Una nuova manifestazione d’interesse per formare un elenco da cui attingere per conferire incarichi a personale esterno nell’ambito dell’ufficio stampa della Regione, dopo una prima selezione rivolta ai dipendenti esperita negativamente e dopo un concorso pubblico, bandito un anno fa, rimasto in sospeso: ce n’è abbastanza per chiedere la revoca del bando e “lanciare un segnale di cambiamento vero”, scrive il sindacato dei giornalisti della Calabria.
Fa discutere la decisione del presidente della Regione
Calabria, Mario Oliverio, di emanare una “Manifestazione d’interesse per la
formazione di un elenco per il conferimento di incarichi di componente
dell’ufficio stampa della Giunta regionale a personale esterno tra cui un
cinefotoreporter”. Manifestazione pubblicata sul sito istituzionale dell’ente
il 3 dicembre con scadenza dieci giorni dopo: il 13.
“Sono trascorsi appena dieci giorni dal cordiale incontro, a Roma, con il
vicepresidente della Regione Calabria, Antonio Viscomi, nella sua qualità di
coordinatore della I Commissione Affari istituzionali e generali della
Conferenza delle Regioni, per fare ordine nella materia che regola gli uffici
stampa delle Regioni e indicare le ‘buone pratiche’ per far emergere
professionalità e peculiarità dei giornalisti della pubblica amministrazione,
che proprio dalla Giunta calabrese giunge un segnale diametralmente opposto”,
commenta Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del
sindacato giornalisti della Calabria.
In Calabria, la dotazione dell’ufficio stampa della Regione è regolata
dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/1996, che prevede che tale ufficio
sia composto da personale iscritto all’Albo nazionale dei giornalisti e
“costituito da dipendenti delle amministrazioni pubbliche, anche in posizione
di comando o fuori ruolo, ovvero da personale estraneo alla pubblica
amministrazione in possesso dei titoli individuati dal decreto del Presidente
della Repubblica 21 settembre 2001, n. 422”. Dotazione che, con la
deliberazione n. 336 del 26 aprile 2010, la Giunta regionale della Calabria ha
quantificato nel numero massimo di “7 giornalisti professionisti o pubblicisti,
tra cui un capo redattore ed un vice capo redattore”, elevata a 8 con
deliberazione n. 350 del 10 maggio 2010, quando nel contingente dell’ufficio stampa
è stato inserito anche un fotoreporter.
“Qualifiche e funzioni – sottolinea Parisi – lapalissianamente chiare a tutti
tranne, evidentemente, agli estensori della manifestazione di interesse che, al
primo punto della stessa, parlano di ‘formazione di un elenco per il
conferimento di incarichi… da instaurarsi con contratto di collaborazione
parasubordinata’. Una scelta assurda, quella di affidare mansioni di lavoro
subordinato con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, ovvero
autonoma, che esporrebbe la Regione Calabria al fondatissimo rischio di
notevoli esborsi derivanti dalla scontata azione ispettiva per la
regolarizzazione delle posizioni contrattuali”. Inoltre “dopo la sospensione
‘per sopraggiunti e imprevedibili ragioni istituzionali di un componente della
Commissione’ dalle prove di selezione per 5 giornalisti con funzioni di
redattore ordinario, nell’ambito dei Piani di Comunicazione dei Programmi
Operativi Fesr e Fse 2007/2013, che si sarebbero dovute svolgere il 10 dicembre
dello scorso anno, contestualmente all’insediamento del nuovo presidente Mario
Oliverio, la Giunta Regionale – afferma Parisi – non sembra per nulla
intenzionata a cambiare registro in materia di selezione del personale, ovvero
di bandire finalmente concorsi pubblici che assicurino ai tanti giornalisti
disoccupati e precari una seria opportunità di lavoro”.
Singolare, inoltre, secondo il segretario del sindacato regionale “il fatto che
la ‘manifestazione di interesse’, tramite mobilità volontaria, rivolta ai
dipendenti di ruolo in servizio presso la Giunta della Regione Calabria
(quindi, praticamente a costo zero), sia stata dichiarata esperita
negativamente non perché all’interno della pubblica amministrazione non
esistono valide professionalità, ma perché ‘i tre candidati interni che hanno
fatto istanza non hanno ottenuto il prescritto nulla-osta dai dirigenti dei
dipartimenti di appartenenza”.
Infine il sindacato regionale rileva come nell’avviso della manifestazione di
interesse sia previsto che “l’istruttoria preliminare delle candidature sarà
curata mediante verifica dei requisiti di ammissibilità da un gruppo di lavoro
costituito con provvedimento assunto di concerto dai dirigenti generali dei
dipartimenti Presidenza e Organizzazione, risorse umane e controlli”.
“Non è specificato chi saranno i componenti del gruppo di lavoro, ma è
chiaramente scritto che ‘tale istruttoria si concluderà con la formazione di
appositi elenchi che non danno luogo alla formazione di alcuna graduatoria’. E
addirittura che ‘il presidente della Giunta Regionale, sulla base degli elenchi
predisposti, individuerà il/i soggetto/i a cui affidare l’incarico, mediante
decisione orientata agli obiettivi di carattere strategico richiesti
all’Ufficio Stampa, nell’ambito dei processi di pianificazione e di indirizzo
politico determinati dagli Organi di Governo’. Insomma, – osserva Parisi –
Oliverio avrà la facoltà di scegliere tranquillamente chi vuole, con buona pace
della trasparenza, della professionalità, della meritocrazia, dell’opportunità
di offrire a tutti la possibilità di conquistarsi con merito un posto di lavoro
lautamente retribuito”.
“Vogliamo credere – conclude il segretario generale aggiunto della Fnsi – nella
buonafede del presidente Mario Oliverio e del vicepresidente Antonio Viscomi e pertanto
chiediamo loro di intervenire immediatamente per revocare la ‘manifestazione
d’interesse’ e cogliere l’occasione per lanciare un segnale di cambiamento vero
in una regione che non ne può più di selezioni discutibili e incarichi
distribuiti a destra e a manca ad amici, amici degli amici o soggetti
disponibili ad attuare ‘processi di pianificazione e di indirizzo politico
determinati dagli Organi di Governo’. L’Ufficio Stampa – ricorda Carlo Parisi –
non è l’ufficio del Portavoce e chi vi lavora è chiamato a fare informazione,
chiara e professionale, non comunicazione di parte”.
(Foto da wikipedia.org)