bene l'Authority per la privacy sull'inchiesta delle Iene, mi congratulero' con il prof. Pizzetti''. Lo dichiara Luigi Lusi, senatore della Margherita a proposito della decisione di bloccare l'inchiesta sulla droga e i parlamentari. ''Un metodo scorretto con il quale si e' ritenuto che mettere al corrente il diretto interessato sulle reali intenzioni del servizio fosse addirittura superfluo -aggiunge- Allo stesso tempo non si capisce ancora quale fosse l'obiettivo di questa inchiesta se non infangare e mettere alla berlina le istituzioni. Il rischio piu' grande pero' sarebbe stato far arrivare ai giovani, veri appassionati di questo programma, il messaggio falso e fuorviante che la droga e' roba da vip o roba innocua che viene utilizzata tutti i giorni da tante persone e possa addirittura essere d'aiuto nel lavoro e nella carriera. Noi vorremmo invece che a tutti, indistintamente, non smettesse mai di arrivare il messaggio che l'uso di droghe e' sempre un errore, e si sconta sulla propria pelle e con la propria salute''. ''E' quindi un vero peccato che questa provocazione pericolosa e soprattutto fine a se stessa provenga proprio dalle Iene, una trasmissione dai grandi ascolti, soprattutto tra i giovani, che abbiamo sempre ritenuto intelligente per aver saputo proporre servizi di interesse pubblico e che ha persino aiutato a smascherare truffe ai danni dei cittadini''. (Adnkronos) DROGA: IENE; ADUC, MA COSI' SOLO ALLA CAMERA E' LEGALIZZATA SI DIFENDE SOLO LA PRIVACY DEL POTERE ''Il niet del garante della Privacy alla trasmissione delle Iene sui parlamentari che fanno uso di stupefacenti fa un enorme danno alla democrazia'': lo sostiene Pietro Yates Moretti, consigliere dell' Aduc, l'associazione che difende i consumatori. ''Era stato infatti annunciato dai produttori del programma televisivo - rileva l'Aduc - che l'identita' dei parlamentari sarebbe stata celata. L'intervento del garante non protegge quindi la privacy dei singoli deputati, ma la privacy del Potere. Ovvero i cittadini non hanno diritto di sapere che molti di coloro che fanno leggi che puniscono severamente il consumo di droghe, a loro volta si drogano. Si potrebbe dire che il Garante protegge il diritto dei parlamentari ad essere ipocriti e a prendere decisioni importanti, magari sotto l'influenza di una sostanza stupefacente, che ricadono sulla vita privata dei cittadini, la cui privacy raramente e' difesa con cotanto zelo dal medesimo Garante''. Moretti ritiene che debba ''essere diritto di ogni parlamentare, come di ogni cittadino, farsi una canna. A differenza del cittadino, pero', il parlamentare e' una figura pubblica, ed in quanto tale chiede il voto di tutti noi per rappresentare la volonta' popolare. Abbiamo o no il diritto di sapere se le piu' alte cariche istituzionali, specialmente se promuovono il proibizionismo ed il carcere per reati di droga, sono loro stessi consumatori delle medesime sostanze? Abbiamo o no il diritto di sapere se chi eleggiamo e' realmente colui che dice di essere? Oppure dobbiamo continuare ad interpretare la politica come un gioco delle parti, un teatro barocco delle maschere, un esercizio di dissimulazione? Il fatto che molti parlamentari 'si fanno' e' saputo e risaputo. Ma mentre in una casa privata di un qualsiasi cittadino o in un centro sociale fanno irruzione poliziotti e cani antidroga, al Parlamento prevale il principio sacro della privacy, anche quando questa non verrebbe violata individualmente''. ''Dobbiamo quindi desumere - conclude l'Aduc - che oggi l'unico luogo dove vige la legalizzazione delle droghe e' il Parlamento italiano. Chiediamo pertanto ai privilegiatissimi parlamentari di legalizzare le droghe anche nel resto di quel Paese che cosi' segretamente rappresentano''. (ANSA) CAMERA: CALDEROLI, CHI USA DROGHE SIA SOSPESO DA SEDUTE SENATO FARE LEGGI IN STATO EBREZZA PIU' GRAVE CHE GUIDARE ''Abbiamo affrontato il problema droga ed alcool rispetto alla guida delle auto -spiega Calderoli- ma credo che possa essere ancor piu' pericoloso che mettersi alla guida di un'auto fare una legge in stato di ebrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti''. L'esponente della Lega si dichiara poi d'accordo con la decisione del Garante di sospendere la messa in onda della puntata delle 'Iene' di questa sera, perche' ''non e' corretto estorcere fraudolentemente delle interviste, fra l'altro richiamandosi ad una testata televisiva diversa rispetto a quella che doveva poi trasmettere il prodotto. Per quel che mi riguarda avrei richiesto di sottoporre volontariamente al test''. (Adnkronos) DROGA: IENE; VIETTI, INIZIATIVA POCO CORRETTA BENE GARANTE; NON SO COME SELEZIONATE 'VITTIME' ''E' un'iniziativa poco corretta, ha fatto bene il Garante a pronunciarsi in questo modo, tra l'altro non so con che criterio abbiano selezionato le loro 'vittime'. Io, comunque, sono pronto a farmi il tampone in qualunque momento''. Lo ha detto