Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei Diritti Umani ha commemorato venerdì 5 maggio 2023, giorno dell'anniversario dell'assassinio, sui propri canali social il giornalista Cosimo Cristina, assassinato dalla mafia nel 1960 a soli 25 anni. «Il caso Cristina – spiegano i docenti – ricorda quanto la stampa libera e il giornalismo di denuncia possano costituire un punto di riferimento per i cittadini e per l'intero Paese. Le inchieste condotte dal giovane Cristina riguardavano temi molto scottanti per l'opinione pubblica: l'omicidio del sindacalista Salvatore Carnevale e del sacerdote Pasquale Culotta, avvenute a Cefalù nel 1955, la morte di Agostino Tripi, il processo per l'omicidio di Carmelo Giallombardo».
Cristina, prosegue il Coordinamento, «cercò la verità e per la verità sacrificò la sua vita. Non sempre le condizioni all'interno delle redazioni favoriscono un'interpretazione veritiera della realtà dei fatti o degli eventi; spesso la notizia diventa veicolo di messaggio politico anziché testimonianza di verità. L'assassinio di Cosimo Cristina per molti anni considerato suicidio, presenta tragiche analogie con il caso di Peppino Impastato: i resti umani di entrambi sono stati trovati sulle rotaie; sono stati infangati e isolati per sminuirne la credibilità; entrambi tra i primi a raccontare il fenomeno mafioso quando nessuno neanche osava ammettere l'esistenza della cupola. Trascorsero molti anni prima che si ricostruisse la vicenda, grazie a un articolo di Luciano Mirone».
Cosimo Cristina, Peppino Impastato e Giancarlo Siani, come altri colleghi, «con la forza della loro giovinezza, che spesso non riesce proprio ad accettare il compromesso e l'iniquità, hanno dimostrato nella maniera più alta possibile che la "carta stampata" è al servizio dei cittadini solo quando è l'integrità a guidare la "penna"», conclude il Cnddu, che – richiamando un passaggio del primo editoriale di Cristina sul giornale "Prospettive Siciliane", da lui fondato – propone il progetto "Senza peli sulla lingua", mediante il quale gli studenti «Ö¿possano leggere e commentare articoli dei giornalisti locali, espressione e riferimento del proprio territorio, operando un confronto con la narrazione di Cosimo Cristina».