Dopo due anni
firmato l'accordo
per l'assorbimento
graduale di centinaia
di precari Rai
Soddisfazione della Fnsi e dell'Usigrai
I comunicati di Puntoeacapo, Senza Bavaglio, Coordinamento dei giornalisti a t.d. e dell'Associazione giornalisti della scuola di Perugia
Soddisfazione, da parte di Fnsi e Usigrai, per l'accordo sui precari firmato con la Rai, come ha annunciato oggi il direttore generale Flavio Cattaneo in commissione di Vigilanza. «Dopo una trattativa durata oltre due anni, alla quale hanno costantemente partecipato i coordinamenti dei precari - sottolineano Fnsi e Usigrai in una nota congiunta - il sindacato ha sottoscritto con la Rai un accordo per il progressivo riassorbimento dei giornalisti a tempo determinato. L'accordo prevede che, delle assunzioni del prossimo quadriennio, almeno 100 provengano dai precari storici più utilizzati, e che per altri 200 la Rai si impegni ad offrire almeno 8 mesi all'anno di contratto (restando impregiudicata la possibilità di futura assunzione a tempo indeterminato). Inoltre nella fase finale della trattativa il sindacato è riuscito a tenere aperta la possibilità di scorrimento dalla fascia B (quella dei 200) alla fascia A (quella con impegno esplicito all'assunzione a tempo indeterminato). L'accordo prevede anche un miglioramento retributivo per i precari più utilizzati». «Mai in una azienda editoriale - continuano Fnsi e Usigrai - erano stati ottenuti dal sindacato dei giornalisti impegni così cospicui e perentori in materia di assunzioni, cancellando i margini per assunzioni arbitrarie o per scavalcamenti a danno dei precari più utilizzati. Nell'accordo sono previste verifiche annuali che il sindacato userà per garantire la corretta applicazione del testo, lo scorrimento tra le fasce, l'inserimento in fascia B dei precari di più recente utilizzazione». Natale (Usigrai) su dichiarazioni Cattaneo in vigilanza Le dichiarazioni fatte oggi dal Direttore Generale della Rai in Commissione di Vigilanza meritano una replica su almeno un paio di punti. Il suo commento all’accordo sui precari denota una sensibilità davvero bassa all’esigenza di valorizzare le risorse professionali interne, se considera come punto fondamentale dell’intesa “la possibilità dei direttori di testata di cercare nel mercato”. Cattaneo dovrebbe sapere che la Rai non ha bisogno di farlo, proprio perché ha risorse eccellenti fra le centinaia di colleghi precari che ora, grazie all’impegno del sindacato e dei coordinamenti dei giornalisti a tempo determinato, sono più tutelati. Quanto alle parole dette dal Direttore Generale sulla vicenda della costituzione del Comitato “Scienza e Vita”, è semplicemente falso che non sia partito alcun fax per le redazioni e che non ci siano state telefonate. Per il rispetto della verità dei fatti e per il rispetto dovuto alla sede parlamentare, l’Usigrai farà giungere all’ufficio di Presidenza della Commissione di Vigilanza la documentazione che attesta quanto sia lontana dal vero la ricostruzione oggi fornita dal Direttore Generale. Precari Rai, Puntoeacapo esprime soddisfazione per accordo Alla fine del lungo cammino della trattativa durata oltre due anni, alla quale con impegno costruttivo ha costantemente partecipato il coordinamento dei giornalisti Rai a tempo determinato, il sindacato ha finalmente sottoscritto con la Rai un accordo per il progressivo riassorbimento dei giornalisti a tempo determinato. L'accordo prevede che, delle assunzioni del prossimo quadriennio, almeno cento provengano dai precari storici più utilizzati, e che per i seguenti 200 la Rai si impegni a offrire almeno otto mesi all'anno di contratto, pur restando possibile la futura assunzione a tempo indeterminato. Aperta la possibilità di scorrimento dalla fascia B - quella dei 200 - alla fascia A dei primi 100, cioè quella con impegno esplicito all'assunzione a tempo indeterminato. Puntoeacapo esprime soddisfazione per un'intesa che - nonostante le clausole onerose per i colleghi a tempo determinato, come la tregua legale obbligatoria per chi entra a far parte del bacino - garantisce il lavoro complessivamente a 300 giornalisti. "Ci impegneremo a vigilare in tutte le sedi affinché gli accordi presi vengano rispettati e il fenomeno patologico del precariato in Rai ritorni al più presto 'fisiologico' - dichiara Silvana Mazzocchi, leader di Puntoecapo - "in un momento particolarmente delicato per il mercato del lavoro giornalistico e in vista delle prossime scadenze per il rinnovo contrattuale". Positivo il giudizio del Coordinamento dei giornalisti a t.d. delle testate nazionali Rai Il Coordinamento dei giornalisti a tempo determinato delle testate nazionali della Rai - unico organismo che rappresenta su base elettiva i colleghi precari nelle testate nazionali del servizio pubblico radio-televisivo - valuta positivamente la firma di un accordo