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Internazionale 09 Nov 2006

Francia, appello al premier per salvare “Liberation”

Le riunioni si susseguono negli uffici di Libération, il quotidiano francese fondato da Jean-Paul Sartre che affronta il periodo più critico della sua storia e rischia il collasso finanziario. Le previsioni sono talmente negative che il magazine della sinistra radicale “Marianne” ha già annunciato che lancerà un nuovo quotidiano se Libération dovesse morire.

Le riunioni si susseguono negli uffici di Libération, il quotidiano francese fondato da Jean-Paul Sartre che affronta il periodo più critico della sua storia e rischia il collasso finanziario. Le previsioni sono talmente negative che il magazine della sinistra radicale “Marianne” ha già annunciato che lancerà un nuovo quotidiano se Libération dovesse morire.

Al Senato, il presidente del gruppo socialista, Jean-Pierre Bel, ha invitato il premier Dominique de Villepin ad intervenire per salvare il giornale. Libération, che vende attualmente circa 135.000 copie al giorno, dovrebbe perdere quest’anno 13 milioni di euro e necessita di nuovi, urgenti investimenti per sopravvivere. Ma i sindacati si oppongono ad un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 107 dei 280 dipendenti. La redazione aveva già detto no al licenziamento di 90 dipendenti, proposto dall’azionista di maggioranza, il banchiere Edouard de Rothschild, che intende focalizzare l’attenzione di Libération su Internet e digitalizzare gli archivi per risparmiare sul personale. A sua volta, Rothschild ha bocciato un piano presentato dalla redazione, che detiene il 18,4 per cento delle azioni del quotidiano. Il piano, più “morbido”, è stato definito dal banchiere e dai vertici aziendali “irrealistico”. (9Colonne)

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