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Fnsi 19 Nov 2004

IFJ chiede il rilascio di un giornalista e condanna i tentativi di censura del governo iracheno

IFJ chiede il rilascio di un giornalista e condanna i tentativi di censura del governo iracheno

IFJ chiede il rilascio di un giornalista e condanna i tentativi di censura del governo iracheno

L'idea di elezioni libere e corrette è ancora un "sogno" in Iraq, almeno fino a quando tutte le restrizioni applicate nei confronti dei giornalisti non saranno abbandonate: è questa l'ipotesi lanciata oggi dalla Federazione Internazionale dei Giornalisti. "I giornalisti stanno già lottando per poter esercitare liberamente la loro professione in condizioni pericolose", ha dichiarato Aidan White, segretario generale di IFJ. "Ma l'atmosfera sta decisamente peggiorando da quando le forze di occupazione e le autorità cercano di forzare i media attraverso la dittatura e la detenzione arbitraria." IFJ ho chiesto il rilascio di Abdel Kader Al-Saadi, un corrispondente del canale Al-Arabiya, che è stato arrestato a Falluja una settimana fa. Il giornalista era nella città per documentare gli scontri e si è consegnato lui stesso alle forze americane ma Al-Arabiya sostiene che siano state le truppe statunitensi a catturarlo. L'emittente araba ha subito pesanti perdite durante il conflitto: otto impiegati sono morti dal marzo 2003, tre dei quali sono stati uccisi dall'esercito americano in un incidente che IFJ definisce ancora tutto da chiarire. IFJ afferma che Al-Saadi stasse indossando il tesserino "press" quando è stato arrestato e dovrebbe essere rilasciato immediatamente. "È intollerabile che sia ancora detenuto. Non possiamo ignorare la possibilità che sia stato intimidito per aver svolto il suo lavoro", ha continuato White. Nel frattempo, la Federazione ha attaccato duramente le autorità provvisorie irachene per la nuova direttiva che raccomanda ai media di rispecchiare le posizioni del governo. Quest'ordine fa parte di una dichiarazione rilasciata dall'Alta Commissione per i Media che ha imposto ai giornalisti di non attribuire "descrizioni patriottiche a gruppi di assassini e criminali", e ha chiesto inoltre di "farsi da parte per lasciare spazio al governo nell'informazione, perché è il governo che esprime le aspirazioni della maggior parte degli iracheni." E se i media non aderiranno alle richieste "Saremmo costretti a prendere tutte le misure necessarie per garantire gli interessi nazionali". "Anche se la commissione ha dichiarato lo stato di emergenza", ha affermato White, "questo è uno sviluppo alquanto minaccioso e i quotidiani e le emittenti televisive devono affrontare queste linee dure del governo." IFJ ha infine dichiarato che le autorità irachene, le stesse che hanno costretto alla chiusura l'ufficio di Baghdad di Al-Jazeera ed hanno impedito all'emittente di ricostituirsi in Iraq dopo averla accusata di essere contro il popolo e il governo iracheno, continuano ad essere intolleranti verso il giornalismo indipendente. "In queste circostanze l'idea che elezioni libere possano avvenire nelle prossime settimane è solo un sogno di politici delusi" ha concluso White. (traduzione di Paola Melani per Informazione Senza Frontiere) sito web: www.italian.it/isf

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