«Il governo e la maggioranza parlamentare sono favorevoli all'abolizione del carcere per i giornalisti. La proposta di legge che va in questa direzione è in dirittura d'arrivo in commissione Giustizia al Senato, a prescindere da quello che sarà l'esito dell'udienza dinanzi alla Corte Costituzionale sulla legittimità dell'articolo 13 della legge 47/1948 in relazione all'articolo 595 del codice penale». Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi, in un incontro con il segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso.
Nel corso della riunione, la Fnsi ha riproposto l'urgenza di intervenire per cancellare il carcere per i giornalisti e di approvare la norma per il contrasto alle querele bavaglio, già approvata in Commissione. Il sottosegretario Ferraresi ha affermato che il governo condivide la volontà della maggioranza di arrivare in tempi brevi al via libera a entrambe le norme.
Il segretario generale Lorusso, accompagnato dal direttore della Fnsi, Tommaso Daquanno, ha auspicato che la Consulta, nell'udienza del 9 giugno, possa dichiarare incostituzionale la pena detentiva. In questo senso, la Fnsi ha depositato alla Corte Costituzionale una memoria scritta, quale 'amicus curiae', redatta dall'avvocato Giulio Vasaturo.
«La notizia che il governo ritiene necessaria la cancellazione del carcere per i giornalisti – osserva il segretario generale Lorusso – è di straordinario rilievo. Ci auguriamo che la questione possa concludersi in tempi brevi».