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Fnsi 12 Nov 2002

Gran Bretagna e Germania: sintomi di una crisi

Gran Bretagna e Germania: sintomi di una crisi

Gran Bretagna e Germania: sintomi di una crisi

Londra, 7 novembre 2002. ANSA - Tagli in vista per le redazioni di Reuters e Bbc. Secondo quanto scrive oggi il Financial Times, Reuters, la cui forza lavoro mondiale è di 2500 persone, dovrebbe annunciare l'eliminazione di un rilevante numero di posti di lavoro nelle redazioni, sfuggite all'accetta negli ultimi due anni. In base ad un'altra notizia, pubblicata dal Guardian, anche la BBC sarebbe costretta a ridurre il personale e a tagliare i costi per far quadrare le sue finanze, che sono in deficit per 200 milioni di sterline. Geert Linnebank, redattore capo globale di Reuters, si è incontrato questa settimana - afferma l'FT - con i redattori responsabili a livello regionale per discutere i bilanci, dopo un incontro con i dirigenti di Reuters, la scorsa settimana. I tagli redazionali potrebbero arrivare fino al 20%, anche se, per l'FT, i sindacati (ancora non convocati per discutere le misure) sperano in un numero molto più basso. Il personale Reuters attendeva un annuncio in proposito già all'inizio di questa settimana, ma il gruppo non ha voluto fornire ieri commenti al quotidiano della City, indicando soltanto di star ancora considerando il bilancio del prossimo anno. Quella redazionale è la divisione più piccola di Reuters, in termini di entrate. In base alla chiusura borsistica di ieri, la capitalizzazione di mercato di Reuters ammonta a 3,05 miliardi di sterline: si teme che il basso valore delle sue azioni lo possa rendere vulnerabile ad eventuali takeover. Circolano voci che Thomson Financial, gruppo canadese dell'informazione, intenda lanciare un'offerta in contanti nel momento in cui ci sono una ristrutturazione e un calo dei clienti in parecchi mercati chiave di Reuters. Voci, secondo l'FT, che sono state accolte con scetticismo da analisti e gli investitori istituzionali. Colpito dalle riduzioni degli abbonamenti da parte dei suoi clienti principali, tra cui le banche d'investimento, Reuters deve far fronte a un crescente declino delle entrate provenienti dalle attività principali, che, secondo le stime riportate dal Financial Times, dovrebbero subire un calo del 9%, nella prima metà del prossimo anno. Per quel che riguarda la Bbc, il Guardian prevede che i più colpiti dai tagli saranno i programmi delle ''news and current affairs'', anche se i vertici dell'ente radiotelevisivo britannico hanno ordinato di ridurre il personale in tutta la società. Per il momento, sono state bloccate le assunzioni e alcuni dipendenti sono stati sollecitati a dimettersi. Lo scorso anno finanziario, il bilancio della BBC era in 'rosso' per 15,9 milioni di sterline, mentre l'anno precedente era in surplus di 75,5 milioni di sterline. Da PANORAMA del 14/11/2002 È stata abolita l'edizione berlinese, ridotta la sezione cultura, cancellato il trasloco di parte della redazione a Berlino, chiusa la radio: «Della Frankfurter Allgemeine Zeitung resteranno solo i caratteri gotici della testata» commenta sarcastico un redattore del prestigioso quotidiano conservatore tedesco. La più grave crisi dell'editoria tedesca dal dopoguerra non ha risparmiato l'elitaria testata: tiratura scesa a quota 397 mila, pubblicità calata del 28 per cento l'anno scorso e di un altro 38 nel primo semestre. Per il direttore della Süddeutsche Zeitung, Hans W. Kilz è una magra consolazione essere riusciti a superare lo storico concorrente. Anche il quotidiano liberale di Monaco soffre per una drammatica diminuzione delle inserzioni (-27 per cento) e perdite (sui 30 milioni). II Frankfurter Rundschau (di sinistra) pensa di vendere la sede. La Springer ha fuso le redazioni di Die Welte Berliner Morgenpost, licenziando 300 redattori. La Gruner&Jahr (gruppo Bertelsmann) ha ceduto (tenendo solo il Financial Times Deutschland) i deficitari Berliner Zeitung e Berliner Kurier al concorrente Holzbrinck (Handelsblatt, Die Zeit), che nella capitale controlla il deficitario Tagesspiegel; si parla di fondere le tre redazioni. Il sindacato tedesco dei giornalisti calcola che oltre 6 mila giornalisti hanno perso il posto, sebbene la Germania, con 27,7 milioni di copie quotidiane vendute, resti uno dei paesi dove si legge di più. «Avanza una rivoluzione strutturale» spiega l'editore Hubert Burda. «I quotidiani devono fare i conti con la concorrenza di Internet che sottrae le redditizie inserzioni immobiliari, automobilistiche, di ricerca personale». Si aggiungono errori come l'esagerato sviluppo delle edizioni online, la chiusura tra le 18 e le 20 che rende superate le edizioni del mattino, il flop degli inserti, i progetti di direttori che, come alla Faz, hanno gonfiato le redazioni da 450 e 750 giornalisti. La Faz aveva ben cinque direttori. Ne resterà uno. (Walter Rauhe)

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