Algeri, 18 febbraio - L'Associazione degli Ulema (teologi) algerini, presieduta da Abderrahmane Chibane, ha lanciato una ''fatwa'' (parere religioso autorizzato) in favore della liberazione dei due direttori di giornali algerini in carcere per aver riprodotto le caricature del profeta musulmano Maometto.
Gli Ulema ritengono che i due giornalisti, Berkane Bouderbala direttore del settimanale Errissala ( il messaggio), e Kamel Bousaad direttore del settimanale Essafir (l'ambasciatore), abbiano agito in buona fede senza l'intenzione di nuocere riproducendo le caricature. Dopo la lettura di Errissala, gli Ulema hanno sottolineato nella loro ''fatwa'' di non aver rilevato ''alcun indizio che metta in discussione le buone intenzioni'' dei due giornalisti in stato di fermo e in detenzione preventiva. Rifacendosi alle parole del profeta e ai versetti del corano, gli Ulema considerano che i due giornalisti non siano stati mossi da cattiva fede e quindi non siano colpevoli. Gli Ulema rimproverano ai due giornalisti di non aver consultato ''i responsabili religiosi del loro paese'' prima di riprodurre le caricature blasfeme del profeta. Il presidente dell' Alto consiglio islamico (HCI) algerino, Cheikh Bouamrane, ha invocato indulgenza per i due giornalisti. ''Se fossi il giudice sarei indulgente. Non si condanna per il tentativo di fare bene'', ha sottolineato in un' intervista alla radio algerina. ''E' assolutamente ingiustificabile che dei giornalisti siano attualmente detenuti, perseguiti dalla giustizia o minacciati di morte, e che dei giornali siano chiusi per aver riprodotto questi disegni'', ha dichiarato ieri Reporters sans fontieres (RSF) lanciando un appello per la liberazione dei due giornalisti algerini. (ANSA)