Pubblichiamo l'articolo de La Stampa
Tra i tanti «nemici» che nel 2001 il Sismi di Pio Pompa vedeva attorno all’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, c’era un generale che aveva un ufficio a Palazzo Chigi e che il nuovo premier si era ritrovato come addetto militare, Leonardo Tricarico, dell’Aeronautica militare, chiamato a quel ruolo da D’Alema e poi confermato da Amato.
"Il generale di Berlusconi tramava con la sinistra"
Lo 007 Pompa: Tricarico da Palazzo Chigi inviava rapporti contro il premier
di Francesco Grignetti
ROMA - Tra i tanti «nemici» che nel 2001 il Sismi di Pio Pompa vedeva attorno all’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, c’era un generale che aveva un ufficio a Palazzo Chigi e che il nuovo premier si era ritrovato come addetto militare, Leonardo Tricarico, dell’Aeronautica militare, chiamato a quel ruolo da D’Alema e poi confermato da Amato.
Il generale Tricarico - che comunque nel 2002 e 2003 ha organizzato vertici internazionali di grande prestigio e poi era stato nominato Capo di stato maggiore dell’Aeronautica - si era meritato un lungo e articolato dossier. Nome in codice, «Rik». Ne viene fuori un quadro paranoico in cui magistrati, uomini delle Forze armate, Quirinale, tramano assieme a esponenti diessini per pugnalare alle spalle Berlusconi.
«Nell’ottica di una strategia, volta a perseguire ambiziosi obiettivi personali - è l’incipit del documento rinvenuto dai magistrati nell’archivio occulto di via Nazionale - egli avrebbe mantenuto solidi collegamenti con l’opposizione appoggiandosi in particolare a Folena, che fungerebbe da “trade union” (sic), e ad altri elementi di spicco come Violante, Cesare Salvi, e Brutti facenti parte, tra l’altro, del comitato interno per la sicurezza del partito dei Democratici di sinistra».
La causa di Cofferati
Il generale di Palazzo Chigi, che Pompa considera un dalemiano, però a un certo punto avrebbe uno sbandamento ideologico. «Risulterebbe inoltre che abbia abbracciato la causa di Cofferati e le posizioni da questi rappresentate sullo scenario attuale. Tant’è che D’Alema, venuto a conoscenza di tale situazione, avrebbe preso le distanze dal suo vecchio collaboratore».
La sostanza del dossier è che di Tricarico non ci si può fidare perché «organico alle forze che operano, a livello nazionale e internazionale, nel predisporre le condizioni per la caduta del Premier». E quindi non soltanto il generale, secondo quanto Pio Pompa segnala a chi di dovere, intreccerebbe rapporti con magistrati di sinistra (i soliti «esponenti di rilievo di Magistratura democratica e Medel»), ma anche giornalisti.
Gruppi di pressione
«Gruppi di pressione mediatica interni, come Serventi Longhi (a sua volta in stretti rapporti con Mosca Moschin, Camporini, Cucchi e Di Paola (rispettivamente, guardando agli incarichi di oggi: consigliere militare del Quirinale, Capo di stato maggiore dell’aeronautica, segretario generale del Cesis, Capo di stato maggiore della difesa, Ndr) attraverso i quali sta attualmente gestendo la vicenda legata alla formazione degli inviati di guerra) e Furio Colombo, e esterni con una focalizzazione su Le Monde e il suo direttore». Principale colpa addebitata da Pio Pompa al generale fellone: passare le notizie alla sinistra. Uno dei canali, insospettabile, è Marta Dassù, la specialista di questioni internazionali, nonché stimata collaboratrice di D’Alema. La Dassù, ad esempio, aveva tenuto una relazione a Bruxelles il 9 settembre (del 2002, Ndr) per un incontro dell’European Security Forum. Si parlava di Iraq.
Lettura ispirata
La sua lettura della politica italiana sarebbe stata «opportunamente ispirata da Rik, nella quale viene evidenziata l’incertezza in cui verserebbe l’Esecutivo italiano, in particolare il Premier, sulla strategia da adottare... Inoltre la Dassù in incontri riservati avrebbe evidenziato l’estrema precarietà dell’attuale governo, derivante dai problemi giudiziari del Presidente del Consiglio e si sarebbe fatta carico di diffondere, su incarico di Rik, notizie di particolare delicatezza provenienti da ambiti militari».
E’ una fronda interna al mondo militare, quella che Pompa teme. O forse pensa che Tricarico faccia filtrare questa impressione ad arte. Ma intanto le notizie di cui sopra sarebbero legate, di nuovo, a Mosca Moschin, Camporini e Cucchi «facenti parte, tra l’altro, del Comitato organizzatore (di cui farebbe parte anche Rik) per il rientro anticipato, sulla scena politica, di Prodi».
