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Internazionale 27 Mar 2007

Direttori e manager vedono un futuro roseo per i quotidiani

“Chi ha ucciso i quotidiani?” Questo il titolo che lo scorso anno l’Economist aveva scelto per un’approfondita analisi del mondo dell’informazione su carta stampata, analisi che allora spinse il World Editors’ Forum (organizzazione di direttori e manager dell’informazione legata all’Associazione mondiale dei quotidiani) e la Reuters a dare vita al primo “Barometro delle Redazioni”, per sondare lo stato di salute dei giornali nel mondo.

“Chi ha ucciso i quotidiani?” Questo il titolo che lo scorso anno l’Economist aveva scelto per un’approfondita analisi del mondo dell’informazione su carta stampata, analisi che allora spinse il World Editors’ Forum (organizzazione di direttori e manager dell’informazione legata all’Associazione mondiale dei quotidiani) e la Reuters a dare vita al primo “Barometro delle Redazioni”, per sondare lo stato di salute dei giornali nel mondo.

Dopo mesi di lavoro, ieri sono stati pubblicati i risultati dell’indagine, condotta fra 435 direttori, vicedirettori e manager. Ebbene, secondo il sondaggio della Zogby International, i quotidiani sono tutt’altro che morenti. Il rapporto, diviso in sei parti, mostra infatti che secondo l’85% degli intervistati il futuro della carta stampata è roseo, almeno per quanto riguarda la loro testata. Il 40% del campione ha detto di ritenere che entro 10 anni internet sarà il veicolo principale dell’informazione, mentre il 35% confida anche in futuro nel primato della stampa, e uno su dieci vede invece un possibile primato delle news diffuse sui telefoni cellulari. Metà degli intervistati ha detto di essere “abbastanza certo” che la qualità dell’informazione giornalistica migliorerà entro il 2017, mentre il 25% ne prevede un peggioramento. In molti (l’80%) non temono la concorrenza di internet e dei nuovi media, ma anzi li accolgono come un fattore positivo; così come le free press, che sono viste come una minaccia solamente da tre intervistati su 10. Quali invece a giudizio degli esperti i veri fattori che pesano come un’ombra sul futuro della carta stampata? Stando a quanto mostra il sondaggio, il 54% del campione li ha identificati negli editori e nelle aziende che comprano la pubblicità, mentre il 19% (localizzato principalmente nei Paesi in via di sviluppo) ha citato in proposito le pressioni politiche. (9Colonne)

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