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Cronaca 11 Mar 2007

Fnsi-Usigrai: "L'8 marzo in tv? Mass media senza scrupoli sul tema delle violenze alle donne"

"Totale insensibilità" nei confronti delle donne è stata "dimostrata da parte dei mezzi televisivi proprio l'8 marzo, senza scrupoli e senza alcuna deontologia professionale" . Lo sostengono le due Commissioni Pari Opportunità di Fnsi e Usigrai in una nota congiunta riferita al modo di trattare giornalisticamente da parte di Rai e Mediaset un caso di violenza sessuale

"Totale insensibilità" nei confronti delle donne è stata "dimostrata da parte dei mezzi televisivi proprio l'8 marzo, senza scrupoli e senza alcuna deontologia professionale" . Lo sostengono le due Commissioni Pari Opportunità di Fnsi e Usigrai in una nota congiunta riferita al modo di trattare giornalisticamente da parte di Rai e Mediaset un caso di violenza sessuale

Proprio nel giorno dell'8 marzo e proprio quando il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano definisce 'grave e intollerabile il fenomeno della violenza sulle donne', affermano le Commissioni Pari Opportunità dei due organismi, "Rai e Mediaset hanno dimostrato la propria totale insensibilità nei confronti di una vittima di violenza sessuale. Per tutta la giornata dell'8 marzo - si spiega nella nota - le reti nazionali hanno mandato in onda servizi sul caso della titolare di un bar tabaccheria nel milanese rapinata e stuprata. Nei servizi, le immagini dell'esercizio dove era avvenuta la violenza (ripreso abbondantemente negli esterni, insegna compresa, e negli interni) hanno reso totalmente identificabile la vittima. Non c'è stata nessuna tutela, nessuno scrupolo nei suoi confronti. La deontologia professionale è stata sacrificata sull'altare del voyeurismo catodico. Dopo il caso di Erba, con episodi di autentico "turismo dell'orrore", la televisione, pubblica e privata, in un'assurda gara - conclude la nota - provvede a indicare il luogo dello stupro e dare così implicitamente nome e cognome alla donna. Sottoponendola a un'ulteriore violenza. Non è questa l'informazione che vogliamo. Nè l'8 marzo, nè mai". (AGI)

@fnsisocial

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