Senza risorse adeguate è impensabile una seria riforma del settore dell’emittenza locale. Eppure nello schema della legge di stabilità in discussione in parlamento non ve n’è traccia. “Sbaglia chi pensa che si possa riformare il comparto tagliando semplicemente il finanziamento pubblico. Così si mettono a rischio migliaia di posti di lavoro”, ammonisce il sindacato dei giornalisti.
"Il settore dell'emittenza locale ha bisogno di una profonda ristrutturazione, ma sbaglia chi pensa che si possa riformare il comparto tagliando semplicemente il finanziamento pubblico". Lo afferma, in una nota, Raffale Lorusso, segretario generale della FNSI. "L'assenza di adeguate risorse per il settore, così come si evince dallo schema della legge di stabilità - osserva Lorusso - non può non preoccupare perché mette a rischio la sopravvivenza di molte realtà locali, oltre che migliaia di posti di lavoro. L'emittenza radiotelevisiva locale ha pagato un prezzo altissimo in termini di occupazione durante il periodo di lunga recessione. L'assenza di risorse adeguate, che il governo si era impegnato ad assicurare, costringeranno molte imprese a chiudere. Se è innegabile che nel passato si siano verificati numerosi abusi, non si può pensare di affrontare il problema con un semplice taglio delle risorse. Il settore ha bisogno di una riforma credibile che premi e incentivi le imprese sane che investono nell'innovazione e assicurano occupazione regolare e non fittizia. Espellere tutti coloro che non rispettano le regole è interesse primario anche del sindacato dei giornalisti, ma la logica dei tagli lineari e indiscriminati rischia di provocare danni incalcolabili a coloro che nel settore si sforzano di investire e di mantenere inalterati i livelli occupazionali. È per questo auspicabile che governo e parlamento tornino sulle proprie decisioni. Il sindacato rimane disponibile ad avviare un confronto su una riforma seria del settore".