Un meeting egiziano
E di questo «Comitato», che non si capisce se sia una dicitura ironica o seria, «si è avuta notizia di un meeting» egiziano, in quel di Sharm el Sheik, «al quale avrebbero partecipato Romano Prodi, Cucchi, Antonio Casu, Stefano Nones e Politi».
Si rasenta insomma la congiura, se non addirittura l’alto tradimento. «Dell’obiettivo finale del Comitato sarebbe al corrente anche il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Gaetano Gifuni, cui farebbe costante riferimento Mosca Moschin scavalcando, su diverse questioni attinenti il suo ruolo, lo stesso ministro della Difesa». Già, perché nel 2002, Rolando Mosca Moschin era pur sempre il Capo di stato maggiore della Difesa.
Affari aeronautici
Infine, puro veleno nella coda, il dossier Tricarico si chiude con un accenno agli affari. Il generale dell’Aeronautica sarebbe stato avvicinato da imprese del settore. «Di qui l’asse che lo legherebbe a determinate grandi multinazionali francesi, quali l’aggressiva Electricité de France, il Consorzio Air Bus, la Vivendi, il gruppo Thales».
(da La Stampa del 6 luglio 2007)
Ecco come il Sismi di Pio Pompa e Nicolò Pollari spiava il Segretario Generale della Federazione della Stampa
Pubblichiamo l’articolo di Repubblica che rende noti i dossier riservati di Pio Pompa.
"Bonificare Palazzo Chigi mettendo persone sicure nei posti chiave"
di Carlo Bonini
Scrive Pio Pompa in una delle sue note autografe all'allora direttore del Sismi Nicolò Pollari: "Il segreto è il punto di forza di ogni mutamento". Ora, almeno in parte, quel segreto cade e l'archivio riservato di via Nazionale (di cui Pompa era l'addetto) restituisce ciò che vi è stato custodito. Letti nella loro interezza, gli "appunti" e le "schede" impilati nell'arco di almeno cinque anni (2001-2006) sul conto di magistrati, uomini politici dell'allora opposizione, giornalisti, documentano non solo la natura illegale e calunniosa del lavoro spionistico svolto dal Servizio, ma il "programma politico" che lo ispirava e chi ne era il "dominus" tecnico: il generale Nicolò Pollari.
"Alla valutazione del generale" - come indicano gli appunti riservati - Pompa sottoponeva ogni mossa. Con Pollari e l'insediamento della nuova maggioranza di centrodestra, a Palazzo Chigi nasce un "nuovo" Servizio impegnato nella "bonifica del Palazzo", "l'epurazione della pubblica amministrazione", "la tutela di eminenti personalità di governo" con il ricorso, se necessario, a iniziative non ortodosse e traumatiche. Ecco dunque i documenti.
LA BONIFICA DI PALAZZO CHIGI
"Sicurezza del Palazzo" (Palazzo Chigi) - appunto manoscritto
"Nei confronti del personale legato da rapporto di impiego stabile con la presidenza del Consiglio, a scanso di forti reazioni burocratico-sindacali, è possibile attuare una ragionevole ed efficace attività procedendo all'attribuzione di talune funzioni a persone ritenute sicure, procedendo contestualmente ad avvicendamenti "formalmente fisiologici" di altri soggetti, onde depotenziare il dispositivo esistente, o almeno "disorientandolo" e privandolo di sicuri punti di riferimento (...) In questo senso un'attenzione particolare va rivolta ai soggetti che curano i flussi documentali e gli apparati di comunicazione. (...) Il problema di "bonificare" il dispositivo di sicurezza del "Palazzo" è meno arduo (...) Il segreto è il punto di forza di ogni decisione di mutamento. Sta nel rapporto fiduciario che deve legare tale organizzazione con la Presidenza, nonché nel sapiente dosaggio della necessità e dell'opportunità di avvicendare, nel tempo, i vari organismi nelle varie funzioni (...) E' necessario pensare alla costituzione di un dispositivo fiduciario limitato a poche persone da inserire nell'ambito della struttura (...) un apparato di sensori e cartine di tornasole utile a prevenire e, se del caso, a reprimere (...) E' superfluo aggiungere che il dispositivo in parola deve essere caratterizzato da persone di blindata affidabilità, della quale deve assumere personale responsabilità chiunque sia chiamato a individuarle".
