«Le aggressioni ai cronisti sono aggressioni all'articolo 21 della Costituzione. La prima cosa che si deve fare è quella di introdurre un'aggravante che oggi non c'è nel nostro ordinamento, che è quella di una sanzione speciale ai danni di chi molesta il diritto di cronaca e aggredisce i cronisti, perché si tratta di un'aggressione contro l'interesse generale». Questa la proposta avanzata dal presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, nel corso dell’incontro con i giornalisti minacciati che si è svolto oggi a Napoli su iniziativa della Federazione nazionale della stampa italiana, del Sindacato unitario giornalisti Campania e dell’Ordine regionale dei giornalisti.
All’affollata assemblea di giornalisti e operatori dell’informazione erano presenti, tra gli altri, anche il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, il vicesindaco di Napoli Raffaele Del Giudice, il responsabile della formazione della Fnsi Paolo Butturini, il segretario del sindacato campano Claudio Silvestri, il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli.«Credo sia giusto introdurre una misura che tuteli dal punto di vista normativo il lavoro del giornalista», ha detto il sottosegretario Migliore accogliendo la proposta avanzata dal presidente Giulietti. «Per noi – ha aggiunto - l'articolo 21, la libertà di stampa sono basi fondanti del nostro ordinamento e ritengo sia giusto introdurre un'aggravante anche a seguito della relazione della commissione Antimafia in cui è stata riconosciuta la necessità di intervenire con una specifica tipizzazione del reato».
Migliore ha poi evidenziato la necessità di prestare attenzione «non solo ai giornalisti noti che sono stati minacciati, ma anche ai meno noti perché spesso sono lavoratori precari che svolgono un'attività impressionante di accumulo di informazioni sui territori e che sono più esposti a ritorsioni», e si è poi soffermato sul tema della “querele temerarie”, definendole «prevaricazioni legali compiute anche da chi fa politica nei confronti di chi fa informazione e che in alcuni casi possono portare anche alla chiusura di piccole testate, impedendo così lo svolgimento dell'attività lavorativa giornalistica tutelata dalla Costituzione».
L'altro impegno preso dal Sottosegretario riguarda l’istituzione di un tavolo permanente sul territorio che permetta, in caso di rischi per i cronisti, di agire in tempi rapidi anche sull'avvio delle indagini, mentre il vicesindaco Del Giudice ha ribadito che il Comune sarà in prima linea nella tutela del diritto di cronaca invitando a promuovere iniziative per la diffusione della cultura dell'informazione sui territori e tra i più giovani.
Mercoledì 22 giugno, intanto, i vertici regionali di sindacato e Ordine dei giornalisti incontreranno il prefetto Gerarda Pantalone e il questore di Napoli Guido Marino ai quali proporranno protocolli per la tutela dei giornalisti sui luoghi critici come le scene nel crimine.
L'incontro arriva a qualche giorno dall'ultima aggressione subita da giornalisti e operatori video a Ponticelli, teatro di un duplice omicidio di camorra. «Siamo sotto attacco. Napoli è un territorio ad alta densità criminale e chiediamo che siano messi in campo protocolli che tutelino il diritto di cronaca della categoria», ha spiegato Claudio Silvestri, segretario del Sugc.
«In occasione della discussione – ha anticipato il presidente dell'Ordine campano Ottavio Lucarelli – sarà chiesto al Prefetto e ai vertici delle forze dell'ordine che per ogni evento riguardante la cronaca nera, ma non solo, ci siano servizi coordinati a tutela e garanzia dei giornalisti, dei fotografi e degli operatori».
«La Fnsi – ha infine sottolineato il presidente Giuseppe Giulietti –parteciperà con la preoccupazione di garantire chi fa davvero il mestiere di informatore e per definire le modalità di protezione delle zone a rischio e le modalità di riconoscibilità e riconoscimento degli operatori».