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Internazionale 06 Ago 2007

Germania: 17 giornalisti indagati per aver pubblicato documenti riservati dell’intelligence tedesca La Procura di Berlino conferma la notizia della tv Ard

3 agosto. - La Procura di Berlino ha confermato che un numero diversi giornalisti sono sotto inchiesta per aver pubblicato documenti stralci riservati dell'intelligence tedesca che erano stati consegnati ad una commissione d'inchiesta parlamentare. La televisione Ard, che ha rivelato per prima la notizia, ha riportato che sono 17 i reporter indagati, tra i quali giornalisti delle principali testate, come Der Spiegel, Die Ziet, Seuddeutsche Zeitung.

3 agosto. - La Procura di Berlino ha confermato che un numero diversi giornalisti sono sotto inchiesta per aver pubblicato documenti stralci riservati dell'intelligence tedesca che erano stati consegnati ad una commissione d'inchiesta parlamentare. La televisione Ard, che ha rivelato per prima la notizia, ha riportato che sono 17 i reporter indagati, tra i quali giornalisti delle principali testate, come Der Spiegel, Die Ziet, Seuddeutsche Zeitung.

La denuncia è partita dal presidente della commissione parlamentare, Seigfred Kauder, che la lamentato le continue fughe di notizie. Kauder ha detto alla tv che l'organismo d'inchiesta da lui presieduto ha "più buchi del formaggio svizzero, si può leggere di più dei documenti top secret più sui giornali che in commissione". La commissione è stata istituita nell'aprile del 2006 per stabilire se i servizi tedeschi abbiano violato i diritti umani nella lotta al terrorismo, ed in particolare indagare sul coinvolgimento del Bnd, i servizi che agiscono all'estero, con l'attività della Cia all'inizio della guerra in Iraq nel 2003. La commissione si è occupata anche della vicenda di Murat Kurnaz, cittadino turco nato in Germania, detenuto per quattro anni a Guantanamo prima di essere rilasciato senza accuse. La mossa di Kauder è stata duramente criticata dall'opposizione. "Credo che faccia parte del lavoro giornalistico pubblicare queste informazioni nel rispetto del dovere di informare il pubblico" ha dichiarato Max Stadler, dell'Opposizione democratica libera, affermando che bisogna al contrario colpire i responsabili delle fughe di notizie. E per Stadler sarebbero stati i membri socialdemocratici della commissione a passare le notizie alla stampa per mettere in buona luce il ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier che è stato come uno dei principali testimoni dal momento che era il coordinatore dei servizi ai tempi dell'inizio della guerra in Iraq. Il 'verde' Christian Stroeble, membro della commissione, ha detto di aver votato contro l'avvio dell'incheista nel timore "che un processo del genere finisca per avere come obiettivo i giornalisti". E per il presidente dell'Associazione dei giornalisti tedeschi, Michael Konken, si tratta di "un attacco frontale alla libertà di stampa" con lo scopo di "intimidire giornalisti e le loro fonti".(ADNKRONOS/DPA)

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