L'EPURAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
"Supporto conoscitivo all'interno della Pubblica amministrazione" - appunto manoscritto.
a) Conoscenza e/o possibilità di conoscere le risorse umane e, segnatamente, gli "atteggiamenti" e i "riferimenti" del management pubblico. b) Individuazione delle aree e di soggetti in grado di intervenire in termini "non convenzionali" nelle scelte, nelle decisioni da assumere e/o per l'ostruzionismo delle stesse. c) Conoscenza delle aree di gestione degli stimoli impropri e/o della disinformazione organizzata rispetto alla linea decisa. d) Conoscenza e/o tendenziale possibilità di individuazione di focolai di contrapposizione tecnico-politica alla linea di governo. e) Possibilità di corrispondere alle esigenze di Governo di conoscenza, di volta in volta, di ambiti, soggetti, progetti, iniziative, atteggiamenti formali o sostanziali di eventuale interesse dell'Autorità. f) Possibilità di monitoraggio di ambiti, soggetti, programmi, progetti, iniziative di interesse dell'Autorità. g) Valutazione preventiva delle risorse umane cui affidare o comunque curare progetti di interesse dell'Autorità".
LA NEUTRALIZZAZIONE DEL NEMICO POLITICO
"Attività di tutela di eminenti personalità di governo" - appunto manoscritto
A) Al livello interno.
1) Nei rapporti con le istituzioni:
* Valutazione costante degli "atteggiamenti impropri" propalati, adottati o adottandi, da Organi o persone, da attivarsi secondo programmi preventivamente illustrati all'Autorità o su sue specifiche indicazioni.
* Monitoraggio dei settori "notoriamente sensibili".
* Studio di fattibilità di eventuali ipotesi di lavoro volte a "neutralizzare iniziative improprie".
* Attivazione di procedure indicate dall'Autorità di volta in volta interessata.
2) A livello di Organi diversi dalle Istituzioni
* Attività di "monitoraggio costante" di ogni iniziativa o ipotesi di iniziativa volta a incidere sul regolare funzionamento, sul corretto esercizio e sulla credibilità di organi e/o soggetti di Governo
* Approfondimento cognitivo di situazioni di minaccia riferite ad aree sensibili, di cui si è attinta autonoma notizia o per cui sono richieste adeguate attività.
* Valutazione delle "prospettive di rischio" e conseguente studio di fattibilità degli atteggiamenti e dei provvedimenti da assumere.
* Valutazione, a livello di intelligence economica, delle fonti, delle notizie, degli indirizzi e delle prospettive di interesse, desunte dal programma di Governo, o, di volta in volta, indicate dall'Autorità (quest'ultima voce appare nell'appunto relativo al "Supporto di sicurezza generale" ndr).
IL MONITORAGGIO DI MEDEL
Appunto al Direttore - 3 agosto 2002
"Dallo studio preliminare delle ultime attività di Medel (organizzazione europea che raccoglie giuristi e magistrati ndr) e soprattutto dal suo principale sostegno italiano (Magistratura democratica) emerge quanto segue: Settori di attività: a) impegno per la garanzia dello status di magistrato; b) opposizione a legislazione speciale sul terrorismo, che affiderebbe maggiori poteri all'autorità di polizia ai danni della magistratura; c) opposizione a politiche e legislazione restrittive in materia di immigrazione. 2) Principali contatti in Italia: a) Gruppo Abele; Arci; Associazione di promozione sociale; Centro di iniziativa per l'Europa del Piemonte; Associazione di studi giuridici sull'Immigrazione; Agenzia testimoni di Ge-Nova; Associazione "Carta". Allegato: Per quanto riguarda i progetti specifici promossi da enti e associazioni "non profit", benché non sia esplicito alcun legame con Medel, può essere interessante approfondire la natura e i contenuti del "progetto Melting pot" promosso da "Sherwood Comunicazione e Comune di Venezia". I redattori sono: Avv. Marco Paggi; Rosanna Marcato; Cris Tommesani; Gianfranco Bonesso; Milena Zappon; Barbara Barbieri; Claudio Calia; Jelena Momcilovic; Nait Salah Mourad; Leen Elen; Vojsava Zagali; Jonas Chinedu Okonkwo; Graziano Sanavia".
Appunto al signor Direttore - 13 febbraio 2002 - "La Commissione di inchiesta su Tangentopoli".
