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Parlamento 12 Giu 2009

Ddl Alfano, il Procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli: "Una vera catastrofe"

"Una catastrofe per la giustizia": questi gli effetti del ddl sulle intercettazioni, secondo il procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli. "Un siluro alla sicurezza di tutti i cittadini e l'impunità per fior di delinquenti - ha detto Caselli a MicroMega.net -. Da parte di un governo che strilla sicurezza! sicurezza! sicurezza! ma che così produce insicurezza"

"Una catastrofe per la giustizia": questi gli effetti del ddl sulle intercettazioni, secondo il procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli. "Un siluro alla sicurezza di tutti i cittadini e l'impunità per fior di delinquenti - ha detto Caselli a MicroMega.net -. Da parte di un governo che strilla sicurezza! sicurezza! sicurezza! ma che così produce insicurezza"

In tema di sicurezza - secondo il magistrato - "la maggioranza si sta comportando come Penelope, che di giorno tesseva e la notte disfaceva. Da un lato tolleranza zero, esercito, flotta, ronde, e dall'altra il vero baluardo protettivo della sicurezza dei cittadini, le intercettazioni, picconate e ridotte in macerie, con conseguenze che saranno devastanti per quanto riguarda la tutela della sicurezza di tutti". IDV, DDL VERGOGNA, SIT IN A PALAZZO MADAMA - "Il disegno di legge sulle intercettazioni approvato alla Camera è una ferita indelebile alla democrazia, uno scempio del diritto che spazzerà via definitivamente l'obbligatorietà dell'azione penale e la libertà di informazione". Lo affermano Antonio Di Pietro, Presidente dell'Italia dei Valori, e i capigruppo alla Camera e al Senato, Massimo Donadi e Felice Belisario. "Con questo provvedimento - sottolineano - corruttori, delinquenti e stupratori saranno più liberi di agire indisturbati, in quanto i magistrati non potranno più avvalersi delle intercettazioni e i cittadini non saranno più informati delle mosse della criminalità, dei mafiosi, né delle malefatte della casta al potere. E' una vergogna nazionale, contro cui l'Italia dei Valori continuerà a battersi in Parlamento e nelle piazze. Per questo, nei prossimi giorni daremo appuntamento ai cittadini davanti a Palazzo Madama per un sit in che richiami l'attenzione del Capo dello Stato, affinché non firmi questa legge, e di coloro che in Parlamento pensano soltanto a tutelare gli interessi di Berlusconi e dei suoi amici e non quelli del Paese". ALFANO, PREROGATIVA NAPOLITANO ESAMINARE DDL - "Rientra nelle prerogative del Presidente della Repubblica" esaminare il ddl sulle intercettazioni approvato ieri alla Camera con voto segreto e su cui il governo ha posto la fiducia. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, rispondendo ai cronisti che - a margine di un convegno all'università di Tor Vergata - gli chiedevano se non temesse un rinvio alle Camere del testo da parte del Capo dello Stato. "Non ho letto nelle parole del presidente - ha risposto - null'altro che un richiamo alla propria funzione. Un richiamo che era assolutamente pertinente, come al solito". DONADI (IDV), GOVERNO VUOLE SOTTOMETTERE MAGISTRATURA - "Berlusconi e Alfano puntano a sottomettere la magistratura, anche al prezzo altissimo di diminuire la sicurezza nel nostro Paese". Lo afferma Massimo Donadi, capogruppo dell'Idv alla Camera, commentando le dimissione di tre componenti del Csm per protesta a seguito delle parole del ministro Angelino Alfano. "Questa situazione - sottolinea - è insostenibile e rischia di provocare serissimi danni al nostro sistema giudiziario. Alfano si è rivelato il braccio armato di Berlusconi che da anni conduce una battaglia per cambiare a suo vantaggio le regole della giustizia". "La guerra di Berlusconi contro i magistrati, le leggi ad personam, il ddl sulle intercettazioni - conclude Donadi - hanno pesanti conseguenza sulla vita dei cittadini, ma questo al governo non importa". MARTINI FIRMA PER FERMARE DDL - Il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha firmato l'appello promosso dal sito internet Repubblica.it per fermare il decreto legge sulle intercettazioni. "Il presidente - spiega una nota della Regione - ritiene che questa sia una legge sbagliata, perché rende più insicura la società italiana nel suo complesso". Secondo Martini "sarà estremamente più difficile perseguire quei reati che colpiscono quotidianamente gli italiani. Altro effetto negativo è la forte limitazione della libertà di stampa. Con questa nuova legge non avremmo avuto l'inchiesta che ha rivelato gli orrori della clinica Santa Rita di Milano e neppure i responsabili dello stupro della Caffarella, a Roma, senza le intercettazioni sarebbero potuti essere scoperti". Per Martini "deve essere garantito ai giornalisti il diritto/dovere ad offrire un'informazione il più possibile completa, affinché la democrazia non sia limitata. Per molti osservatori nazionali e internazionali la nuova legge, voluta dal presidente del consiglio, è incostituzionale, limita fortemente le indagini, vanifica il lavoro di polizia e magistrati, riduce la libertà di stampa". (ANSA)

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