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Fnsi 20 Ago 2002

Genova ordina nuove perquisizioni Liberi di informare? Fnsi, Ars e Ordine: Ebbene sì siamo tutti malfattori RSF sul caso Italia

Genova ordina nuove perquisizioni Liberi di informare? Fnsi, Ars e Ordine: Ebbene sì siamo tutti malfattoriRSF sul caso Italia

Genova ordina nuove perquisizioni Liberi di informare? Fnsi, Ars e Ordine: Ebbene sì siamo tutti malfattori
RSF sul caso Italia

Dopo Roma e Milano, anche Genova si adegua alla logica delle perquisizioni. Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera e Mario Menghetti de Il Messaggero sono stati "visitati" dalla Digos su ordine della Procura di Genova perché "rei" di avere scritto articoli relativi alle indagini sul G8 e ad un rapporto del Ros dei carabinieri. Un atto intimidatorio che vede la magistratura scaricare sui giornalisti (nel caso G8) i problemi (reali) di rapporto con polizia e carabinieri che da mesi caratterizzano le indagini sui vari fronti del G8 del 2001. Ma anche un atto che rilancia, se era il caso,la centralità del problema dei diritti dei giornalisti anche alla luce delle proposte liberticide (un anno di carcere a chi pubblica notizie "vietate")contenute nelle diverse proposte di riforma delle procedure processuali e penali. L'Fnsi, l'Associazione Ligure dei Giornalisti, l'Associazione Stampa Romana, l'Ordine dei Giornalisti della Liguria sono intervenuti sulla vicenda. GENOVA "SPOSA" IL MODELLO "ROMA" Perquisite le case di due giornalisti «Siamo tutti malfattori e pregiudicati armati di penna» Il modello Roma trova adepti. Dopo le perquisizioni domiciliari e nei luoghi di lavoro di colleghi romani, le analoghe iniziative verificatesi in lombardia, anche la procura di Genova si è adeguata al modello romano, ordinando la perquisizione domiciliare di due colleghi, Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera e Mario Menghetti de Il Messaggero. I due colleghi sono infatti dei pericolosi malfattori che, armati di penna o computer, hanno pubblicato nei giorni scorsi delle anticipazioni sui contenuti di un rapporto del Ros dei Carabinieri relativo alle indagini sugli incidenti del G8 del 2001, svoltosi a Genova, riprendendo anche alcune notizie che erano da molto tempo di dominio pubblico e dagli stessi colleghi già utilizzate. Una ripresa necessaria per chiarire e spiegare ai lettori come si era arrivati al nuovo rapporto del Ros. L’iniziativa della perquisizione – l’ennesima nei confronti di giornalisti e, in particolare, di cronisti di nera e di giudiziaria – rappresenta un ulteriore attacco al diritto dovere di fare informazione per i giornalisti e al diritto di riceverla per i lettori. La nostra non è una presa di posizione di circostanza. Le perquisizioni personali e nei luoghi di lavoro sono un segnale intimidatorio per i giornalisti e si accompagnano alle idee di rivoluzione governativa delle procedure giudiziarie che, guarda caso, comprendono anche pesanti conseguenze per chi si permette di fare informazione al di là delle note o delle veline ufficiali. Colpisce ulteriormente in negativo che l’iniziativa sia partita dalla Procura di Genova un tempo attenta anche alla tutela del diritto all’informazione. «La penna più forte della spada»: lo avevamo detto al G8 2001, contro i violenti della piazza e contro gli abusi delle diverse forze dell’ordine. Oggi ribadiamo che la “penna è più forte degli ordini di perquisizione”. Siamo tutti malfattori perché siamo più che solidali con i colleghi Sarzanini e Menghetti. Siamo tutti pregiudicati della notizia, armati di penna e di computer. Siamo e continueremo a essere recidivi nel reato di fare e di dare informazione in modo indipendente. Da tutto e da tutti, ciascuno con la propria identità culturale e professionale. Marcello Zinola Segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti Silvia Garambois Segretario dell’Associazione Stampa Romana Attilio Lugli Presidentedell’Ordine dei Giornalisti della Liguria -- --FNSI: LIBERTA' DI STAMPA, DIRITTO ALL'INFORMAZIONE --DIRITTI DEL LAVORO, IL "CASO" ITALIA ROMA, 20 AGO - Le