il portavoce dell'Udc, Michele Vietti, a margine di un incontro del 'tavolo dei volenterosi' a proposito dell'inchiesta delle 'Iene'' sull'utilizzo di sostanze stupefacenti da parte dei parlamentari. Vietti ha inoltre osservato di ritenere ''poco credibile'' che un parlamentare su tre faccia uso di droghe. (ANSA) DROGA: IENE; EVANGELISTI,IO 'TAMPONATO' MA VADA PURE IN ONDA ALTRIMENTI RISCHIO DI TRASFORMARLI IN VITTIME DELLA CENSURA ''Sulla vicenda, parlo da tampinato e 'tamponato' dalle Iene, per questo mi permetto una bonaria tirata di orecchie per il modo scorretto ed anche un po' subdolo con il quale hanno perseguito lo scopo''. Lo dichiara Fabio Evangelisti, vicecapogruppo di Idv alla Camera. ''Detto questo e premesso che non ho alcun tipo di problema a che il filmato vada in onda - aggiunge - sono combattuto perche' non vorrei che la decisione del Garante finisca per trasformare i carnefici in vittime di una qualche forma di censura o, addirittura, del potere, facendo il loro esatto gioco''. ''Del resto non serve fare questo tipo di accertamenti per scoprire, alla fine della fiera, che l'acqua e' calda perche', se e' vero che il Parlamento e' lo specchio del Paese, la scoperta che vi sia qualcuno che ogni tanto fuma uno spinello, e' come accertare che in Parlamento vi sono grassi e magri, onesti e disonesti, alti e bassi'', conclude Evangelisti. (ANSA) DROGA: IENE; GIOVANI SDI, SI' A TRASMISSIONE UNA VOLTA GARANTITO ANONIMATO, PRIVACY E' RISPETTATA Francesco Mosca, segretario della Federazione dei giovani socialisti (Sdi), non condivide la decisione del garante della prvacy di bloccare la trasmissione delle Iene con il servizio sul parlamentari che avrebbero fatto uso di droga. Per Mosca, una volta garantito l'anonimato, la privacy e' garantita. ''E' assolutamente inaccettabile - cosi' Mosca - la decisione dell'Autorita' garante della privacy che ha vietato la messa in onda della puntata delle Iene riguardante il test sull'uso di droghe effettuato su cinquanta parlamentari''. Per Mosca, ''risulta evidente che il prelievo effettuato dalle Iene non risulta ortodosso, ma una volta garantito l'anonimato per i parlamentari coinvolti non si capisce perche' dovrebbe essere vietata la trasmissione''. Mosca parla quindi di ''differenza di trattamento tra i nostri 'tossicoparlametari' e le centinaia di giovani che fermati dalle forze dell'ordine con uno spinello o due vengono quotidianamente trattati come criminali''. (ANSA) CAMERA: GIORDANO, 'TEST' IENE NON DIA VITA A ISTINTI PROIBIZIONISTI ABROGARE DDL FINI Il 'test' delle Iene sull'uso di droghe da parte dei parlamentari pone ''problemi di violazione della privacy francamente inaccettabili e non perche' si tratta di parlamentari: lo stesso principio varrebbe per tutti, anche per i semplici cittadini''. In un intervento su Rifondazione.it, il segretario del Prc Franco Giordano commenta cosi' la vicenda che ha portato l'Authority a bloccare il servizio preparato dal programma di Davide Parenti in onda su Italia 1. ''La vicenda delle Iene non deve dar vita ad istinti proibizionisti, bensi', nella denuncia per la modalita' usata, deve far riflettere -aggiunge Giordano- su una realta' diffusa non solo negli ambienti 'alti' della societa'. Siamo nettamente contrari ad ogni cultura meramente repressiva che, come accade nel ddl Fini, scambia le vittime della droga con i carnefici. Il nostro obiettivo e' abrogare rapidamente le norme volute dal governo Berlusconi''. (Adnkronos) DROGA:IENE;MANCONI,BENE GARANTE MA DEPUTATI DIANO LIBERATORI E OUTING SAREBBE OPERA DI VERITA' E DI PEDAGOGIA CIVILE ''Bene ha fatto il Garante della privacy a bloccare il servizio delle Iene a proposito di consumo delle sostanze stupefacenti tra i parlamentari. Ogni test, ogni prelievo, ogni controllo esigono il consenso preventivo dei diretti interessati. E, tuttavia, bene, benissimo farebbero i deputati in questione a rinunciare - essi, liberamente - a questa sorta immunita' parlamentare'': lo afferma Luigi Manconi, sottosegretario alla Giustizia. ''Seppure tra i 50 vi fosse qualcuno che ricorra a sostanze stupefacenti o, considerate tali (com'e' il caso dei derivati della canapa indiana), si tratta - per la legge - di uso personale. Che non prevede, in questi termini, sanzione. E dichiarandone pubblicamente l'eventuale consumo - continua Manconi - quei parlamentari, farebbero, oltre che opera di verita', atto di pedagogia civile. Cento volte meglio cosi' che alimentare l'idea di un Parlamento, dove si annidano non solo fumatori compulsivi di spinelli e cocainomani, ma bugiardi impenitenti. E cultori della doppia morale: severi censori di chi si fa le canne se non per ammettere di averle fumate 'vent'anni fa', 'ma una volta sola', 'e senza aspirare'; e poi 'in galera!' quelli che detengono appena poco piu' di quanto previsto dalle tabelle di Carlo Giovanardi''. (ANSA)

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