«Credo che non sia più sufficiente lamentarsi sui social e nei convegni di alcuni comportamenti. Ma sia l'ora dei fatti. Quindi questa mattina ho inviato un esposto al Consiglio di disciplina dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia sull'ennesima uscita offensiva di Vittorio Feltri contro i cittadini del sud Italia». Lo scrive su Facebook il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani. Questo il testo pubblicato da Di Trapani e inviato al Consiglio territoriale di disciplina dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia: «Segnalo alla Vostra attenzione alcuni episodi riferiti al giornalista Vittorio Feltri, per quanto di vostra competenza. In data 21/4/2020, il giornalista Feltri, ospite della trasmissione di Rete 4 'Fuori dal coro' ha detto: "Io non credo ai complessi di inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori"».
Questo episodio, prosegue Di Trapani, «segue la pubblicazione in data 19/4/2020 sul quotidiano Libero di un editoriale, nel quale Feltri scrive: "Attenzione, manutengoli ingordi, a non tirare troppo la corda poiché correte il pericolo di rompere il giochino che fino ad ora vi ha consentito di ciucciare tanti quattrini dalle nostre tasche di instancabili lavoratori. Noi senza di voi campiamo alla grande, voi senza di noi andate a ramengo. Datevi una regolata o farete una brutta fine, per altro meritata". Segnalo che il giornalista Feltri non è nuovo a espressioni offensive nei confronti delle persone che vivono nel sud Italia».
A tal proposito, continua il segretario Usigrai, «è già presso i vostri uffici l'esposto presentato a firma Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo in merito ai seguenti episodi: in data 05/09/2019, in merito alla formazione del governo guidato da Giuseppe Conte, in un editoriale pubblicato su Libero Vittorio Feltri scrive: "Zoo di terroni ostili al Nord che li mantiene tutti"; in data 19/06/2019, in merito alle condizioni di salute Andrea Camilleri, sempre sul quotidiano Libero Feltri ha scritto: "L'unica consolazione per la sua eventuale dipartita è che finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni"».
«A giudizio di chi vi scrive – conclude Di Trapani – tali episodi si configurano come violazioni delle norme deontologiche cui sono tenuti ad attenersi gli iscritti all'Ordine dei giornalisti. Nel caso, vi prego di valutare anche la circostanza della reiterazione di tali comportamenti». (Adnkronos)