perquisizioni ordinate dalla magistratura genovese nei confronti dei colleghi Sarzanini del Corriere della sera e Menghetti de Il Messaggero segnalano che il tema della libertà di stampa e del diritto di cronaca è diventato centrale in Italia. Lo comunica una nota della Fnsi inviata da Roberto Seghetti, componente della Giunta Fnsi, già segretario dell'Associazione stampa romana. Per questo motivo, aggiunge la nota, la mobilitazione della categoria sui temi della libertà dell'informazione e delle condizioni materiali in cui i giornalisti svolgono il proprio lavoro, così come contro l'attacco degli editori all'occupazione e all'Inpgi, sarà uno degli argomenti centrali all'ordine del giorno della Fnsi alla ripresa. La nota precisa che il lavoro del giornalista viene considerato con crescenti sospetto e fastidio, quasi la legittima diffusione delle notizie fosse diventata un reato, piuttosto che una funzione basilare di una moderna democrazia. E già si annunciano per l'autunno anche tentativi per codificare questa stretta illiberale. A fronte di questo, la Federazione della stampa italiana, nell'esprimere la propria solidarietà ai colleghi direttamente coinvolti, chiama la categoria alla riflessione e all'impegno. Su questi stessi temi il sindacato dei giornalisti attende da mesi risposte dal governo(ANSA).# MRI 20-AGO-02 13:28 NNNN -- -- Reporters sans frontières ITALIE La police antiterroriste perquisitionne les domiciles de deux journalistes - Le 19 août, la police antiterroriste (DIGOS) a perquisitionné les domiciles de Fiorenza Sarzanini, journaliste au quotidien national Corriere della Sera et de Mario Menghetti, journaliste au quotidien national Il Messaggero, suite à la publication d'articles sur les violences du G8 à Gênes pendant l'été 2001. Reporters sans frontières s'en est inquiétée auprès du ministre de la Justice, Roberto Castelli. "La fréquence avec laquelle les autorités portent atteinte au secret des sources journalistiques depuis quelques mois est inquiétante. En 2002, ces méthodes ont été appliquées au moins cinq fois contre des journalistes d'investigation," a déclaré Robert Ménard, secrétaire général de Reporters sans frontières, dans un courrier adressé au ministre de la Justice, Roberto Castelli. "Nous vous rappelons que le principe de la protection des sources journalistiques est une des conditions essentielles à la liberté de la presse, et que les Etats démocratiques respectent ce droit. Nous vous rappelons également que le Conseil de l'Europe et la Cour européenne des droits de l'homme veillent au respect de ce principe par les Etats membres. Nous vous demandons de vous assurer que les magistrats italiens ne le mettent pas en cause", a ajouté M. Ménard. Le 19 août, la brigade antiterroriste de Rome a perquisitionné les domiciles de Fiorenza Sarzanini, journaliste du quotidien national Corriere della Sera et de Mario Menghetti, journaliste au quotidien national Il Messaggero, sur un ordre du parquet de Gênes. Suite à la publication, le 5 août dernier, d'articles sur les violences du G8 à Gênes pendant l'été 2001, les journalistes sont soupçonnés d'avoir publié des extraits d'un rapport secret des carabiniers qui portait notamment sur Carlo Giuliani, un jeune manifestant tué par un carabinier. La brigade cherchait des documents permettant de trouver la "fuite" qui aurait donné le rapport aux journalistes. Le 3 mai dernier, Reporters sans frontières avait déjà protesté contre la perquisition du domicile d'un journaliste du quotidien La Stampa, Guido Ruotolo, soupçonné d'avoir publié des informations couvertes par le secret de l'instruction en rapport avec une enquête sur un réseau islamiste. Début mars, les domiciles de deux autres journalistes, Claudia Fusani du quotidien La Repubblica, et Fiorenza Sarzanini du Corriere della Sera, avaient été perquisitionnés pour la même raison. -- Assistant Europe Desk Reporters sans frontières 5, rue Geoffroy Marie 75009 Paris - France tel : (33) 1 44 83 84 65 fax : (33) 1 45 23 11 51 E-mail : europe2@rsf.org Web : www.rsf.org

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