"Presso ambiti qualificati si è appreso che, ben prima dell'istituzione della Commissione di inchiesta su Tangentopoli, il movimento dei "giuristi" democratici militanti avrebbe verosimilmente predisposto una strategia di contrasto sia a livello nazionale che internazionale. I giuristi si sarebbero avvalsi, da un lato, del supporto delle componenti politiche, mediatiche e antagoniste a essi contigui o organici, dall'altro del network internazionale facente capo a Medel. Nello specifico è stato riferito di incontri e contatti riservati intercorsi nei giorni immediatamente successivi al varo della Commissione tra Bruti Liberati, Livio Pepino, Ignazio Patrone, Giovanni Salvi, Cesare Salvi, Sergio Cofferati, il segretario del Fnsi Paolo Serventi Longhi. In tale contesto, sarebbero emersi i seguenti orientamenti: adottare forme di pressione sul Presidente della Repubblica strumentalizzando anche una presunta volontà da parte del Governo di porlo in difficoltà attraverso il caso Telekom Serbia. (...) appoggiare strenuamente il disegno, che farebbe capo al fronte antiriformista e al movimento venutosi a costituire intorno a Cofferati, teso a boicottare l'attività di Governo in attesa di eventuali esiti negativi delle vicende giudiziarie del Premier".
La "scheda" Barbe.
"Secondo talune indicazioni, il magistrato di collegamento presso il ministero di Grazia e Giustizia, Emmanuel Barbe (addetto dell'ambasciata di Francia a Roma) risulterebbe da tempo in stretti rapporti con diversi esponenti di Medel (...) Sembrerebbe che Barbe abbia avuto modo di diventare un profondo conoscitore delle vicende politiche e giudiziarie riguardanti il nostro Paese sulla scorta di frequentazioni e di legami, agevolati dalla stessa Medel, con Luciano Violante, Antonio Di Pietro, Giancarlo Caselli, Ignazio Patrone, Edmondo Bruti Liberati, Alessandro Perduca, Livio Pepino, Claudio Castelli, Maria Giuliana Civinini, Giovanni Salvi, Luigi Marini".
La scheda "Gallo".
"Fonte di buona affidabilità ha riferito in merito al previsto incontro tra l'esponente del movimento Batasuna, Joseba Alvarez, e il magistrato del tribunale di Roma Domenico Gallo, membro di Medel. Tale incontro dovrebbe svolgersi nella serata del 28 aprile a margine di un'assemblea fissata per le 17.30 sulla situazione nei Paesi Baschi, organizzata dal Centro sociale Intifada, via di Casalbruciato 15, Roma. In particolare, è stato riferito che il magistrato in questione risulterebbe contiguo ad ambienti della sinistra eversiva sia a livello nazionale che internazionale e segnatamente con i "Carc", l'Eta basca, il movimento bolivariano di Evo Morales, l'Ezln del Subcomandante Marcos e con le Farc colombiane. Su tale versante, egli fungerebbe inoltre da collegamento con esponenti politici, sindacali e della magistratura, tra cui: Sergio Cofferati, Nunzia Penelope (giornalista), Cesare Salvi, Giovanni Salvi, Papi Bronzini (Md), Ignazio Patrone (Medel), Edmondo Bruti Liberati (Md), Laura Curcio (Md), Amelia Torrice (Md), Amedeo Santosuosso (Md), Paolo Mancuso (Md), Giacinto Bisogni (Md), Letizio Magliaro (Md), Gianni Palombarini (Md), Marco Paternello (Md), Mario Vaudano (Md)".
TELEKOM SERBIA, LA RAI E GLI INCONTRI AL QUIRINALE
Appunto al signor Direttore - 26 luglio 2002: "Situazione politica e alcuni suoi possibili risvolti"
"Trasmetto per le valutazioni di interesse. A disposizione per ogni ulteriore chiarimento, mi è gradita l'occasione per porgerLe cordiali saluti.
Ambiti bene informati hanno fornito indicazioni inerenti il significato e le motivazioni che, verosimilmente, sarebbero sottesi al recente messaggio alle Camere da parte del Capo dello Stato. Motivazioni e significato rappresenterebbero l'esito di una serie di incontri e contatti intercorsi tra il Segretario generale del Quirinale, dr. Gaetano Gifuni, e i leaders Ds, Piero Fassino e Massimo D'Alema. Tali incontri, sollecitati fortemente anche da Lamberto Dini, avrebbero avuto come finalità la definizione di una strategia tesa a tutelare il Presidente della Repubblica e alcuni uomini politici dalle vicende che potrebbe assumere la vicenda Telekom Serbia. Nell'ambito della suddetta strategia, il messaggio alle Camere, in realtà, avrebbe perseguito lo scopo di dare un preciso segnale sullo scontro politico e istituzionale che verrebbe a determinarsi qualora la Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom Serbia dovesse orientarsi per una chiamata in causa del capo dello Stato, all'epoca ministro del Tesoro, unitamente a determinati esponenti del governo e della maggioranza di quel periodo. In particolare, l'intervento sul pluralismo dell'informazione, contenente l'auspicio di estendere le prerogative della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai alle reti private, costituirebbe l'anticamera di una ancora più decisa forma di pressione da attuarsi tramite lo sbarramento dell'opposizione e l'alea del rinvio alle Camere della legge sul conflitto di interessi".
