Al G8 di San Pietroburgo un microfono amplifica una conversazione confidenziale tra il presidente degli Stati Uniti George W. Bush e il premier britannico Tony Blair. “Bisogna convincere la Siria a fare in modo che Hezbollah la finisca con questa merda”, dice Bush.
Le agenzie d’informazione e i quotidiani statunitensi si sono interrogati ieri sulla opportunità di pubblicare il termine poco elegante utilizzato dal presidente americano. La Cnn ha diffuso integralmente la conversazione; il New York Times e il Washington Post hanno pubblicato la parolaccia nelle sole edizioni online. Su Cbs, Nnb, Abc, Fox News, Msnbc e Usa Today, la parola è stata tagliata nei filmati e in Rete, anche se un video sul sito Internet di Usa Today - con tanto di avvertenze ai navigatori - la includeva. Il Times e il New York Post l’hanno pubblicata nelle edizioni di stamattina. La portavoce della Cnn Christa Robinson ha dichiarato: “La parola non è di quelle che normalmente usiamo, ma quando è pronunciata da un presidente nel suo contesto, pensiamo sia appropriato renderla nota. La parolaccia - ha aggiunto - riflette il modo in cui confidenzialmente i leader mondiali si parlano”. David McCormick, della Nbc, ha invece detto che “Nbc è in grado di comunicare lo spirito della conversazione anche senza ricorrere al termine esatto”. Tom Rosenstiel del Progetto per la Qualità del Giornalismo (Project for Excellence in Journalism, istituto che collabora con la Columbia University Graduate School of Journalism) sostiene di non essere certo che ascoltare o meno la parola cambi il senso del discorso. Ma Bob Steele, che insegna Etica del giornalismo al Poynter Institute, spiega che le agenzie di stampa hanno il diritto di usare quel termine: “Basta trascorrere un pò di tempo dal barbiere, in un negozio o in un golf club per sentire la parolaccia in questione. Può essere pesante per l’orecchio di qualcuno, ma quella parola non è da considerarsi tra le peggiori nella scala dei termini offensivi”. (9Colonne)