L'Associazione della Stampa di Puglia e l'assemblea di redazione annunciano la fine dell'avventura di Antenna Sud. Dopo aver preso atto dell'impossibilità di prorogare la cassa integrazione in deroga, in queste ore l'azienda sta avviando le procedure di licenziamento dei lavoratori, fra cui nove degli undici giornalisti in organico. Cala così il sipario su un'emittente che per oltre trent'anni ha raccontato le vicende della Puglia e della Basilicata.
Un'azienda costretta ad alzare bandiera bianca non soltanto dalla crisi economica, ma anche da politiche e strategie imprenditoriali non sempre lucide e vincenti, a cominciare dalla vendita di alcune frequenze che consentivano la copertura dell'intero territorio di Puglia e Basilicata. Sulla destinazione del ricavato di quelle dismissioni nulla ancor oggi è dato sapere. Di certo sono state un affare per l'editore, ma non per i lavoratori, che hanno visto così accelerato l'inizio della fine. A niente è servito lo sforzo dei giornalisti, che dal 31 dicembre 2012 si sono astenuti dal mandare in onda il telegiornale e tutte le altre trasmissioni di approfondimento giornalistico per protesta contro un'azienda che ha cessato il pagamento degli stipendi ad agosto 2012, omettendo anche il versamento dei contributi alla previdenza obbligatoria e complementare. Sulla fine di una straordinaria avventura umana e professionale pesano le scelte del presidente della società editrice, Fabrizio Lombardo Pijola che, soprattutto negli ultimi mesi, dopo aver abbandonato la nave che stava affondando, ha concentrato gli sforzi sulla nuova scommessa imprenditoriale di Eataly, nella quale sta profondendo un entusiasmo che per i giornalisti di Antenna Sud è un déjà-vu, visto che si tratta dello stesso atteggiamento con cui per anni ha guidato una realtà aziendale miseramente fallita, di cui adesso i lavoratori pagano un conto molto salato. Nessuna meraviglia, allora, se negli stessi istanti in cui - nonostante gli sforzi della task force per l'occupazione - nel Palazzo della Regione prendeva corpo la fine di Antenna Sud e il licenziamento dei lavoratori, l'azionista di maggioranza della società editrice preferiva fare passerella nel Palazzo accanto, quello della Provincia di Bari, per ricevere un premio per la sua nuova avventura nel settore enogastronomico, mostrandosi insensibile alle sorti di un'azienda che ha contribuito ad affossare. Il sindacato e gli ormai ex giornalisti di Antenna Sud augurano in ogni caso i migliori successi alla nuova iniziativa imprenditoriale del già presidente dell'emittente, annunciando fin d'ora ogni azione in ogni sede e contro chiunque per evitare che la tragedia di tanti lavoratori e delle loro famiglie si trasformi in una beffa, attraverso possibili escamotage volti a mantenere o a riportare in vita, di qui a qualche mese, un'emittente ormai decotta, magari con un organico nuovo di zecca.