"Che genere di notizia, che genere di guerra. La voce delle donne dai luoghi caldi dei conflitti sociali, politici, religiosi, ambientali" è il tema del Forum delle giornaliste del Mediterraneo che si è tenuto oggi nell'Università di Bari, alla presenza, tra gli altri, del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.
Nel suo intervento, il segretario Lorusso ha ricordato che «le parole sono pietre»: da qui l'invito a un'attenzione massima all'uso del linguaggio. Il segretario della Fnsi si è poi soffermato sulla questione delle minacce ai giornalisti, definendo «un dato allarmante» quello relativo ai giornalisti sotto scorta.
Tra gli altri aspetti preoccupanti della professione anche l'aumento delle «querele temerarie con richiesta di risarcimento danni milionari per tappare la bocca dei giornalisti e degli editori» a cui, di solito, seguono sentenze di non luogo a procedere. Fenomeno per il quale, secondo il segretario Lorusso, servirebbe una norma precisa: «Chiunque promuova una querela temeraria infondata sia obbligato a una sanzione pecuniaria proporzionale al risarcimento richiesto in sede dibattimentale», ha detto.
Altra questione affrontata dal segretario generale della Fnsi è quella della riforma del reato di diffamazione. «Una norma di civiltà sarebbe anche la cancellazione del carcere per i giornalisti», ha spiegato Lorusso, secondo il quale, inoltre, in Italia le criticità del servizio pubblico radiotelevisivo, provenienti da un controllo diretto da parte del governo, indeboliscono l'efficacia dell'informazione. «Tutti temi – ha concluso – che devono tornare centrali nel Paese e di cui si deve discutere in Parlamento».
Il Forum delle giornaliste del Mediterraneo, organizzato dall'associazione "Gi.U.Li.A. giornaliste unite libere autonome", proseguirà domani nell'università di Lecce. Si tratta – hanno spiegato le organizzatrici – di approfondimenti che si sviluppano attraverso otto panel di discussione e che vedono la partecipazione, tra gli altri, di Lucia Goracci, Emanuela Bonchino, Francesca Gernini, Yasmine Taksin, Ceyda Karan, Nurcan Baysal, Giuliana Sgrena, Carmela Giglio, Asmae Dachan, Sandra Amurri e Leila Ben Salah.
La due giorni si concluderà con la proposta di un protocollo d'intesa tra “Giulia giornaliste”, Ordine dei giornalisti e Assostampa pugliesi, Consigliera di parità della Regione Puglia, Corecom, Regione Puglia e testate regionali, per l'utilizzo del linguaggio di genere nei giornali, nelle tv, nelle radio, nei documenti della Pubblica amministrazione.