sul precariato RAI, che dopo quasi tre anni di trattativa offre garanzie e prospettive professionali a 300 colleghi da anni impegnati in Azienda. Il Coordinamento dei giornalisti a t. d. sottolinea come per la prima volta nella storia aziendale e dell’editoria italiana si sia raggiunto un accordo quadro che impegna la Rai ad assumere i 100 precari più anziani nel prossimo quadriennio e a garantire contratti di lavoro, seppure a termine, per 5 anni ad altri 200 colleghi. Nell’accordo, inoltre, l’Azienda ribadisce che “in ogni caso per le assunzioni a termine, si ricorrerà prioritariamente ai giornalisti già utilizzati dall’Azienda”. Una garanzia di lavoro anche per coloro che, non avendo anzianità sufficiente, non accederanno in questa prima fase al bacino. Altro punto positivo dell’accordo è l’aver impegnato l’Azienda a “verifiche annuali” con il sindacato “per valutare l’andamento dell’accordo” e “rivedere il trattamento economico dei giornalisti a t. d.” . La Rai, dietro pressione delle parti sindacali, ha così accettato di togliere il blocco dello scorrimento da una fascia all’altra del bacino. Il Coordinamento dei giornalisti a t.d. aveva chiesto tempi certi anche per l’assunzione degli altri 200 colleghi del bacino, al momento meno anziani, ma la Rai non ha voluto cedere. La scelta drammatica è stata fra un accordo parzialmente risolutore o nessun accordo. Il Coordinamento dei giornalisti a tempo determinato, dopo aver responsabilmente invitato FNSI e Usigrai a firmare l’accordo, chiede al Sindacato tutto il massimo impegno per verificarne la corretta applicazione da parte della RAI e per garantire l’assunzione progressiva anche degli altri colleghi esclusi per ora dal bacino A. Associazione giornalisti di Perugia: la Rai dimentica i giornalisti che forma L’Associazione Giornalisti della Scuola di Perugia esprime soddisfazione per la firma di un accordo sul precariato Rai che, dopo oltre due anni di trattative, assicura prospettive a 300 colleghi che da anni collaborano con l’azienda. D’altro canto l’Associazione non può che dirsi stupita e rammaricata per l’eliminazione di ogni riferimento alle scuole di giornalismo tra i criteri di assunzione fissati nell’intesa. La sola indicazione sulle prime utilizzazioni - chi proviene dalle scuole di giornalismo ha diritto a una “particolare attenzione” per il primo contratto in Rai - non può farci dichiarare soddisfatti, anche perché questa manca del requisito della esclusività. L’Associazione Giornalisti Scuola di Perugia si augura che la Rai voglia rivedere la propria decisione e provare con i fatti “la volontà di valorizzare gli investimenti operati dall’azienda in materia di alta formazione professionale”, così come scritto nell’accordo, e valorizzare “le risorse qualificate provenienti dalle scuole di giornalismo”, come indicato anche dagli ultimi contratti integrativi aziendali. Inoltre con l’intesa di oggi si lascia inevasa la risposta alla Commissione parlamentare di Vigilanza che, con un ordine del giorno sul fenomeno del precariato in Rai, approvato all’unanimità il 16 marzo 2004, ha chiesto alla azienda del servizio pubblico di definire “con precisione gli impegni con gli allievi e i diplomati della Scuola di Perugia”. Da dodici anni la Rai - attraverso la Scuola di Perugia – investe nell’alta formazione giornalistica, riconosciuta e certificata dall’Unione europea. Un investimento sociale, culturale, economico e professionale che rappresenta un lodevole atto di servizio pubblico e che ha già prodotto ottimi risultati per l’azienda: giornalisti formati dalla Scuola di Perugia sono professionisti di punta, volti noti, opinionisti e dirigenti della Rai; decine di ex allievi svolgono da anni la professione giornalistica nelle maggiori testate Rai - ma con contratti a tempo determinato - contribuendo all’informazione di qualità propria del servizio pubblico; giornalisti formati dalla Scuola lavorano con successo anche in altre aziende editoriali. Senza Bavaglio Un buon accordo, quello della Rai. Ma ora dobbiamo tutti vigilare sui criteri di applicazione. Vorremmo che fossero chiari e trasparenti. Verranno assunti veramente quelli che hanno collezionato anni e anni di contratti a termine, oppure verranno scelti i soliti noti, quelli che vantano amicizie potenti, pronte a certificare l'affidabilità politica? Esiste una graduatoria? Noi conosciamo qualcuno che da anni attende di essere assunto. Si è visto passare davanti decine e decine di colleghi, tutti stimatissimi ma che in un'eventuale classifica sul numero di contratti accumulati sarebbero stati collocati parecchio addietro. Infine una richiesta: la FNSI deve impegnarsi ad aprire una trattativa con gli editori sui disoccupati. L'obiettivo deve essere quello di puntare al riassorbimento, nel più breve tempo possibile, di quanti più disoccupati possibile.