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Internazionale 13 Feb 2008

Francia: Televisioni pubbliche in sciopero contro Sarkozy

Oggi si fermeranno tutti i lavoratori delle emittenti statali Pubblichiamo da “La Repubblica” del 13 febbraio l’articolo di Giampiero Martinotti, corrispondente da Parigi

Oggi si fermeranno tutti i lavoratori delle emittenti statali
Pubblichiamo da “La Repubblica” del 13 febbraio l’articolo di Giampiero Martinotti, corrispondente da Parigi

Radio e tv pubbliche si apprestano a vivere oggi il primo grande sciopero unitario dal 1974: i sindacati hanno invitato i dipendenti di tutte le reti a incrociare le braccia contro il progetto di sopprimere la pubblicità. Un provvedimento annunciato a sorpresa da Nicolas Sarkozy 1'8 gennaio e i cui contorni restano ancora da definire. Un progetto dietro cui molti sindacalisti temono di veder spuntare, prima o poi, la privatizzazione della tv pubblica, peraltro ripetutamente smentita dall'Eliseo. La soppressione della pubblicità sulle tv pubbliche (nelle radio gli spot sono pochissimi) è una vecchia idea: non è mai stata messa in pratica perché non sono mai stati trovati i finanziamenti adeguati. France Télévisions, la holding che raggruppa le varie reti, incassa circa 800 milioni all'anno di pubblicità e avrebbe bisogno di altri 400 milioni per produrre i programmi destinati a rimpiazzare il tempo fin qui occupato dagli spot. Un totale di 1,2 miliardi che nessuno sa bene dove andare a trovare. Ieri, tra l'altro, i sindacati sono stati ricevuti all'Eliseo, ma ne sono usciti delusi: «Ci hanno detto che non perderemo un solo euro. Si sono pronunciati per combinare insieme diverse risorse, non è stata presa nessuna decisione per colmare il deficit della raccolta pubblicitaria. S'interrogano su tutto e questo ci preoccupa», ha riferito Jean François Téaldi, portavoce dell'intersindacale. Poi ha aggiunto: «Sarkozy ha fatto un annuncio che sconvolge il paesaggio audiovisivo francese senza avere un piano per finanziarlo». La riforma, che dovrebbe entrare in vigore l'anno prossimo, appare alquanto improvvisata. Per rimpiazzare le entrate pubblicitarie il governo pensa di prelevare una tassa sugli operatori di telefonia mobile e di internet e sul surplus di pubblicità che finirà sulle reti private. Idee certo realizzabili, ma che non basteranno a coprire il buco. Si fa così strada l'idea di sopprimere totalmente gli spot, ma di permettere la sponsorizzazione dei programmi da parte di un marchio. In attesa di conoscere le misure del governo, France Télévisions deve fare i conti con la realtà di bilancio 2008. La soppressione della pubblicità, infatti, comincerà a farsi sentire già quest'anno. Un consiglio di amministrazione dovrà valutare il da farsi a fine mese, ma il presidente del gruppo, Patrick de Carolis, non ha escluso un taglio alle spese, in particolare agli acquisti di programmi di produttori indipendenti.

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