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Internazionale 30 Mag 2007

Giornalismo: è scontro fra Bbc e Wall Street Journal sul rapimento di Alan Johnston

E’ scontro tra il Wall Street Journal e la Bbc in seguito a un articolo pubblicato dal quotidiano economico che criticava il comportamento del network britannico in occasione del rapimento di Alan Johnston, il giornalista sequestrato a Gaza lo scorso 12 marzo e del quale non si hanno più notizie.

E’ scontro tra il Wall Street Journal e la Bbc in seguito a un articolo pubblicato dal quotidiano economico che criticava il comportamento del network britannico in occasione del rapimento di Alan Johnston, il giornalista sequestrato a Gaza lo scorso 12 marzo e del quale non si hanno più notizie.

L’articolo del Wsj, intitolato “Il destino di un reporter”, attaccava pesantemente la Bbc, accusandola di aver messo in pericolo la vita del giornalista, specificando che la tv “sembrava operare nei territori palestinesi con un senso di impunità politica”, e che l’azienda “appariva piuttosto sicura nel mandare Johnston in un posto in cui nessun’altra agenzia ha osato mettere piede”. “Al momento – proseguiva il pezzo firmato da Bret Stephens, uno dei caporedattori del quotidiano – possiamo solo pregare perché Johnston sia rilasciato presto. Ma più tardi la Bbc potrebbe chiedersi se la sua mancanza di prudenza e giudizio ha messo a rischio la vita del reporter”. Ovviamente, da Londra non hanno affatto gradito le critiche: Fran Unsworth, coordinatrice degli inviati della British Broadcasting Corporation, ha bollato l’articolo come “un pezzo di scurrile giornalismo”. “A parte l’assoluta mancanza di empatia mostrata dal Wall Street Journal – commenta Unsworth sul ‘blog dei direttori’ nel sito web della Bbc – che deve già essersi posto qualche domanda sull’assassinio di Daniel Pearl (il giornalista del Wsj ucciso in Pakistan cinque anni fa, ndr), le critiche mosseci sono del tutto infondate”. “In qualità di suoi capi – prosegue la Unsworth – ci siamo chiesti più volte cosa avremmo potuto fare di più per proteggere Alan. Ma ad ogni modo il mestiere del reporter non è, e non sarà mai, completamente privo di rischi. Sono sorpresa che uno dei più grandi giornali americani con una prestigiosa tradizione alle spalle possa interpretare il desiderio di fornire al nostro pubblico notizie di prima mano su una vicenda così importante come un’impresa da folli”. (9Colonne)

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