«Una puntata a senso unico, con un contraddittorio debolissimo, il tutto a una settimana dalle elezioni. L'Usigrai ritiene che il pluralismo nel Servizio Pubblico debba applicarsi anche alle trasmissioni di rete come Il Cavallo e la Torre». Lo affermano, in una nota, i rappresentanti dei giornalisti Rai.
«E pensare che il conduttore, scelto all'esterno dell'azienda nonostante si potesse contare fra quasi 2000 profili interni, era stato presentato dall'Ad Carlo Fuortes come "il giornalista più adeguato" per "informare, intrattenere, fornire strumenti conoscitivi, restando fedeli al sistema di valori aperto e pluralista che il nostro Paese e l'Europa hanno saputo sviluppare in questi decenni". Ci chiediamo – conclude l'Usigrai – dove fosse il valore del pluralismo nella puntata di ieri».