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Fnsi 08 Dic 2004

Editoria: Caltagirone acquisisce il 54,59% del "Gazzettino". L'editore romano vince al rilancio contro Benetton. Amaro commento degli imprenditori: "Nuovo segno del declino del Nord-Est". La preoccupazione del Comitato di redazione

Editoria: Caltagirone acquisisce il 54,59% del "Gazzettino". L'editore romano vince al rilancio contro Benetton. Amaro commento degli imprenditori: "Nuovo segno del declino del Nord-Est". La preoccupazione del Comitato di redazione

Editoria: Caltagirone acquisisce il 54,59% del "Gazzettino". L'editore romano vince al rilancio contro Benetton. Amaro commento degli imprenditori: "Nuovo segno del declino del Nord-Est". La preoccupazione del Comitato di redazione

Francesco Gaetano Caltagirone ce l'ha fatta. Ha acquisito il 54,59% del Gazzettino per un valore di 126 milioni di Euro.Ora l'ottavo quotidiano per diffusione nazionale e punto di riferimento del Nordest, diventa di proprietà romana. Uno degli ultimi baluardi del Nord Est cede le armi dopo una resistenza che negli ultimi anni lo aveva fatto diventare la spina nel cuore dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto. In calo di vendite e in fibrillazione per i numerosi giornalisti in attesa di sapere quale sarebbe stato il loro futuro, l'"affaire Gazzettino" animava più di qualche riunione del sindacato dei giornalisti regionale. Una questione che in più di qualche occasione era stata portata anche all'attenzione degli organi nazionali dell'Ordine. Maurizio Paglialunga, presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto e membro del Cdr del Gazzettino esprime la speranza che l'operazione realizzata dal gruppo del Messaggero possa portare a un piano di rilancio per la testata veneta. Certo, un pò di amaro in bocca rimane per il quotidiano del Nordest simbolo di un Veneto che cresce e dalla forte anima popolare che lo ha sempre caratterizzato. La notizia era già nell'aria da qualche giorno, esattamente da venerdì scorso quando la cordata di imprenditori proprietari del quotidiano più amato del Nordest, si riuniva per concordare una strategia difensiva. La voglia di tenere la testa del giornale a Venezia dove era nato oltre un secolo, non é servita a impedire a Caltagirone di spiazzare il gruppo di imprenditori guidato da Gilberto Benetton, e acquisire così la maggioranza del quotidiano del nordest. L'editore romano corteggiava il Gazzettino già da qualche anno ma é proprio in questi ultimi giorni che l'operazione si é concretizzata. Lo raccontano in un'esclusiva i quotidiani del gruppo Finegil. Il Gazzettino é stato acquisito dall'editore-costruttore Caltagirone a una cifra davvero ragguardevole. Il quotidiano del nordest é stato infatti valorizzato oltre 230 milioni di euro, la quota potenzialmente acquisita implica un esborso di quasi 126 milioni di Euro. Tornando indietro nel tempo,l'offerta proposta qualche anno fa da Caltagirone era di 13,5 euro per azione oggi il rilancio a 23,5 euro é stato fatale al gruppo di imprenditori veneti che hanno così ceduto alle pretese dell'editore del Messaggero. All'epoca della prima offerta da parte di Caltagirone si parlava di una cessione del 30,47% delle quote del Gazzettino (che è l'ottavo quotidiano per diffusione nazionale), oggi le cose sono diverse la cessione riguarda il passaggio della quota di maggioranza assoluta. La compagine azionaria comprende infatti Edizione Holding (gruppo Benetton) col 24,45%, il gruppo che ha tentato fino alla fine di mantenere il controllo del giornale, mentre il resto è suddiviso tra Arturo Bastianello (gruppo Pam), Giuseppe Stefanel, Paolo Sinigaglia (Alpi Eagles), Fernando Caovilla (industriale calzaturiero). L'ultimo rilancio della famiglia Benetton sul Gazzettino é di ieri: 22,5 euro per azione, spiazzato immediatamente dalla controfferta di Caltagirone che ha vinto la partita a 23,5 euro per azione. Per un euro ad azione il controllo del quotidiano fondato da Giovanni Talamini nel 1887 passa di mano ed entra nel circuito romano del Messaggero. Per i prossimi sviluppi della vicenda Gazzettino bisognerà attemdere il prossimo giugno quando il Patto di Sindacato dovrebbe scadere, ultimo vincolo per Benetton e i quattro venditori. Dopo di che a giugno Bastianello, Sinigaglia, Caovilla e Stefanel convocheranno un'assemblea per cassare dallo statuto l'articolo che riconosce agli azionisti il diritto di prelazione in caso di vendita da parte di qualche socio. (Apcom) Immediate e preoccupate le reazioni del mondo imprenditoriale e anche politico. «Non è solo il Gazzettino - ha detto Massimo Cacciari della Margherita in un'intervista televisiva - è una serie di importanti imprese e società venete la cui direzione trasloca altrove, alla faccia del sistema, alla faccia della centralità del Nord Est, alla faccia di tutte le chiacchiere che si vanno facendo in giro a scopi elettorali». «Questo passaggio di proprietà - ha detto il presidente degli Industriali veneti Luigi Rossi Luciani - è stato possibile perchè i veneti non sono stati in grado di esprimere una imprenditoria capace di guidare lo storico giornale. Se nel mondo della globalizzazione una società passa di mano non è un problema, preoccupa però che i centri decisionali non vengano attivati nella nostra regione». Nicola Tognana, impreditore trevigiano, ha detto invece: «Il Gazzettino è l'ultima delle cose che il nostro territorio ha perso dopo il sistema bancario (riferimento alla vicenda Antonveneta) e altre imprese importanti. Se perdiamo anche il quotidiano più affermato della regione, questo è un nuovo punto di debolezza che rende più difficile risalire la china». Massima preoccupazione viene espressa dal comitato di redazione del giornale: «Sono tre anni che chiediamo un piano serio per il giornale che coinvolga i giornalisti - dice Maurizio Paglialunga rappresentante del cdr, fortemente critico con l'attuale direzione di Luigi Bacialli - invece non lo abbiamo mai avuto. L'attuale proprietà si è sempre rifiutata di presentarlo facendo scelte contro i giornalisti. È necessario che il Gazzettino abbia un serio piano di rilancio per riconquistare il ruolo che gli compete». L'arrivo di Caltagirone, che comincerà a controllare ufficialmente il quotidiano dall'estate prossima, è soltanto l'ultima puntata di una serie negativa che ha caratterizzato questi ultimi anni: copie perse, tagli del personale, tensioni tra la redazione e la direzione. (AGI)

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