UNA "VOCE" DA SPEGNERE. UN INGLESE DA SPIARE
Appunto per il direttore - Gennaio 2003: "Attacchi contro il presidente del Consiglio alla vigilia del semestre italiano" (di presidenza Ue).
"Si è avuta notizia che, sui recenti attacchi portati da alcune testate giornalistiche, avrebbero essenzialmente interagito:
Il nutrito gruppo di giornalisti e "giuristi" militanti raccolto intorno alla "Voce della Campania" diretta da Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola; Michele Santoro; Giuseppe Giulietti; Paolo Serventi Longhi; Ignazio Patrone; Sandro Ruotolo e Giulietto Chiesa; il presidente della stampa estera in Italia Eric Jozsef, corrispondente del giornale francese "Liberation", autore di durissimi articoli contro il governo italiano ripresi e diffusi ad opera del magistrato belga Marie Anne Swartenbroeks.
Quanto poi al ruolo mediatico esercitato dalla "Voce della Campania" esso risulterebbe caratterizzato dalle forti connessioni stabilite con ambienti dei cosiddetti "giuristi militanti", dal rappresentare una delle principali componenti del complesso circuito telematico facente congiuntamente capo ai siti "Centomovimenti" e "Manipulite. it" che alimenta il processo di delegittimazione del premier. Prestigiosi opinionisti (sic) hanno scritto negli ultimi anni per la "Voce". Tra questi, "Percy Allum", cittadino inglese il cui nome sarebbe Antony Peter Allum, che, oltre ad essere punto di riferimento di alcuni corrispondenti come quelli del "Guardian", dell'Economist e del Financial Times, godrebbe di solidi legami (in ciò agevolato dall'essere docente presso l'Orientale di Napoli) con ambiti del fondamentalismo islamico napoletano, fungendo anche da collegamento con quelli attivi in Gran Bretagna".
LA COMMISSIONE MITROKHIN
Appunto al signor Direttore - 6 giugno 2002
"Fonte vicina ad ambienti dell'opposizione ha informato che esponenti di spicco dei Ds, appartenenti all'area cui fa ancora capo la leadership del partito, avrebbero manifestato l'intenzione di non voler ostacolare l'accertamento, da parte della Commissione, dell'eventuale coinvolgimento di determinati uomini politici della sinistra. Ciò al fine di indebolire l'asse venutosi a costituire tra la parte più ortodossa del partito, la Cgil e il suo leader, Rifondazione comunista, Comunisti italiani e l'area movimentista ricomprendente i no global e le frange più estreme dell'antagonismo. L'obiettivo sarebbe quello di ricostituire una forte sinistra, cosiddetta di Governo, in grado di ricompattare l'opposizione e mantenerne la guida su basi programmatiche".
PRODI SI CANDIDA
Appunto al Direttore (senza data)
"Ambiti bene informati hanno fornito indicazioni secondo cui la palese entrata in campo politico dell'attuale Presidente della Commissione Europea, tra l'altro sancita dalla recente diffusione di un vero e proprio documento programmatico titolato "Europa: il sogno e le scelte" avrebbe determinato negli ambienti dell'Unione Europea e in diversi Paesi membri forti reazioni contrarie che starebbero per sfociare in un clamoroso caso di incompatibilità. In particolare sembra che il caso in questione sia stato sollevato e fatto proprio, in punto di principio, dagli stessi organismi della Ue, nonché da diversi gruppi politici del Parlamento europeo. Tant'è che la eco mediatica suscitata dalla vicenda starebbe per assumere risvolti clamorosi soprattutto sulla stampa estera mentre in Italia verrebbe trattata con scarsa attenzione destando non poca meraviglia nel resto dell'Europa. Tuttavia, il dato rilevante sarebbe che, nel caso di specie, non si tratterebbe di mera polemica politica, bensì del rispetto di un principio, ormai consolidato in sede Ue, teso ad evitare fenomeni di commistione tra il ruolo di Presidente della Commissione e quello di leader di una coalizione politica nel Paese di appartenenza. Di qui la trasversalità delle prese di posizione contrarie, che abbraccerebbero larga parte del Parlamento europeo e non solo, con l'intento di perpetuare il rispetto di tale forma di incompatibilità cui si sono già attenuti altri leader politici".
(da Repubblica del 5 luglio 2007)