Nessuna discontinuità. Non c’è la rivoluzione che noi auspichiamo. Ci aspettavamo finalmente la rottamazione della Legge Gasparri, insieme al controllo sulla Rai dei partiti e dei governi. Su questo si era impegnato il presidente del Consiglio dei Ministri. Ma la soluzione annunciata oggi non va affatto in questa direzione.
"Nessuna discontinuità. Non c’è la rivoluzione che noi auspichiamo. Ci aspettavamo finalmente la rottamazione della Legge Gasparri, insieme al controllo sulla Rai dei partiti e dei governi. Su questo si era impegnato il presidente del Consiglio dei Ministri. Ma la soluzione annunciata oggi non va affatto in questa direzione.
Lo ammette lo stesso Renzi quando parla di "piccole modifiche".
Unica novità il componente del CdA eletto dai dipendenti. Ma è evidente che non basta.
Ora il testo passa all'esame del Parlamento, dove ci auguriamo che il dibattito sia aperto. Chiediamo alle istituzioni coraggio per allontanare davvero i partiti e i governi dalla gestione del Servizio Pubblico.
Leggeremo con attenzione il disegno di legge anche nella parte della delega sulla riforma del canone. Di sicuro l’eventuale passaggio nella fiscalità generale determinerebbe l’asservimento della Rai Servizio Pubblico anno per anno al governo e alla maggioranza di turno".
Così in una nota congiunta Fnsi e Usigrai commentano l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri, nella riunione di oggi pomeriggio, del disegno di legge di riforma della Rai (qui il link al testo "La nuova RAI" pubblicato sul sito del governo).