La parola fine l'ha pronunciata il Tribunale fallimentare di Roma. Dal 27 luglio 2022, la Società che editava l'Unità è ufficialmente fallita. Il ricorso degli avvocati contro il fallimento è stato respinto. «Si tratta di un fallimento annunciato, un epilogo in cui chiare ed evidenti sono le responsabilità dell'azienda», scrivono in una nota congiunta Federazione nazionale della Stampa italiana e Comitato di redazione dell'Unità.
«Ad essere calpestati non sono stati soltanto i diritti, le aspettative, la vita stessa, delle lavoratrici e dei lavoratori, giornalisti e poligrafici, che dal 1°gennaio di quest'anno sono senza alcuna copertura sociale, ostaggi di un'azienda che ha continuato a giocare sulla loro pelle. Ad essere calpestata, è stata anche una storia gloriosa. La storia de l'Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci, un pezzo importante per l'informazione democratica di questo Paese», rileva il sindacato.
«Ora si apre un percorso fallimentare che porterà alla vendita all'asta della testata. L'auspicio è che, in un momento delicato per la storia del Paese, l'Unità, con il suo patrimonio di storia e di valori, possa tornare a vivere. Se non ora, quando?», incalzano Fnsi e Cdr.
Appresa la decisione del Tribunale di Roma, il segretario generale Raffaele Lorusso ha chiesto al curatore fallimentare, Simone Manfredi, un incontro urgente per esaminare la situazione occupazionale dei giornalisti e avviare «un percorso condiviso per assicurare loro un sostegno al reddito del quale, ad oggi, sono privi».